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Per loro natura, le pagine web, sono visibili da chiunque nel mondo, questo vuol dire che per realizzare un documento bisogna tenere conto di un sacco di questioni legate proprio alla varieta` dei possibili mezzi a disposizione degli utenti. Non bisogna andare molto lontano per trovare delle anomalie, basta mettere a confronto id due browser più popolari, Netscape ed I. Explorer, per rendersi conto che molto spesso, una stessa pagina, ce la mostrano in due modi totalmente diversi. Il motivo di queste discordanse risiede nel fatto che le specifiche ufficiali dell'HTML sono date dal W3C, ma esse non sono che indicazioni, anzi raccomandazioni che i produttori di browser dovrebbero seguire, ma nessuno li obbliga a farlo, e comunque ciò non potrebbe mai prevenire delle diversificazioni.
Ad ogni modo, una codifica delle pagine non attenta ai problemi di fruibilità può avere conseguenze più o meno gravi, che variano dall'ottenere pagine magari non belle ma fruibili, all'ottenere pagine assolutamente non consultabili da parte dell'utente; di conseguenza occorre prestare molta attenzione a queste questioni.
Qui di seguito elenchiamo alcuni punti cardinali riguardanti la fruibilità delle pagine, fornendo delle indicazioni che dovrebbero garantire la produzione di pagine sufficientemente accessibili a chiunque.
I browsers più comunemente usati sono sono quelli multimediali ovvero che gestiscono testi, immagini, suoni, e chissà cos'altro. Già quando pensiamo a browsers di questo tipo dobbiamo porci alcune restrizioni legate ad esempio agli effetti sonori, infatti se un utente ha un browser multimediale, ma non ha la scheda sonora, può capitargli che collegandosi ad una pagina con effetti sonori venga tempestato da messaggi di errore perchè il programma vorrebbe tanto suonare ma non può su problemi legati al suono non so dire altro perchè non me ne sono mai occupato.
Un altro tipo di browsers piuttosto popolari nella comunità degli utenti Linux/Unix ed in generale nella comunità dei primi fruitori della rete, sono i browser testuali; un esempio è il popolarissimo lynx, utilissimo se non si dispone di una consolle grafica, ovvero se si dispone di un terminale testuale e basta. I browser di questo tipo non visualizzano immagini, ma mostrano solo il testo contenuto nel documento; essi sono molto comodi anche per questioni di velocità non caricando immagini rendono la navigazione molto veloce. Questi browser, al posto dell'immagine, visualizzano un testo, inserito all-interno del tag img come attributo alt, ovvero alternativo. Quindi in genere si consiglia di inserire l'attributo alt, e fare in modo che dia informazioni sull'immagine.
Infine consideriamo che esistono browser non visuali, che sono usati ad esempio dai non vedenti, e che possono funzionare, ad esempio, letteralmente leggendo il testo contenuto in un documento, per cui ancora una volta trributi come l'alt per le immagini risultano fondamentali.
Una conseguenza immediata di questa varietà ti tipi di browser è che l'interpretazione di ciascuna tag può cambiare molto, o può non essere definita, per questo si raccomanda di riferirsi a style sheets in cui sia definito, ad esempio, come un particolare tag deve essere interpretato da un browser non visivo. Un esempio di style sheet del genere è questo che ho scaricato dal W3C.
Nel caso che siate fortunati ed abbiate prodotto una pagine che è visibile praticamente da chiunque, vi si presenta il secondo scoglio, fare in modo che questa pagina abbia un aspetto perlomeno simile sul computer di tutti gli utenti. Diciamo subito che realizzare un documento HTML che appaia uguali a tutti è impossibile, in quanto sono troppe le variabili in gioco, come tipi di browser, tipi di monitor, definizione dei monitor, sistemi operativi ... sono tutte cose che possono influire sull'aspetto di un documento. Il concetto fondamentale, lo ribadiamo, è che l'HTML viene interpretato dal browser che poi produce la pagina effettivamente visualizzata dall'utente.
Di conseguenza è praticamente inutile fasciarsi la testa nell'individuare il font più bellino e le grandezze giuste, tanto è sempre possibile che l'utente veda le cose in modo totalmente diverso. Per quanto riguarda i font, e le dimenzioni dei caratteri, qualcosa si può fare: è buona regola definirli sempre in maniera relativa, ad esempio, se voglio che una particolare parola del desto sia scritta con un fonto grande il doppio del resto del teso, conviene utilizzare l'unità di misura em, "2em" significa il doppio della dimensione del testo di base del documento. Un'altra possibilità è se vogliamo che un pezzo di testo sia più in grassetto rispetto al resto del testo, allora possiamo usare l'indicazione bolder (letteralmente "più grassetto") per definire l'attributo font-weight, così se un browser già mostrava tutto in grassetto, magari questo particolare pezzo di testo lo mostra ancora più cicciotto!
