: il neurone al momento t è eccitato, quindi produce un output; : il neurone al momento t non è eccitato, quindi non produce alcun output;S dipende dal potenziale interno V(t) del neurone da una funzione di attivazione che solitamente viene scelta tra funzioni di tipo lineare, a gradini, o sigmoidee. Il potenziale interno dipende dagli inputs ricevuti dal neurone attraverso le sinapsi che lo collegano con i dendriti di altri neuroni; ogni sinapsi è caratterizzata da un peso che regola la portata del messaggio che passa da un neurone all'altro, se il peso è 0 allora è come se i due neuroni non fossero collegati. Indichiamo con J la sinapsi tra il neurone k, di output S, ed il neurone i:
J> 0: la sinapsi che connette i due neuroni è eccitativa, ovvero favorisce il passaggio di informazioni; J< 0: la sinapsi è inibitoria.Il ``messaggio'' passato da k ad i lo esprimiamo con JS, ovvero l'output di k moltiplicato per il peso della sinapsi tra i due neuroni. Per cui, se un neurone di neurone di output S riceve inputs dai neuroni possiamo esprimere il potenziale V, quindi Scome funzioni di tali inputs:
V = ; S = = ;Generalmente la funzione f si assume essere una sommatoria, per cui le due equazioni diventano del tipo:
Dove: : sinapsi che connette ki : tempo impiegato dal segnale nel tratto ki : successo o fallimento della trasmissione del messaggio ki : output del neurone (firing state) : potenziale del neurone : soglia di ``fuoco'' del potenziale del neurone, oltre la quale il messaggio viene trasmesso : costanti dovute alle proprietà elettriche del neurone, che assumiamo uguali per tutti i neuroni.
Tramite appositi conti e considerazioni di tipo probabilistico sulle variabili casuali e possiamo giungere alla seguente equazione:
dove: con
A partire da qui è possibile ricavare la maggior parte dei modelli di neuroni, ne elenchiamo qualcuno:
Poichè in questo modo abbiamo perso tutte le variabili legate al tempo, è necessario recuperare in qualche modo la dinamicità del modello descrivendo lo stato del neurone in funzione del valore precedente del potenziale post-sinaptico :
Il tempo ora è discretizzato in unità di periodo ed otteniamo il modello di McCulloch-Pitts:
Nonostante la sua semplicità questo tipo di modello è universale, nel senso che, costruendone apposite reti, permette di emulare le operazioni di una qualsiasi macchina di Turing finita, nel prossimo paragrafo ci occuperemo proprio di questo. Osserviamo inoltre che si può ottenere questo modello anche senza partire dalle equazioni sopra costruite, ma semplicemente scegliendo di modellizzare un neurone come:
un struttura caratterizzata da un output, un insieme di pesi, ed un insieme di inputs. L'output del neurone i lo indichiamo con ; gli inputs sono dati dal prodotti degli outputs di altri neuroni e dei pesi che determinano la portata del collegamento dal neurone j verso il neurone i. Il potenziale del neurone viene preso come la sommatoria degli inputs ricevuti più una costante . A questo punto, poichè assumiamo che un neurone si ecciti e quindi trasmetta un messaggio quando il suo potenziale supera una certa soglia, possiamo ottenere il modello sopra descritto scegliendo un'apposita . Nel caso, ad esempio, che sia una funzione a gradini (es per , per ), abbiamo che l'output del neurone sarà diverso da zero solo se la somma degli inputs è sufficientemente alta, e la costante stabilisce quanto alta questa somma debba essere, insomma stabilisce la ``soglia di fuoco'' del neurone.
L'idea è che se le fasi dei neuroni sono identiche ( ), i potenziali dei neuroni oscillano in maniera coordinata, per cui il potenziale del neurone subisce l'influenza degli inputs ricevuti da altri neuroni, altrimenti oscilla con una propria frequenza . Le sinapsi eccitatorie devono indurre maggiore coerenza tra due neuroni, mentre quelle inibitorie devono tendere a scordinare i due neuroni. Il più semplice modello gode di tali proprietà è il seguente: