Appena avremo il tempo
sistemeremo bene questa sezione sulla città, dividendo per bene le varie
sezioni, per ora vi mettiamo una GUIDA “brutale”, così come l’avevamo
pubblicata tempo fa su un forum di viaggi…
GENOVA...LA NOSTRA CITTÀ !
Genova la adoro...voi direte "sei di parte!" ... ma è così... non
posso immaginare di vivere da nessun altra parte... mi mancherebbero troppo il
mio mare, i miei monti, i miei palazzi,i miei vicoli, il mio traffico dovuto
alle strade strette, in salita e piene di curve!
Il mare ... quel mare che anche se non vai a vederlo tutti i giorni "sai
che è lì", quel mare che è in centro città...per cui non devi prendere la
macchina per andare a vederlo ... come invece devono fare i pisani e i romani
che sostengono di vivere in città col mare, quando non è vero! Che non me ne
vogliano... ma chi vive in città che hanno il mare davvero NON riescono a
capirlo quel discorso...
Genova, la repubblica marinara, la Superba, decantata da Petrarca che la definì
regale, addossata a una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il
cui solo aspetto la indica Signora del mare.
Come
prima cosa voglio scrivere che ... GENOVA NON è SOLO L'ACQUARIO !!!
Certo
l'acquario è splendido, enorme, affascinante e coinvolgente per grandi e
piccini... ma è solo l'ultima delle meraviglie della città... chi arriva a
Genova e si limita a quello sbaglia, anche perchè l'acquario è veramente a 2
passi dal centro storico che (pochi lo sanno) è il più grosso d'Europa!
vi
segnalo questo video. (anche se in inglese) .. dà una bella infarinatura della
città... http://www.youtube.com/watch?v=cVnRRXBf13o
e qs bel video di genova tratto da alle falde
del kilimangiaro
www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/stream.srv?id=4537&idCnt=21151&pagina=1&path=RaiClickWeb^Home^Viaggi^Italia#1
(ci
sono un po' di imprecisioni..tipo magazini del sale invece che del cotone e
altre..ma fa una bella panoramica sulla città)
inizio a raccontarvi le
cose da vedere partendo dal simbolo della città... la LANTERNA |
CORSO
ITALIA E BOCCADASSE
Il lungomare di Genova è Corso Italia, parte praticamente dalla Fiera
del Mare (dove si tengono il Salone Nautico, la Fiera Primavera e tutte le
principali manifestazioni fieristiche) e arriva sino a Boccadasse di cui
parlerò dopo.
sul
alto monte ci son splendidi palazzi e villette tra cui spicca questo
che
è VILLA DAVID CHIOSSONE doce c'è il Centro nazionale di Riabilitazione Visiva
per l'Età Evolutiva
sul lato mare ad un certo punto increrete l'Abbazia di San Giuliano..purtroppo
sempre in restauro
(prendete la deviazione che passa sotto
l'Abbazia...troverete un po' di stabilimenti balneari in cui andare a prendere
un aperetivo ed una piccola apertura che porta ad una spiaggetta..)
sul lato mare di corso Italia ovviamente ci sono gli stabilimenti
balneari...l'acqua qui non è balneabile, quindi sono dotati di piscina, ma
qualche temerario lo trovate sempre.
Corso Italia è lunga circa 2 km... alla fine (venendo dal centro) si arriva a
Boccadasse... che è il punto di arrivo dei "due passi" che i
genovesi amano fare la domenica sulla passeggiata a mare
Boccadasse è un antico borgo di pescatori perfettamente conservato, che è stato
inglobato dall'espandersi di Genova.
Deve il suo nome alla forma dell'insenatura in fondo alla quale sorge, che
dall'alto sembra una "böcca d'äse", una bocca di asino in genovese.
L'antico borgo (che forse avete sentito nominare visto che ci "vive"
Livia, l'eterna fidanzata del Commissario Montalbano) è praticamente al di
fuori del tempo . E' il luogo dove i genovesi vanno a fare due passi ed a
mangiare il gelato... rigorosamente seduti sugli scogli....qualunque età si
abbia!
Boccadasse è anche un posto molto romantico , spesso ci si va col fidanzatino
... se quegli scogli potessero parlare racconterebbero almeno un aneddoto di
ogni genovese degli ultimi 50 anni!
Il borgo è sovrastato dalla chiesa dedicata a Sant'Antonio di Boccadasse, che
si veste a festa per la festa del santo il 13 giugno...
quella sera va in scena una delle più radicate tradizioni genovesi: c'è la
processione coi "portatori di cristi", e c'è la messa in acqua del
santo...cioè San Antonio viene caricato su una barca che poi farà il giro
davanti al borgo...
il borgo illuminato e la festa in genere rendono molto suggestiva quella
serata...
mi raccomando... quando andate a Boccadasse "arrampicatevi" sino a Capo
Santa Chiara...percorrerete delle creuze (vicoletti) bellissimi e
arriverete dal "castello" di capo santa chiara..lì c'è una panchina
che vi aspetta...con davanti un panorama che arriva sino a camogli!
http://farm1.static.flickr.com/63/226247764_cef01104df.jpg?v=0
http://farm1.static.flickr.com/41/226247437_8133800ba0.jpg?v=0
vi incollo qui la mappa rimpicciolita del centro della città
in questo link trovate una mappa del centro storico di Genova...
http://www.genova-2004.it/aeimages/mappa_genova.jpg
così potrete star dietro alle mie prossime "scorribande" anche
visivamente
la
CASA DI CRISTOFORO COLOMBO ...
è in piazza Dante, nel centro centrissimo di
genova.
in tale dimora, il famoso marinaio abbia trascorso l'infanzia e la prima
giovinezza, probabilmente, dal 1455 al 1470.
La casa che oggi si ha l'occasione di vedere e che è aperta al pubblico per
visite al suo interno non è quella originale: l'edificio venne infatti
ricostruito tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento.
La costruzione fu tuttavia costruito sui resti della casa che, dettagliati e
approfonditi studi storici, hanno permesso di ricollegare alla famiglia di
Colombo.
è aperta al pubblico tutti i sabato domenica e festivi
dalle ore 10.00-12.00/14.00-18.00
Costo ingresso : intero € 4,00
(bambini e ultra65enni) ridotto € 2,00
Accanto ad essa sorge il CHIOSTRO di S. ANDREA , chiostro originale di
quello che fu il convento di S. Andrea
E
poco più avanti sorge PORTA SOPRANA
retro:
Costruita tra il 1155 e il 1157, realizzata in pietra, con pochi elementi in
marmo, è inclusa tra due torri ornate da archetti pensili e merlature, a pianta
rettangolare verso la città e a semicerchio verso l’esterno, divise in due
parti da una robusta volta ogivale all’altezza della strada di ronda sulle
mura.
Sul fianco della porta è visibile un tratto della terza cinta muraria della
città, con una bellissima e originale scala, aperta verso la porta interna, che
conduceva alla strada di ronda.
Porta Soprana o porta di S. Andrea, faceva parte di un sistema difensivo che
cingeva tutta la città e da nord - ovest si congiungeva con la porta dei Vacca
o porta di S. Fede da un camminamento di ronda detto del Barbarossa. (vedi
dopo)
Sulla porta sono murate alcune lapidi: un’ incisione d’epoca, esistente in
entrambe le porte, cita i nomi dei costruttori; una riporta queste parole:
“Sono difesa da uomini, circondata da mura mirabili e con il mio valore
respingo lontano le armi nemiche. Se porti pace ti è lecito toccare queste
porte. Se chiedi guerra ti allontanerai triste e vinto. Il meridione e
l’occidente conoscono quanti assalti di guerra Genova superò.”
Nei primi anni del 1900 subì lavori di restauro portati a termine nel 1937.
Fino al 1809 prese posto in una delle due torri (alte trenta metri) una
terribile ghigliottina; boia fu monsieur Samson, lo stesso carnefice di Luigi
XVI.
linterno della porta si può visitare, e si può salire sino in cima alle torri
da dove c'è un panorama splendido sui tetti del centro storico
Le Torri di Porta Soprana sono aperte al pubblico tutti i sabato domenica e
festivi
dalle ore 10.00-12.00/14.00-18.00
Costo ingresso procapite: intero € 4,00
(bambini e ultra65enni) ridotto € 2,00
dalle torri di Porta Soprana c'è un suggestivo camminamento di ronda che sono
le MURA DEL BARBAROSSA chiamate così perchè costruite (tra il 1155 e il
1160) sotto la minaccia di Federico I di Svevia (il Barbarossa).
La cerchia delle mura comprendeva Sarzano (unica vera piazza), seguiva via del
Colle fino a Porta Soprana, poi il sistema delle colline di S.Andrea e di
Piccapietra, scendeva a Porta Caterina, risaliva la collina di Villetta Di
Negro e scendava al Portello (che conserva nel nome il ricordo dell'antica
porta), saliva nuovamente a Castelletto, scendeva sotto Vallechiara (che
conserva nel nome il ricordo dell'antica fonte), fino all'attuale piazza
Nunziata e Porta dei Vacca. Veniva così incluso lo sviluppo delle tre parti
della città: l'antico castello preromano, la "civitas" romana e
altomedievale dal Castello a S.Lorenzo ed il "burgus", sorti
successivamente tra S.Lorenzo e Porta dei Vacca.
Queste mura vennero ampliate nel 1276 e nel 1320-1346 però poi le vecchie mura
trecentesche furono demolite e rapidamente ricostruite a partire dal 1536
secondo lo stesso percorso ma sostituendo alle cortine robusti terrapieni
intercalati da bastioni.
Si conservano, pur se restaurate, le porte monumentali sulla via del ponente
porta dei Vacca e sulla via del levante porta Soprana .
Il percorso lungo le mura del Barbarossa è davvero carino...
le mura iniziano a passare tra le case... e vi può capitare di passare tra il bucato
steso!
alla fine delle mura vi trovate ad un passo (in discesa) da CAMPOPISANO
"Campopisano". Anticamente l'area si chiamava Campus Sarzanni, ma con
tutta probabilità fu ridenominata nel 1284, dopo la vittoria dei Genovesi sui
Pisani alla Meloria. E' una piazzetta molto suggestiva .... ma non la pensavano
certamente così quei pisani che, sconfitti dai genovesi alla Meloria, furono
radunati come prigionieri in quell'area e…
In certe notti di tempesta, c'è chi asserisce di scorgere tuttora ombre
dolenti, come sagome in catene, trascinarsi su per la scalinata che sale dal sottostante
piazzale della Marina…
Infatti ltre novemila prigionieri furono condotti a Genova e ammassati in
estrema miseria in quella località, tanto che si diffuse il detto "Chi
vuole vedere Pisa, vada a Genova".
La miseria e il freddo ebbero ragione dei prigionieri, che con l'inverno
morirono e furono seppelliti in quello stesso luogo.
La pavimentazione fu realizzata con un selciato di ciottoli di mare bianchi e
neri, frequente nel mondo rurale ligure fin dal Medioevo, per contenere e
drenare le acque piovane, e successivamente impiegato per decorare sagrati di
chiese e talvolta anche gli ingressi di residenze patrizie; è detto rissêu da
"rissoli", nome locale per ciottoli.
la
CATTEDRALE DI SAN LORENZO
Il suo aspetto è romanico-gotico con la facciata a lastre orizzontali in marmo
bianco e pietra nera. Fu consacrata nel 1118 sostituendo nel ruolo di
Cattedrale la precedente Chiesa di San Siro (bellissma anch'essa! è sotto via
cairoli, quindi a 2 minuti da via garibaldi).
La facciata è circondata da due torri campanarie di cui solo una fu completata
con un campanile, mentre la seconda fu semplicemente chiusa nel 1427 da una
loggetta.
NOn perdetevi la salita alle torri con visita a questa loggetta..il panorama
sui tetti del centro storico è veramente affascinante!
L'interno è ampio e solenne con tre navate gotiche, sostenuti da capitelli romanici,
precedute da un atrio. La cupola è opera di Galeazzo Alessi che la progettò nel
1536 anno in cui furono modificate anche le due Cappelle laterali. Una di
queste, la Cappella di San Giovanni, contiene l'urna di marmo con le ceneri di
Giovanni Battista. L'altare, di fattura ottocentesca è del Barabino.
Nella
cattedrale c'è il MUSEO DI SAN LORENZO http://www.museosanlorenzo.it/
in cui si conserva come oggetto prezioso il SACRO CATINO:
Il sacro catino è un oggetto conservato a Genova nel Museo del Tesoro della
cattedrale di San Lorenzo.
I cattolici ritiengono che sia il piatto usato da Gesù Cristo durante l'Ultima
Cena.
Quando Genova fu conquistata dai Francesi guidati da Napoleone Bonaparte il
piatto fu portato a Parigi nel 1806, e quando il 14 giugno 1816 fu restituito
ritornò a Genova rotto in 10 pezzi, di cui uno mancante.
nel museo è conservata anche la meravigliosa
ARCA DELLE CENERI DI SAN GIOVANNI BATTISTA
nella cattedrale infatti una cappella è dedicata proprio a san Giovanni
Battista..patrono di genova..
la cappella è una vera e propria opera d'arte... mi raccomando..accendetevi le
luci per ammirarla al meglio!
ma per tutti i genovesi la cattedrale è ...una bomba! sì... perchè tutti siamo
rimasti affascinati da piccoli dalla bomba inesplosa che si trova nella navata
di destra.. è un proiettile da
cannone di marina da 381mm penetrato durante il bombardamento navale inglese
del 9 febbraio 1941.
