Next: Il ruolo delle concezioni
Up: Il ruolo delle concezioni
Previous: Il ruolo delle concezioni
Per molto tempo la parola ``numero'' si è riferita a quelli che oggi
chiamiamo ``numeri naturali''. Questo tipo di numeri ha origine nel processo
del contare, lo si può vedere anche nei bambini che imparano a contare
(vedi per esempio Piaget 1952):
durante tale apprendimento, c'è uno stadio in il bambino è in grado di
costruire una corrispondenza biunivoca tra le parole ``uno'', ``due'', ``tre'',
... e gli oggetti di un insieme dato, ma non usano l'ultima a parola
``contata'' per rispondere alla domanda ``quanti oggetti ci sono?''. Piuttosto
in quel caso il bambino, per rispondere alla domanda, ripete il processo di
contare. Questo fenomeno mostra chiaramente le origni operative del concetto
di numero naturale: per il bambino quando si usa la parola ``numero'' ci si
al processo del contare, non al suo prodotto astratto (il ``numero'').
Il significato di numero si è evoluto molte volte nella storia, in
2 è schematizzato tutto il processo storico di formazione
dei vari concetti di numero.
Figure 2:
Lo sviluppo storico dei vari concetti di numero:
per lunghi periodi i matematici hanno effettuato particolari
manipolazioni su tipi di numeri ben conosciuti, prima di essere in
grado di estrarre un oggetto astratto da tali processi, e di accettare
le risultanti entità come nuovi tipi di oggetti matematicia
|
Il ``ratio'' tra due numeri interi inizialmente era trattato come una breve
descrizione di un processo di misurazione (data l'unità di misura ...),
piuttosto che come un numero. D'altra parte, alcune tracce di approcci
puramente operativi al numero razionale sono stati osservati (Carpenter et
al. 1980) anche negli studenti tredicenni di oggi, il 50% dei quali (in
un campione, suppongo) non sono stati in grado di rappresentare un problema
di divisione del tipo ``7 diviso 4'' sottoforma di frazione. In questi
studenti la divisione tra interi era ancora solo un processo, che non poteva
ancora essere visto come un'entità statica, la frazione.
In questa sede non stiamo a descrivere tutti i passaggi storici della
formazione dei vari concetti di numeri. sfard propone il seguente schema che
spiega i passaggi di 2 cone le tre seguenti fasi che si
susseguono ad ogni passaggio:
- 1.
- Fase preconettuale: i matematici prendono confidenza con certe
operazioni su numeri già conosciuti (come nel caso di contare gli
oggetti concreti; a questo punto, le manipolazioni di routine sono
trattate per quello che sono: dei processi e niente più (non c'è bisogno
di nuovi oggetti, dato che tutti i calcoli sono ancora ristretti a quelle
procedure che producono numeri di tipo già noto).
- 2.
- Fase di approccio predominantemente operativo: un nuovo tipo di
numeri inizia ad emergere dai processi comunemente usati (cosa innesca
questa reazione è l'uso di certe operazioni che prima erano viste come
non permesse ma che ad un certo punto diventano accettate ed utili, anche se
strane). A questo stadio, il nome, appena introdotto, per il nuovo numero,
è più che altro un simbolo per indicare certe operazioni, e non si
riferisce ad un vero oggetto. L'idea di un nuovo costrutto astratto, anche
se già molto usato, continua ad evocare forti obiezioni a discussioni
filosofiche accalorate.
- 3.
- Fase strutturale: il numero in questione è riconosciuto come
un vero e proprio oggetto matematico a tutti gli effetti. Da questo momento
in poi, differenti processi saranno effettuati sui nuovi numeri, innescando
nuovamente il ciclo, dando quindi la nascita a tipi di numeri più avanzati.
Riassumendo la storia dei numeri si presenta come una lunga catena di
transizioni da concezioni operative a strutturali: passo dopo passo,
processi effettuati su oggetti astratti già noti si sono convertiti
in nuove entità compatte, si sono reificati, per diventare un
nuovo tipo di costrutto statico indipendente.
La congettura di Sfard è che questo modello possa essere generalizzato allo
sviluppo di molte altre idee matematiche.
Next: Il ruolo delle concezioni
Up: Il ruolo delle concezioni
Previous: Il ruolo delle concezioni
Michele Cerulli
2001-03-29