Un altra tipologia di specifiche per il testo è quella basata sulla tipologia, sulla funzionalità ad esempio:
<i>Testo scritto in italico <i>
<em>Testo enfatizzato</em>
Queste due frasi sono solitamente mostrate in italico dai browser; la prima è contrassegnata dal tag <i>, che sta per italico, mentre la seconda è contrassegnata da <em> che sta per "emphasize" ovvero "enfatizza". Supponiamo di visitare questo documento con un browser solo audio e non visivo, allora, per quel browser, l'indicazione italico, tipica del testo scritto, potrebbe non avere senso, mentre se noi volevamo veramente enfatizzare la frase in questione, l'indicazione <em> saraà sicuramente interpretata in qualche modo dal browser, magari cambiando tono di voce.
È dunque buona regola utilizzare il più possibile tag a carattere funzionale, qualitativo, e non fisicamente descrittivo.
Per quanto riguarda i colori di testi e sfondi, è un'altra questione relativamente frustrante, essi infatti possono apparire totalmente differenti da come li abbiamo pensati, e questo può dipendere da:
Per quanto riguarda la seconda possibilità, rassegnatevi, non c'è niente da fare (non che io sappia), mentre per la prima questione esiste tutta una lista di colori sicuri, ovvero che sono rappresentati in maniera equivalente da ciascun browser, per cui basta utilizzare quei colori per stare tranquilli. Fortunatamente le immagini non sembrano essere particolarmente affette da questi problemi, almeno non quanto testi e sfondi, per cui almeno con quelle possiamo stare tranquilli.
Infine, considerando che, per quanto riguarda le pagine web, tutto, ma proprio tutto, è relativo, anche quando si posizionano degli oggetti, come ad esempio delle immagini, se vogliamo che stiano in un punto particolare del documento, bisogna stare molto attenti e tenere conto del fatto che può bastare cambiare le dimensioni alla finestra del browser per scombinare tutto!
Le specifiche dell'HTML
forniscono indicazioni complete su come posizionare oggetti e testi, sulle dimensioni, sui colori ... insomma su ogni cosa, quindi vi consiglio di riferirvi a quelle per sapere come fare a mettere in pratica i consigli che ho cercato di darvi.
Un aspetto che non bisogna assolutamente ignorare nella creazione di pagine è la dimensione, in termini di memoria occupata, dei documenti che realizziamo: mettere in una pagina un'immagine in format bmp di 4 mega vuol dire piantare completamente il computer di un utente che si collega da casa con un normale modem ... ed anche chi stà attaccato alla rete con la fibra ottica, come accade nelle Università non sarà comunque contento di apsettare un sacco di tempo per poter visualizzare l'immagine in questione.
Di conseguenza conviene sempre tenere d'occhio le dimensioni dei documenti, fincheè siamo nell'ordine delle centinaia di K, va bene, se si sale occorre fare più attenzione.
In particolare, per quanto riguarda le immagini, non usate mai il formato bmp, ma utilizzate piuttosto i formati jpg, png, gif (per quanto riguarda il gif attenzione che in America ci sono delle diatribe riguardanti la questione dei diritti), o altri formati che risultino comprimere abbastanza le dimensioni dell'immagine.
Per quanto riguarda infine i testi, se mettete in rete un documento che stampato occuperebbe ad esempio 30 pagine, sarebbe meglio che lo spezzaste in almeno 3 o 4 diverse pagine web, in modo da rendere più veloce la navigazione da parte dell'utente che magari vorrebbe vedere solo una parte del documento.
Come facciamo a sapere se le nostre pagine saranno visibili, e come appariranno ai visitatori?
La prima cosa che possiamo fare è provare a vedere le nostre pagine utilizzando computers diversi da quelli su cui abbiamo lavorato, già questo può mettere in luce delle anomalie. Inoltre, è altamente consigliabile testare le pagine anche cambiando tipo di software, direi che, vista la popolarità dei due software, sia buona norma testare le pagine sia cone Netscape che con Internet Explorer. Infine possiamo personalmente testare le pagine cambiando le opzioni del nostro browser, ad esempio guardare la nostra pagina, cambiando le opzioni relative ai font del browser fornisce già una vasta gamma di diverse facce con cui appare il documento.
Oltre al metodo pratico ma brutale di testare le pagine sopra citato, possiamo avvalerci di programmi o di appositi siti web. Un esempio di programma che si può utilizzare per realizzare le pagine e che sa effettuare controlli sulla correttezza dell'HTML è Emacs, ma parleremo più avanti di questo factotum dalle potenzialità sempre più sorprendenti!