La scalinata da cui si accede al portale principale è completata da due leoni posti
ai due lati nell'ottocento.
piccola leggenda: La leggenda del cagnolino
è una leggenda metropolitana non molto conosciuta che narra come nel periodo
finale della costruzione della cattedrale (XIV secolo) un amico di uno degli
scultori (o, secondo altre versioni, lo scultore stesso) avesse perso il
proprio cane a cui era molto affezionato. Per ricordare il piccolo animale, uno
dei tanti scultori che prestavano la loro opera per realizzare quella che
sarebbe diventata la maggiore chiesa di Genova ne scolpì una piccola
riproduzione ancor oggi ben visibile ad altezza d'uomo a destra di una delle
due porte di accesso alla cattedrale (quella più prossima alla vicina via San
Lorenzo).
ps: spesso guardando sopra il portone centrale potrete notare una lucina ... è
la graticola di san lorenzo accesa!!!!!! :)
PALAZZO
SAN GIORGIO
Palazzo San Giorgio - o Palazzo delle Compere di San Giorgio - è uno degli edifici
storici più importanti e conosciuti di Genova.
Costruito nel 1260 su commissione del Capitano del Popolo Guglielmo Boccanegra.
Per la costruzione del nuovo palazzo del mare, la parte antica di Palazzo San
Giorgio, vennero utilizzati i materiali ricavati dalla demolizione del palazzo
di rappresentanza dei Veneziani a Costantinopoli, avendo ottenuto
dall'imperatore bizantino Michele VIII Paleologo il quartiere veneziano della
città per l'aiuto prestato contro l'Impero latino d'oriente e deciso nel trattato
di Ninfeo.
Il palazzo fu il primo ad avere carattere prettamente pubblico in una città la
cui classe dirigente intendeva separare in maniera ben definita - attraverso la
creazione di una sede politica civile - il potere temporale da quello religioso
costituito dal clero che governava la cattedrale di San Lorenzo.
Restò sede del Comune, però, per soli due anni, fino a quando cioè - nel 1262 -
lo stesso Boccanegra fu deposto e costretto all'esilio.
Vide recluso nelle sue prigioni Marco Polo, prigioniero della Repubblica
di Genova. Durante il periodo di detenzione il navigatore veneziano dettò a
Rustichello da Pisa le sue memorie di viaggio che furono in seguito pubblicate
sotto il titolo "il milione ".
Dal 1903 Palazzo San Giorgio ospita gli uffici dell'Autorità portuale che
gestisce l'attività nel porto di Genova (fino agli anni ottanta denominata
Consorzio Autonomo del Porto) e dell'autorità portuale nazionale. Oltre alla
Sala delle Compere è visitabile un'altra porzione del palazzo, la Loggia dei
Banchi, adibita a sede di mostre e manifestazioni culturali
La prima banca in senso moderno nacque nel 1406 a Genova. La novità era
che il "Banco di San Giorgio", questo il suo nome, fu il primo ad
occuparsi di gestione del debito pubblico e venne definito dal Machiavelli uno
stato nello stato, ossia una vera e propria istituzione pubblica nella quale i
genovesi si riconoscevano molto più che nel governo, spesso ottenebrato dal
controllo di altri stati, quali i Ducato di Milano od il Regno di Francia.
GALLERIA NAZIONALE DI
PALAZZO SPINOLA
|
anche
Genova ha il suo PALAZZO DUCALE ...anche se non ci stavano i duchi ma i
Dogi della Città...
che erano pure costretti a non uscire mai sinchè stavano in carica...
Pal. Ducale è uno dei gioielli di Genova , al suo interno si può vedere lo
splendido salone del Maggior Consiglio
il Salone del Minor Consiglio... dove proprio in qs stanza è stato inventato il
gioco del lotto...
la Cappella
ma si possono anche visitare la TORRE GRIMLADINA CON LE SUE CARCERI
http://www.palazzoducale.genova.it/inaviga.asp?pagina=209
qui un po' di storia...
http://www.francobampi.it/genova/cose/visitare_palazzo_ducale.htm
ad inizio giugno nel salone del maggior consiglio e minor consiglio si tiene il
Festival Internazionale del Tango Argentino...
è un appuntamento meraviglioso... e che emozione ballare con le luci soffuse in
un tale Salone!
http://www.genovatangofestival.it/
oggi
tocca a PALAZZO DEL PRINCIPE...
splendido palazzo della famiglia doria...
all'interno potete vedere le bellissime sale, la famosa galleria degli arazzi e
visitare il bel giardino...
http://www.palazzodelprincipe.it/
INFO E BIGLIETTI:
Orario: Dalle 10.00 alle 17.00. Chiuso il lunedi
Chiusura: domenica di Pasqua, 1° maggio, 15 agosto, 1° gennaio
Ingresso: Intero: 7 Euro - Gruppi (min. 10 persone): 5,50 Euro - Ridotto: 5,50
Euro
Ingresso comprensivo di accompagnamento via mare da e per l'area del Porto
Antico a bordo della Fregata Argo: prezzo unico euro 7 (chiedete quando viene
fatta questa cosa..è molto carina, da sotto l'acquario parte 'antica fregata
che vi porta ad attraccare proprio dal palazo del principe
Il
biglietto di ingresso comprende la visita con audioguida.
c'è un biglietto combinato con l'acquario o con il museo galata museo del mare
come
arrivare
In autobus:
- da Levante e dalla stazione FS di Brignole: nn. 18, 19, 20;
- da Ponente: nn.18, 19, 20, 1, 2, 3, 4, fermata Stazione marittima.
I biglietti si acquistano presso le edicole e le tabaccherie.
Posteggio:
area Porto antico, area Stazione Marittima
Da visitare nei dintorni:
- Acquario, area Porto antico Spinola;
- Palazzo San Giorgio, piazza della Mercanzia, 2;
- Palazzo Reale, via Balbi, 10;
- Chiesa e Commenda di San Giovanni di Prè, piazza della Commenda, 1.
visto che è molto vicino alla Lanterna potete combinare le due cose
Alcuni
palazzi nobiliari di Genova (chiamati PALAZZI DEI ROLLI) sono diventati
patrimonio dell' UNESCO
...consacrazione delle strade nuove e il sistema dei palazzi dei rolli a
patrimonio dell'Umanità per l'UNESCO con le motivazioni che hanno portato, il
13 luglio 2006, a Vilnius, all'inclusione nella World Heritage List
oggi 20 Gennaio 2007, alla presenza del Ministro per i Beni e le Attività
Culturali, Francesco Rutelli, avverrà la consegna del certificato di iscrizione
nella Lista del Patrimonio Mondiale da parte dell'UNESCO
qui tutte le info sui palazzi
http://www.irolli.it/
da wikipedia....
