Stop over ad
Istanbul Scarica qui il pdf
30
Luglio 2013 Si parte
alle 13.20 con Tukish Airlines da Genova alla volta
(per il momento, visto che poi voleremo a New York) di Istanbul . Volo di
circa 3 ore, tutto ottimo, compreso il cibo a bordo.
Già dall'aereo vediamo le incredibili code che ci sono a Istanbul! Non deve
essere facile guidare lì! E le code sono anche uno dei motivi per cui nelle
ore di punta sconsigliano di usare i taxi/shuttle per andare in aeroporto o
per raggiungere il centro. Atterriamo
all'aeroporto Ataturk in perfetto orario alle 17.10
(ricordatevi che la Turchia è un'ora avanti), ritiriamo velocemente i bagagli
che ci eravamo fatti etichettare (solo) per questa (prima) meta e andiamo
alla ricerca della stazione della metro interna all'aeroporto, che si trova
al piano di sotto degli arrivi. Dall'aeroporto
(Havalimanı) al centro e viceversa è
comodissimo arrivare coi mezzi pubblici: basta comprare 2 gettoni a testa
alle biglietterie automatiche per raggiungere la zona centrale di Sultanahmet (3 se dovete arrivare sino in zona Taksim). Precisazione:
le biglietterie automatiche solo per i gettoni sono le Jetonmatik,
se uno invece vuole fare qualche tessera per la metro allora deve usare le Biletmatik, ma se vuoi fare la Istanbulkart
(card ricaricabile tipo Oyster di Londra) c'è la
macchinetta apposita. Per le macchinette servono solo le Lire Turche, non
altre valute, quindi ricordatevi di ritirarne al bancomat che è nell'area
arrivi dell'aeroporto. Molto utile e dettagliato è questo sito. I
gettoni costano 1,5 TL, quindi sono 3 TL a testa ... cioè neppure 1,20 euro! (La
lira turca vale poco meno di 40 centesimi) Se si
vuole scendere davanti alla moschea blu e a Agia
Sofia si scende alla 16° fermata. Noi scenderemo due fermate dopo, a Sirkeci . In totale da aeroporto a centro città si
impiegano circa 50 minuti. Arriviamo perciò in hotel che sono
circa le 18.30-19 del nostro primo giorno di vacanza... Dalla
nostra accogliente stanza vediamo un piccolo spicchio di Bosforo e si
affaccia sulla (silenziosa) stazione di Sirkeci,
dove arrivava un tempo il famoso Orient Express.
Usciamo dopo poco dall'hotel e andiamo subito verso la nostra prima meta, il
Ponte di Galata, passando proprio davanti alla
facciata dell'antica stazione. Per una lettrice di Agatha Christie come me
tutto ciò che è inerente all'Orient Express ha un
fascino irresistibile. In pochi
minuti siamo sulle rive del Bosforo, coi suoi famosi pescatori, la Torre di Galata sullo sfondo ... un luogo che evoca pagine di
storia studiate anni fa e che ha davvero un fascino particolare. Restiamo
incantati dall'atmosfera che c'è lì sul Bosforo nei dintorni del Ponte di Galata: sarà la luce del tramonto, saranno le voci dei
gestori dei (milioni) banchetti che vendono cibarie , sarà la quantità di
gente ... Tutta la
zona verso il Ponte è piena appunto di banchetti che vendono cibo di ogni
tipo: ci sono banchetti improvvisati che vendono ad esempio
cozze crude e banchetti più organizzati, con
vere e proprie griglie su cui arrostiscono il pesce o carne e che hanno tanto
di tavolini a disposizione dei clienti ... e di clienti ce ne sono eccome! Il posto
è indubbiamente scenografico, sia per via della varia umanità sia per il
panorama da un lato e dall'altro del mare. Cammina cammina (poco a dire la verità, ma facciamo così tante
soste per guardarci intorno che sembrano chilometri! ) , arriviamo proprio al
famoso Ponte di Galata. Questo ponte ha fascino
(avete capito che questa parola è la prima che mi viene in mente parlando di
Istanbul?) perchè congiunge la parte antica della città (Bisanzio-Costantinopoli
) con quella moderna (Beyoğlu -Galata) a cavallo del Corno d'Oro. Rendo
tutto un po' meno "magico" ... il ponte che si vede oggi è il
quinto ponte di Galata , completato nel 1994 (il
precedente del 1912 fu danneggiato da un incendio). È un ponte sollevabile
lungo 490 metri, con tre corsie (ci passa anche il tram) più due larghi
marciapiedi. Sotto la strada ci sono numerosi (e pienissimi) ristoranti
specializzati principalmente in pesce. Curiosità:
il quartiere Galata era una colonia Genovese!