Più opportunamente ci si può avvalere dei servizi offerti da certi siti web, come ad esempio Website Garage e ZDNet, che effettuano controlli automatici sul codice ed altro, ed a volte suggeriscono anche come migliorare le pagine.
Molto spesso girottolando per la rete capita di imbattersi in files di tipo .ps (Postscript), .pdf (Portable Document Format), .rtf (Rich Text Format), .doc (i documenti di Word), etc.; questi tipi di documenti non sono genreralmente leggibili tramite browser, di solito bisogna scaricarsi il file e poi utilizzare un apposito programma per visualizzarlo. A volte no si può evitare di obbligare il visitatore a seguire questa trafila, o magari a volte siamo noi che vogliamo così. A mio avviso sarebbe molto più carino riuscire a tradurre tutti i documenti in formato HTML, in maniera che chiunque possa facilmente vederli semplicemente usando il browser. Lasciando stare le mie opinioni, è un dato di fatto che alcuni di questi formati, ad esempio il .doc necessitano di programmi commerciali per lasciar visualizzare i files; questo significa che se io scrivo un file con l'ultimo Word uscito, e lo metto in rete, solo chi ha il mio stesso programma può leggere quel file, chi non l'ha, se vuole leggere il file deve comprarsi il programma. Di conseguenza, se in particolare si effettua un servizio pubblico di informazione, è obbligo morale non utilizzare certi formati per divulgare informazioni: in questo modo si farebbero gratuitamente gli interessi di qualche magnate dell'informatica e si penalizzerebbero gli utenti che non hanno abbastanza soldi da comprarsi certi software. In conclusione da un punto di vista democratico sarebbe meglio mettere in rete solo files in formati leggibili con software non commerciali.
Fortunatamente, per molti formati, esistono dei convertitori, gratuiti (almeno in ambito Linux), che permettono di visualizzare il contenuto dei files in questione, o addirittura permettono di convertire da un formato all'altro. Vediamo un paio di esempi:
Molto spesso quando visitiamo dei siti ci imbattiamo nella scelta tra più lingue, questa è sicuramente una cosa positiva, a mio avviso un sito che si rispetti, oltre ad una versione nella lingua madre, dovrebbe avere per lo meno una versione in inglese (poi ci sono dei siti mitici in 4 ingue, incluso il somalo, come questo!), per poter essere aperto un pò a tutto il modno .... ormai si sa che la lingua ufficiale della rete è l'inglese, che questo ci piaccia o meno!
Il metodo classico per offrire la scelta tra le varie versioni è quello di mostrare in cima alla pagina le varie bandierine (o scritte), che, cliccate, rimandano alle rispettive versioni in lingua. Questo metodo è efficiente, e in un certo senso trasparente, in quanto l'utente si rende effettivamente conto di quante e quali versioni in lingua ci sono dello stesso documento. Esempi se ne trovano tanti, uno è la mia Home Page.
Esiste un'altro metodo di ridirigere gli utenti verso la versione nella lingua che preferiscono. È nn metodo meno trasparente (in quanto non rende l'idea di quante e quali versioni ci siano), ma automatico e molto efficente, ne potete trovare un esempio al sito della Debian. Se visitate tale sito, lo vedrete automaticamente in Italiano, oppure, se vi appare in un'altra lingua (es. l'inglese), vuol dire che non avete appositamente configurato il vostro browser: cercate tra le opzioni del programma la voce lingue, e cambiate la lingua preferenziale, ora se tornate al al sito della Debian, vedrete che vi appare (magari facendo un reload, o ricarica) nella nuova lingua che avete indicato come preferenziale, eppure, sulla pagina, non c'è alcun link per cambiare versione!
Non è magia, è solo che i server httpd attuali, se appositamente configurati, possono ridirigere l'utente verso il file giusto individuato dll'opportuna estenzione. Ad esempio, se io nel mio sito metto un file che si chiama ciao.html.it e ne faccio la versione in inglese chiamandola ciao.html.en, allora, se un utente inglese (con il browser appositamente configurato) si collega, visualizzerà la versione inglese, ovvero il file ciao.html.en, mentre un utente che ha scelto nel browser la lignua italiana visualizzerà automaticamente il file ciao.html.it, la versione italiana. Di conseguenza non è necessario mettere nelle pagine i link per passare da una versione all'altra, basta aggiungere le dovute estenzioni (.it=italiano, .en=english, .es=español, etc.) al nome del file; chiaramente è necessario che il server che ospita il sito sia appositamente configurato, ma solitamente non c'è motivo di pensare che non lo sia, altrimenti basta che l'amministratore cambi un paio di righe nel file di configurazione, ma questo dipende da quale server httpd usano.
Nel prossimo capitolo darò qualche cenno sull'uso di usare degli appositi editori per realizzare le pagine web.
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