I ROLLI DI GENOVA - o, più precisamente, Rolli degli alloggiamenti
pubblici - erano, al tempo dell'antica Repubblica di Genova, le liste dei
palazzi e delle dimore eccellenti delle famiglie nobili che ambivano ad
ospitare - e che potevano farlo solo grazie ad un sorteggio pubblico - le alte
personalità in transito per visite di stato.
In tempi successivi le medesime abitazioni avrebbero ospitato viaggiatori
illustri che includevano il capoluogo ligure nei loro Grand Tour culturali e/o
turistico-affaristici.
I Rolli costituiscono un unicum dei palazzi più prestigiosi del centro storico
genovese, specialmente lungo le antiche Strade Nuove (via Garibaldi, dove ha
sede il Comune, già Via Aurea, e via Balbi, oggi sede della cittadella
universitaria).
Il 13 luglio 2006 quarantadue degli ottanta palazzi iscritti ai Rolli sono
stati inseriti dalla speciale commissione UNESCO riunita a Vilnius (Lituania)
fra i patrimoni dell'umanità. Per il loro restauro sono stati spesi negli anni
novanta circa 10 milioni di euro, con l'impiego di capitali pubblici e privati.
rolli - termine derivato dalla parola rotoli - vennero costituiti a partire dal
1576 su disposizione del Senato della Repubblica aristocratica rifondata dal
principe ed ammiraglio Andrea Doria, che attraverso la sua riforma
costituzionale aveva instaurato il dominio oligarchico e il conseguente
inserimento della sovranità genovese nell'orbita della Spagna.
La minuziosità con cui i Rolli furono ideati e compilati, solo pochi decenni
dopo la grande ristrutturazione urbanistica decisa da Doria - che riguardò in
particolare fra il 1536 ed il 1553 le mura trecentesche - costituisce ancora
oggi una precisa e documentata testimonianza di quella che fu la Genova del
"Secolo d'oro".
Quella che era una città di armatori, mercanti e banchieri in grado di dare
alla Repubblica marinara un ruolo di assoluta predominanza politico-commerciale
sull'intero mar Mediterraneo, era anche un importante crocevia di prìncipi e
sovrani, diplomatici e autorità ecclesiastiche.
Tuttora conservati nell'Archivio di Stato di Genova, i Rolli erano suddivisi in
bussoli (bussolotti) in base ai quali gli edifici erano catalogati in base al
loro prestigio.
I Rolli degli alloggiamenti pubblici furono cinque: il primo venne redatto nel
1576, e i successivi negli anni 1588, 1599, 1614 e 1664. In essi è catalogato
l'insieme delle circa centocinquanta dimore che erano precettabili per ospitare
i notabili; in buona parte sono palazzi ancor oggi esistenti, e sono gli stessi
che hanno indotto ed inducono tuttora i critici a guardare alla Genova di
allora come ad una «reggia repubblicana, vera contraddizione in termini, dietro
a cui si spalancano orizzonti di storia abitativa e urbana, piuttosto che di
sola architettura»[1].
Le dimore iscritte nei Rolli si dividevano in tre categorie in rapporto alle
dimensioni, bellezza e importanza e venivano destinate in base a questi criteri
a ospitare cardinali, prìncipi e viceré, feudatari, ambasciatori e governatori.
Ad ogni categoria era riferito un corrispettivo bussolo con i nomi dei
proprietari destinati a concorrere all'estrazione a sorte per sostenere oneri
ed onori delle visite ufficiali.
Solo tre erano i palazzi che potevano ospitare alti dignitari o comunque le più
alte cariche ed erano le abitazioni di Gio. Batta Doria, a salita Santa
Caterina, di Nicolò Grimaldi e Franco Lercari in Strada Nuova, l'attuale via
Garibaldi già "Via Aurea". Nelle disposizioni dei Rolli si precisava
che tali abitazioni erano riservate a «Papa, Imperatore re e legato Cardinali o
altro Principe».
Scriverà quasi trecento anni dopo Stendhal quando l'uso dei Rolli era ormai
caduto in disuso:
«Ho cercato di andare a visitare tre gallerie di quadri famosi in via Balbi.
Siccome i proprietari hanno la bella abitudine di abitare negli appartamenti
dove sono i quadri, bisogna ripassare diverse volte; e spesso l'impazienza che
desta in me il rifiuto altezzoso dei valletti mi toglie la gioia davanti ai
quadri. I ricchi di Genova occupano quasi sempre il terzo piano per poter
vedere il mare. I gradini delle scale sono di marmo ma quando, dopo aver salito
cento di quei gradini, un valletto, dopo avervi fatto aspettare un quarto d’ora
viene a dirvi: "sua eccellenza è ancora nella sua stanza, ripassi
domani", è permesso avere uno scatto d'umore, soprattutto quando si deve
ripartire la sera ...»
(Stendhal, Memoires d'un touriste, 1837)
Se il celebre scrittore non nasconde la sua stizza per la mancanza di
ospitalità da parte di certo patriziato genovese, è altresì da notare come la
consapevolezza di disporre di un patrimonio d'arte e urbanistico di assoluto
valore fosse tale da indurre gli abitanti più potenti ed influenti della Genova
di allora a organizzare un vero e proprio censimento dello status abitativo,
non solo e non tanto per definirne inequivocabilmente i limiti di proprietà, ma
anche per meglio organizzarne un adeguato utilizzo.
qui il link http://it.wikipedia.org/wiki/Rolli_di_Genova
buona parte dei palazzi dei Rolli sono in Via garibaldi..
qui avete info sui vari palazzi, alcuni sede di banche e di musei...
http://it.wikipedia.org/wiki/Via_Garibaldi_%28Genova%29
se venite a genova non
perdetevi NERVI... la
raggiungete col bus 17 , 15 o comodamente con il treno in 10 minuti. la Passeggiata Anita
garibaldi, come si chiama ufficialmente, va dal meraviglioso porticciolo di
Nervi (che è verso genova), sino allo splendido borgo di Capolungo...
|
vi
segnalo il TRENINO DI CASELLAche in un'oretta vi porta dal centro di
genova in campagna, passando attraverso i monti a bordo di un piccolo treno
molto suggestivo ( o come ho sentito dire a degli inglesi a bordo ....molto
pitoresco! giuro che l'hanno detto!)
http://www.ferroviagenovacasella.it/
parte da Genova centro città, da una piccola stazione (raggiungibile col bus 36
34 o 49 ) e percorrendo le valli del genovese arriva in 50 min circa al paese
di Casella... l' vi prendete un bel gelato, o fate un bagno nelle piscine
accanto alla stazioncina o fate una bella passeggiata...
un po' di storia...
La Genova-Casella è uno dei rari esempi di ferrovia a scartamento ridotto
italiana, sopravvissuta al boom della motorizzazione privata, che negli anni
Sessanta del secolo scorso fu il principale carnefice di molti altri impianti
similari chiusi al traffico in quel periodo.
Lunga 25 km, si snoda su un percorso caratterizzato da forti pendenze e strette
curve fra crinali appenninici, dirupi e trincee come se fosse una ferrovia di
alta montagna, pur tuttavia mantenendosi nei primi 6 km in vista dal mare.
La linea, elettrificata sin dall'origine in corrente continua a 2.400 V
(recentemente elevata a 3.000 V), osserva dunque un tracciato molto ardito, con
curve dal raggio minimo di 60 m e pendenza massima del 45 per mille in aderenza
naturale (senza cremagliera), spesso a mezza costa fra le montagne che dividono
le valli solcate dai torrenti Bisagno, Polcevera e Scrivia, spesso aiutandosi
con numerosi viadotti e brevi gallerie. Partendo dalla quota di 93 metri s.l.m.
di Genova Manin passa ai 364 di Trensasco in soli 9 km, per giungere ai 410
metri del capolinea dopo aver valicato lo spartiacque a Crocetta d’Orero, a 458
metri sopra il livello del mare.
L'idea di questa linea ferrata nacque agli albori del secolo con l'intento di
collegare al capoluogo ligure l'Alta Valle Scrivia e la Val Trebbia, prive
allora di collegamenti adeguati, proseguendo in una seconda fase verso il
territorio piacentino. I primi progetti si concretizzano nel 1915 in una
convenzione a favore della Società Ferrovie Elettriche Liguri appositamente
costituita, ma ritardi nell'esecuzione dei lavori e problemi economici dovuti
al primo conflitto mondiale slittarono la realizzazione del progetto agli inizi
degli anni Venti. La Società Ernesto Breda si aggiudicò l'appalto che
comprendeva la linea aerea, il materiale rotabile e la sottostazione elettrica.
Finalmente nel 1922 iniziarono i lavori, i quali proseguirono fra difficoltà
tecniche di ogni genere e, pur non essendo ancora completata l'elettrificazione
della linea, il primo treno giunse da Genova a Casella affidato alla trazione
di una locomotiva a vapore, il 24 Giugno 1929. La regolare apertura al pubblico
avvenne il 1° Settembre 1929 e fece registrare da subito un intenso movimento
di passeggeri, attratti sia dalla novità del servizio, sia dalla mancanza di
comodi mezzi di trasporto alternativi.
I primi dati sul traffico evidenziano una diminuzione di flusso nei mesi
invernali facendo emergere ben presto la vocazione turistica dell’impianto, ma
anche se può sembrare paradossale il periodo di massima gloria fu quello
bellico a causa delle molte famiglie sfollate nell'entroterra per sfuggire ai
bombardamenti che incombevano su Genova; il numero delle persone che si
dividevano fra il lavoro in città e le famiglie nelle campagne era notevole e i
piccoli convogli vennero presi letteralmente d'assalto.
Alla fine del conflitto sia il materiale rotabile che le strutture risultarono
gravemente danneggiati dall'uso intenso al quale erano stati sottoposti, ma le
scarse risorse economiche non consentirono rinnovamenti. Fu così che, dopo un
periodo di incertezza, la linea passò nel 1949 in gestione commissariale
governativa. Già in origine si prevedeva il raggiungimento di Casella Paese
dopo il completamento del ponte sul torrente Scrivia, ma benché l'opera fosse
stata ultimata nel 1930, tale estensione fu realizzata solo nel 1953 con un
prolungamento in retrocessione ed interamente in sede stradale dalla allora
stazione capolinea, che fu quindi denominata Casella Deposito. Nel 1980, con
l’ampliamento del ponte, un parte di questo percorso terminale fu spostato in
sede propria.
La Ferrovia Genova Casella, inserita in un famigerato elenco di “rami secchi”
che ha causato la chiusura di tante piccole ferrovie italiane, ha continuato
inspiegabilmente a vivere, forse per la mancanza di una rete stradale realmente
alternativa, almeno nella prima metà del percorso. In ogni caso si trattò di
mera sopravvivenza, ricorrendo al recupero di materiale rotabile dismesso da
altre linee soppresse.
Il 1975 è l'anno che vede cominciare l'opera di rinnovo dell'armamento con
rotaie da 36 kg/m in luogo di quelle originali da 27, primo atto di un vero e
proprio ammodernamento tuttora in corso.
ed ora un po' di negozi
vari e caffè storici... ed ecco a voi un
gioiello protetto dal FAI.. |
non
scordiamoci il CAFFE' MANGINI in Piazza Corvetto!
essendo Genova costruita
in salita, è ovvio che ci siano scalette e scorciatoie ... il bello è che ci
sono tanti ascensori scavati nelle colline, ascensori frequentatissimi dai
genovesi, sono l'equivalente di un tratto di metropolitana.. un vero mezzo di
trasporto!
|
le
FUNICOLARI DI GENOVA
come dicevo prima..Genova è una città in salita... oltre agli ascensori ci sono
le funicolari...
dovete assolutamente prendere la FUNICOLARE ZECCA- RIGHI ...perchè vi
porta al Righi appunto, luogo sulle colline da cui c'è uno splendido panorama
sulla città intera, sia dal lato del porto sia dal lato della valBisagno..
si prende alla zecca, che è vicino a Piazza della Nunziata e via Garibaldi,
quindi in centro.
un dislivello di 278 metri e le 5 fermate di Carbonara, S. Nicola, Madonnetta,
Via Preve e S. Simone giunge alla stazione finale situata in Largo Caproni,
alla base della salita che porta al Castellaccio.
E' un collegamento veloce, puntuale e non inquinante tra le alture e il centro
città. Dalla stazione del Righi si dipartono vari sentieri e strade che
consentono percorsi pedonali ed escursioni ai forti che fanno da cintura alla
città. ( Parco delle Mura coi suoi meravigliosi Forti..di cui parlerò in
seguito...)
Ha due treni, formati ciascuno da due vetture intercomunicanti con una capienza
totale di 150 persone per treno.
È costituita da due
cabine unite da un cavo, in maniera che una sale e l'altra scende allo stesso
tempo. La linea è costituita da un solo binario, che si sdoppia nel punto
mediano della linea.
La velocità massima è di 6 metri al secondo, equivalenti a 21,6 chilometri
all'ora.
la
FUNICOLARE DI SANT'ANNA
Collega la centralissima Piazza Portello a via Bertani e quindi con la
circonvallazione a monte -Corso Magenta- con una corsa di 357 metri e superando
un dislivello di 54 metri. A poca distanza dalla sua stazione di arrivo vi è la
stazione di partenza dell' ascensore che unisce corso Magenta a via Crocco; i
due impianti formano quindi un collegamento fra le zone più a monte di Genova e
il suo centro. Ha due vetture della portata di 30 persone ciascuna.
ottima per arrivare ... alla funicolare...un posto dove si mangia dell'ottima
farinata ;)
per
ultima la CREMAGLIERA PRINCIPE – GRANAROLO (Via Lagaccio - Granarolo)
Con uno sviluppo di 1136 metri, superando un dislivello di 194 metri e con 4
fermate intermedie (Centurione - Bari - Cambiaso - Chiassaiuola) collega la
zona di Principe (Lagaccio) con Salita Superiore Granarolo e Via Bartolomeo
Bianco. E' una vera e propria ferrovia elettrica con scartamento di metri 1,20
e due elettromotrici che vengono utilizzate una alla volta, anche se in caso di
necessità possono fare servizio tutte e due insieme grazie alla presenza di uno
scambio situato all'incirca alla metà della linea, nei pressi della fermata di
via Bari.
Ogni vettura ha una capienza di 45 persone.
TUTTI GLI ORARI li trovate sul sito AMT (azienda municipalizzata trasporti):
http://www.amt.genova.it/orari/funicolari.asp
a
Genova Voltri c'è LA VILLA DUCHESSA DI GALLIERA
c'è un bel parco, con alberi secolari,
prati, ci sono cervi e daini e caprette in un gran bel recinto dove poter dar
loro da mangiare,
c'è in cima in cima
un bel santuario...
e c'è una splendida trattoria (Ostaia da u Santu) dove fare un bel merendone
sotto il pergolato...ovviamente pane, salame, pecorino, fave, crostata e vin
bianco!
Cenni
storici
Il nome della Villa "Duchessa di Galliera" si riferisce all'ultima
nobile proprietaria, ma per sua volontà testamentaria il nome di questo luogo
doveva essere "Brignole-Sale" il nome cioè della famiglia che l'aveva
posseduto per tanti secoli. Risale infatti al 1675 l'acquisto "di una
villa vineativa, arborativa e in parte boschiva chiamata il Paraxo" pagata
Lire 22.150 da Gio Francesco Brignole Sale alle figlie ed eredi di un certo
Nicolò Mandillo. Da quel momento la famiglia Brignole Sale fece ampliare e
abbellire il palazzo ed il parco.
L'ingresso della Villa non era in via Nicolò da Corte, ma si trovava al termine
del "Viale delle catene", così denominato perchè un tempo ai due
estremi era sbarrato da due robuste catene che si abbassavano solo per lasciar
passare le carrozze della Duchessa e dei suoi ospiti. L'attuale parte
occidentale, prima di essere conglobata nella proprietà dei Galliera, era
appartenuta ad una patrizia, Anna Schiaffino Giustiniani che, sul viadotto
sovrastante il viale che conduce alla caratteristica costruzione del 'Caffè',
fece erigere una nicchia con una madonnina bianca a perenne ricordo dei suoi
incontri con Camillo Benso Conte di Cavour.
L'ultima parte del XIX secolo vide lo splendore e la fama internazionale di
Villa Brignole Sale, soprattutto durante la vita della duchessa Maria che per
la Villa ebbe una particolare predilezione e la ingrandì, affidandone le cure,
intorno al 1876, a Luigi Rovelli.
Il parco divenne uno splendido esempio di giardino all'inglese arricchito di
'delizie' romantiche e classicheggianti secondo le mode allora in voga. In
particolare il giardino all'italiana godeva di cure particolarissime.
Addirittura si ha notizia che, in occasione di visite di ospiti particolarmente
illustri, la scenografia floreale venisse cambiata nel giro di una notte.
Alla morte della duchessa, avvenuta il 9 dicembre 1888 a Parigi, l'Opera Pia
Brignole Sale risultò essere erede di tutto il complesso.
Villa e palazzo, secondo le disposizioni testamentarie della duchessa,
diventarono inalienabili, ma trovandosi l'Opera Pia in gravi difficoltà
economiche, si iniziò una trattativa col Comune di Voltri per la cessione del
sito.Fu solo nel 1931 però che la Villa passò in affitto al Comune di Genova
che nel frattempo aveva inglobato quello di Voltri.
Da allora la Villa ha conosciuto periodi di declino a causa degli eccessivi
oneri che comportava la manutenzione, ma grazie ai finanziamenti ottenuti in
occasione delle manifestazioni colombiane del 1992, sono stati fatti molti
interventi fra i quali la ristrutturazione delle dipendenze artistiche (Caffè,
Castello e Latteria), il ripristino di alcuni giochi d'acqua e l'allestimento
di un percorso ginnico.
Il palazzo
L'edificio sorge ai piedi del colle di Castellara e si presenta in una
grandiosa scenografia, costruita sfruttando abilmente i pendii della collina,
in stile neoclassico.
La parte centrale è dominata da un grande stemma in marmo dei Brignole Sale,
composto dallo scudo gentilizio con due leoni rampanti ai lati. Fra gli
ambienti di maggior interesse artistico ricordiamo: la Sala delle Conchiglie e
il teatrino neoclassico nel quale operò l'artista voltrese Giuseppe Canepa.
Sul retro dell'edificio vi è il giardino d'inverno dove furono situati un
ninfeo a grotta con scultura decorativa e due statue settecentesche
raffiguranti Bacco e Davide (ora al Museo di Sant'Agostino di Genova).
per più info:
http://www.charta.acme.com/basilico/sintesi/ville/CPV05.html
a
Genova Pegli invece c'è VILLA
PALLAVICINI
Via Pallavicini 11 (vicino alla stazione di
Pegli)
GENOVA
tel. 010.666864 (biglietteria)
Il parco romantico
annesso alla villa, comprendente anche il Museo di Archeologia Ligure, è uno
tra i maggiori giardini storici a livello nazionale.
Fu costruito per volere del nipote della marchesa Clelia Durazzo, Ignazio
Alessandro Pallavicini, il quale ne affidò la progettazione e la completa
realizzazione a Michele Canzio, fratello di Stefano Canzio e scenografo del
Teatro Carlo Felice nonché maestro presso l'Accademia Ligustica di Belle Arti.
I lavori furono realizzati tra il 1840 e il 1846 e diedero compimento ad
un'opera considerata oggi tra le più alte espressioni di giardino romantico
ottocentesco, grazie all'interpretazione del Canzio che, disponendo le diverse
scenografie, ha saputo comporre un itinerario di ispirazione melodrammatica,
per mezzo di un racconto che si svolge in tre atti racchiusi tra un prologo
introduttivo e un epilogo ludico. Ci si trova quindi a viaggiare attraverso
sentieri contornati da architetture neoclassiche, neogotiche e rustiche,
contornate da palme, piante esotiche, lecci e allori.
Tra le varie scenografie va citata quella del Lago grande, immagine catartica
del Paradiso, a cui si arriva dopo aver visitato le grotte (oggi chiuse al
pubblico): qui la maestria scenografica del Canzio si rivela in pieno, col
tempio neoclassico di Diana e il ponticello in stile orientale.
Altri elementi caratteristici del parco sono, nella zona alta, il mausoleo e il
castello, entrambi chiusi al pubblico. Infine, oltre a numerose opere d'arte
scultoree, attribuite per lo più a Giovanni Battista Cevasco, si contano
numerosissimi esemplari di vegetali assai rari.
Nonostante l'aggressione dell'urbanizzazione e dell'industrializzazione (sotto
al parco è stata scavata una galleria autostradale), villa Durazzo-Pallavicini
resta uno dei migliori esempi delle residenze di villa nobiliare, che nei
secoli passati furono tradizione delle potenti famiglie aristocratiche
genovesi.
info qui: http://www.engine-net.com/genova/immagini/pallavicini/
per
“Monumento” noi genovesi intendiamo il monumento di Quarto dei Mille...
vi ricorda nulla?
sì...è proprio il Quarto di Garibaldi! da dove partì appunto Garibaldi
coi suoii mille alla volta della Sicilia...
se andrete a Quarto che è un quartiere di genova che dista 15 min circa di auto
dal centro vedrete appunto il Monumento...
ma badate... qs non è il punto da cui partì l'eroe dei due mondi! il punto
preciso è leggermente prima, arrivando da genova, ed è appunto seganlato sugli
scoglia da un monumento con una stella che non si vede quasi dalla strada!
vedi qui http://www.flickr.com/photos/cienne/265329174/
la stella è praticamente sugli scogli sulla destra degli archi che si vedono in
questa foto
noi genovesi andiamo spesso lì a passeggiare, a vedere il mare, a prendere
l'aperetivo appunto ai bagni monumento (sotto al monumento grande sulla
"piazza")... qs bagni monumento sono un must di genova..la sera
d'estate praticamente tutti siamo lì! dall'aperetivo sino a notte fonda..lì vicino
al nostro mare
spesso capita che andiamo lì a fare il bagno durante il giorno, e poi la sera
ci ritorniamo a bere qualcosa con gli amici!
andiamo a vedere anche il tramonto lì dal monumento...i tramonti che spesso
fuori stagione sono i più belli! ...vedere per credere...
http://www.youtube.com/watch?v=4y32mD0Zc_c
SANTUARIO
DELLA MADONNA DEL MONTE
Il Santuario della Madonna del Monte di Genova - situato in prossimità
dell'antica Villa Imperiale , nel quartiere di san Fruttuoso....proprio vicino
al centro.
Deve la sua origine a quello che la pietà cattolica ritiene un singolare
prodigio avvenuto nell'anno 958.
Nel contesto delle lotte contro i saraceni per il dominio del mare, nel
954-956, Genova subì una incursione saracena e venne ferocemente saccheggiata.
Poco prima dell'invasione una fontana, nella zona del porto, aveva continuato a
gettare sangue vermiglio come sangue umano per una giornata intera. I genovesi
interpretarono lo strano fenomeno come preannuncio della calamità che Genova
avrebbe sofferto.
Gli storici del tempo raccontano che i genovesi, spogliati delle loro cose e
privati delle loro donne giovani, cercarono soccorso al Cielo; e questi
rispose: una luce straordinaria avvolse le alture orientali della città.
Il segno fu interpretato come annuncio della fine dell'oppressione; del ritorno
alla normalità; dell'inizio della grandezza marinara e coloniale di Genova; del
ripristino di tutti i privilegi di cui godette la città ab antiquo e per
romanos imperatores.
E difatti nel 958 il re Berengario III e suo figlio Adalberto restituivano a
Genova i suoi antichi beni e libertà. I genovesi, devoti della Madonna, come
Regina del cielo e degli uomini, le consacrarono il monte che avevano veduto
illuminato da luci misteriose.
Da allora si ebbe un crescendo di opere e di pellegrinaggi, e si ritiene che
ciò prepararò quel clima che fece di Genova la città di Maria Santissima.
Il prodigio della luce si rinnovò negli anni 1440, 1526, 1566 sullo stesso
monte.
dallaprima cappella all'attuale santuario le tappe furono le seguenti:
958: costruzione della prima cappella che rimane immutata fino all'anno 1183.
1183: la prima cappella viene trasformata e ingrandita dai Monaci di Santa
Croce di Mortara che l'ebbero in consegna alcuni anni prima. Da questa data non
è più chiamata cappella, ma chiesa.
1222: La chiesa della Madonna del Monte, con l'attiguo monastero dei
Mortariensi, prende il nome di Priorato.
1230 circa: è indicata come santuario.
1399: viene chiamata basilica.
Secolo XV: la chiesa, ormai quasi in rovina, venne considerata dai Francescani
osservanti come luogo di insediamento per la sua posizione nel verde e tuttavia
vicina alla città.
1444: i frati, dopo aver ottenuto i diritti sul convento e terreni limitrofi,
per intercessione del doge Raffaele Adorno presso il Papa Eugenio IV,
iniziarono i restauri che riguardavano la demolizione della chiesa dei
Mortariensi, l'ampliamento della chiesa in tre navate e la costruzione del
nuovo convento, consegnato ai frati il 25 giugno dello stesso anno.
Seconda metà del XV - secolo XVI: furono realizzati lavori parziali di
ristrutturazione per adeguare gli spazi interni della chiesa alle nuove
cappelle acquisite dalle famiglie nobili e destinate alla loro sepoltura.
1628: cominciano i lavori di ristrutturazione del presbiterio e del coro.
1630: sono ultimati il coro superiore e la cripta iniziati nel 1601 su disegni
dell'architetto Giovanni Battista Grigo, su richiesta del mecenate Giacomo
Saluzzo. La statua della Madonna è collocata nella cripta. Successivamente, ad
opera di Giovanni Andrea Ansaldo, si procedette alla decorazione della volta
della cripta.
1632: venne collocata nel coro la pala con l'Assunta di Domenico Fiasella.
1658: La costruzione dell'attuale tempio baroccheggiante è terminata dopo
quattro anni di lavoro. Il progetto è dell'architetto Grigo; mecenate, Giovanni
Battista Negrone.
Nel corso del secolo XVII fu pure costruito il campanile.
Nello stesso periodo vennero erette undici cappelle lungo la strada poi
chiamata Nuova, riselciata a metà del XVIII secolo a cura di U. Saluzzo e di
altri benefattori, con il completamento delle cappelle che divennero quindici,
tre delle quali edificate dai frati.
1946: Il Santuario della Madonna del Monte, con Bolla pontificia del 13 maggio,
viene eretto in Basilica Minore.
perfetto per una passeggiata al fresco è il BOSCO DEI FRATIIl Santuario
del Monte è riuscito, miracolosamente, a salvare il “bosco dei frati”. Lo ha
curato con grande premura nei secoli e lo ha difeso dal massiccio assedio di
cemento di questi ultimi decenni.
Questo bosco è una grande macchia mediterranea per lo più di lecci e querce,
attraversato da filari di cipressi e abbracciato totalmente da un antico muro.
Le cronache del passato lo definivano grande “silva”, oggi è denominato “bosco
di città”, unico nel suo genere in tutta Italia.
Polmone verde per il quartiere S. Fruttuoso e S. Martino, il bosco esalta lo
spirito francescano del Santuario. Dà voce al “Cantico delle Creature” e
suggerisce silenzio, interiorità, bellezza e armonia come testimoniano le
cappelle disseminate lungo i sentieri alti.
Donato al convento alla fine del XVI secolo dal nobile genovese Accellino
Salvago, il “bosco dei frati” è uno spazio sempreverde e di respiro nella
natura che ospita chiunque e ogni giorno dell’anno. Come continua ad ospitare,
nel suo silenzio protettivo, uccelli migratori nel passaggio delle stagioni.
ci si fanno belle passeggiate, ogni tanto ci sono i tavolini...quale genovese
non ha studiato per la maturità almeno una volta lì?
sapete perchè vale la pena salire sin lassù??? per il panorama!!! si vede tutta
genova!!!!!
il
CIMITERO MONUMENTALE DI STAGLIENO
non scherzo..d'altronde chi non va a vedere il pére lachaise a paarigi o
cimitero san michele a venezia?
quindi...
il cimitero monumentale di staglieno è DAVVERO monumentale, ci sono opere
d'arte splendide, oltre alla fede uno deve andarci proprio per farci un giro
ammirando qs sculture...
E' un cimitero monumentale, un giardino di marmo, una città dei morti, ma anche
un'antologia di scultura ed architettura. Ci sono vialetti, scale, gallerie,
cappelle in tutti gli stili. E soprattutto statue, una vera galleria di figure
fermate nella pietra di una Genova scomparsa e che danno al Cimitero di
Staglieno un'atmosfera assolutamente unica. "Una delle meraviglie del
mondo" diceva Ernest Hemingway, uno che il mondo lo conosceva
davvero
Per la vastità dei suoi imponenti monumenti funebri è considerato un vero e
proprio museo a cielo aperto. In esso sono sepolti figli illustri del capoluogo
ligure, tra cui uno dei padri della Patria italiana, Giuseppe Mazzini,
il garibaldino Antonio Burlando (che fece parte della spedizione dei
Mille), l'attore Gilberto Govi e il cantautore Fabrizio De André.
Le numerose statue funerarie e cappelle -
opere prevalentemente di scultori genovesi - sia pure costruite in stili
differenti restituiscono all'insieme del complesso un importante valore sotto
l'aspetto dell'architettura funebre occidentale.
INFO:Il Cimitero è aperto tutti i giorni dalle 7.30 alle 17.00 e
l'ingresso è consentito fino a mezz'ora prima della chiusura
Per raggiungere il Cimitero di Staglieno:
IN AUTO
Autostrade: uscita Genova Est . il cimitero è lì accanto
IN AUTOBUS
Linee 12 - 14 - 34 - 48
IN TRENO
Stazione Genova Brignole + autobus linee 12 - 14
http://www.crematorium.nl/bp/i/genua_genova/cimetero_staglieno_1/index.html
http://www.foto.genova.it/09/z09stagl01.htm
guardate anche le pag coi link in fondo alla pagina
http://www.cimiterodistaglieno.it/
http://differentgreen.altervista.org/foto/staglieno/staglieno.html
http://digilander.libero.it/fotogian/staglieno.html
http://www.taphophilia.com/modules.php?set_albumName=album80&op=modload&name=gallery&file=index&include=view_album.php
qui una mappa
noi genovesi siamo molto legati ad una tomba in particolare...è la
"Venditrice di Noccioline".
In passato le famiglie genovesi gareggiavano in sontuosità coi loro monumenti
funebri, così anche questa popolana decise di essere tramandata ai posteri con
una monumento funebre ed ha spiegato questa sua precisa volontà nell'iscrizione
alla base della sua statua:
"A forza di vendere collane di noccioline e dolci all'Acquasanta, al Garbo,
a san Cipriano, con vento e sole, con acqua giù a secchi, alla mia vecchiaia
per assicurarmi un pane; fra i pochi soldi, mi ammucchiavo quelli per
tramandarmi al tempo più lontano, mentre son viva, da vera abitante (del
sestiere) di Portoria: Caterina Campodonico (la Paesana) -1881- da questa mia
memoria, se vi piace, voialtri che passate, pregatemi pace."
visto
che l'ho citato sopra...
vi dico che a genova c'è l' ISTITUTO MAZZINIANO - MUSEO DEL RISORGIMENTO...
http://www.istitutomazziniano.it/
e sempre per restare in ambito patriottico....
sapevate che Mameli e Novaro (autori dell'innno d'Italia) erano Genovesi???
La prima stesura manoscritta del "Canto degli Italiani" è conservata
all’Istituto Mazziniano. E’ all’interno di un quaderno personale del poeta con
appunti, considerazioni, poesie, scritti vari.
L’inno fu stampato su foglio volante a Genova
dalla tipografia Casamara per essere distribuito per la manifestazione del 10
dicembre.
Via Lomellini 11 - Genova GENOVA
tel.: 010-2465843 fax: 010-2541545
ORARIO DI APERTURA
Mar-Ven 9-19
sab 10-19
domenica e lunedì chiuso
TARIFFE
Intero Euro 4.00
Ridotto € 2.80
Gratuito: Fino a 18 e oltre 65 anni e la domenica per i residenti nel Comune di
Genova
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