L'hanno proprio costruito i miei concittadini, così come hanno costruito la
famosa Torre di Galata. da wikipedia: Il
quartiere attuale è stato fondato dai Genovesi ed è sviluppato su una
collinetta prospiciente il mare, contornata da strette vie e viuzze (quasi
dei carruggi), sulla quale si erge la Torre di Galata,
sul cui ingresso una iscrizione storica commemora Genova. Sulla targa si
ricorda come la conquista ottomana della città si concluse solo con la
consegna da parte dei "Ceneviz"
(Genovesi) delle chiavi della fortificazione. altra curiosità: si signori uomini, Galata è proprio
il quartiere della famosa squadra di calcio Galatasaray. Decidiamo di attraversare il ponte: appena salite le scale ci giriamo a vedere
da dove ne veniamo e scopriamo che in un batter d'occhio i banchetti di cibo
hanno fatto posto a bancarelle di vari generi, dalle scarpe ai foulards, ai souvenirs, a
qualunque cosa! Alle nostre spalle c'è la Yeni Cami cioè la Nuova Moschea
(nuova... perchè è solo del 1597!) : siamo in pieno RamaZan
(sì, a Istanbul si dice con la Z) quindi abbiamo la fortuna di vedere le
moschee con, tra i minareti, tanto di scritte augurali illuminate. Mentre
attraversiamo il ponte ammiriamo il bel ponte sul Bosforo che cambia
continuamente colore. Facciamo giusto due pass sul lungomare
dall'altra parte, ma si sta facendo una certa ora, sono le 21 passate e
dobbiamo ancora cenare (e domani mattina avremo una bella levataccia) così
torniamo indietro passando da sotto al Ponte sbirciando i vari ristoranti. Torniamo
quindi nella zona dell'hotel, prima di uscire avevamo chiesto dove poter
cenare in zona e ci avevano consigliato una stradina a pochi metri di
distanza (Hoca Pasa Sok), che però essendo un po' nascosta non era invasa da
turisti. Troviamo infatti sia scene di vita estiva dei locali
che ristorantini turistici sì, ma non invasi dalla massa. Scegliamo quello
che più ci aggrada (l'Adana Sofrasi
in Hoca Pasa Sok 47) e ci accomodiamo. Mangiamo discretamente e
spendiamo una bazzecola: 15 euro in due! controlliamo più volte se la
conversione da lire a euro che stiamo facendo sia corretta ! A fine pasto
proviamo anche il tè turco, il çay, e ci offrono una meravigliosa baklava ... che riesco a mangiare , a differenza di
quella greca, perchè non contiene l' "orrida cannella" . E’
tardino, e domani avremo la sveglia ben prima dell'alba ... ma non resistiamo,
la curiosità batte il buon senso, perciò facciamo una bella camminata
digestiva raggiungendo (in neppure 10 minuti) la piazza su cui si ergono Agia Sofia e la Moschea Blu. Ci troviamo davanti una
piazza bellissima e piena di gente: ci sono sia molti turisti, ma rimaniamo
colpiti dalla quantità di turchi che passano lì il Ramazan:
sono organizzatissimi, sono sdraiati o seduti nelle aiuole della piazza con
servizi di piatti, termos, interi servizi da tè ... eh sì perchè durante il Ramazan lì è normale cenare all'aperto nei parchi e nei
giardini cittadini. Restiamo incantati nel vedere la fontana
luminosa al centro della piazza, cambia colore e tipo di getti in
continuazione, non riesco a decidere quale colore sia più scenografico
...Nella piazza da un lato c'è la moschea blu, dall'altro Agia
Sofia… splendido colpo d’occhio! A questo punto
però è davvero l'ora di andare a dormire, sono le 23 passate e tra neppure 5
ore abbiamo la sveglia. Alle
4.30 infatti il taxi che abbiamo prenotato dall'hotel (per 60 lire turche,
circa 24 euro) ci viene a prendere e ci porta all'aeroporto Ataturk perchè abbiamo un volo da prendere. Per dove? Per New York! QUI TROVATE IL
DIARIO Dopo 6 giorni siamo si ritorno ad Istanbul
… 7 Agosto 2013 Dopo quelle 10 ore e mezza circa di volo eccoci (di nuovo) ad Istanbul! Il contrasto grattacieli newyorkesi - moschee di istanbul è notevole. Ci sentiamo catapultati in un altro mondo!!! Come
pochi giorni fa, arriviamo in centro coi mezzi pubblici e andiamo nello
stesso delizioso hotel (Elanaz). Sono le
14, quindi oggi avremo tempo per vedere un po' di cose in città ... abbiamo 2
mete "decise", poi vedremo in base al tempo a disposizione. Camminando
dall'hotel verso Sultanhmet troviamo la Sublime
Porta, che era l'accesso al palazzo del Gran Visir a Istanbul, il luogo dove
il sultano teneva la cerimonia di benvenuto per gli ambasciatori stranieri. curiosità:
nel 1583 il primo ambasciatore inglese presso la Sublime Porta si rese conto
che in Inghilterra nessuno conosceva la lingua turca e i Turchi non parlavano
inglese. Risolse il problema scegliendo un idioma comune: l'italiano, dando
origine alla classe sociale dei dragomanni, ossia dei traduttori
professionisti al servizio degli Inglesi e degli Ottomani. E l'italiano
rimase la lingua europea più utilizzata nel Mediterraneo orientale fino alla
fine del XVIII secolo. Proprio
davanti alla Sublime Porta vediamo un esempio delle tipiche case turche in
legno. Per
prima cosa però ci procacciamo del cib: che cosa
c’è di meglio ad Istanbul di un originale kebab turco? In pratica siamo passati
dall'ultimo pranzo a Nyc con un originale hot dog
al pranzo turco col kebab! Ci sediamo su una panchina e ce lo mangiamo con
questo bel panorama: da un lato la Moschea Blu (Sultanahmet
Camii)http://www.sultanahmetcami.org/
Davvero
difficile scegliere ... così, semplicemente, NON lo facciamo! La prima
meta è la famosa basilica-museo di Aya Sofia:
avevamo letto di code inenarrabili ... noi in un lampo facciamo il biglietto
ed entriamo! Appena varchiamo la porta restiamo
colpiti dalle dimensioni e dalla bellezza, anche se rovinata dai lavori di
restauro che sono presenti da circa 20 anni.
Dopo aver visitato il “piano terra”, saliamo nella galleria di sopra
dove ci sono, oltre alla splendida vista dall'alto sulla basilica, anche
mosaici e affreschi, ma anche una
bella vista sulle cupole e anche la tomba di un italiano: Enrico Dandolo,
Doge veneziano morto a Costantinopoli nel 1205 ... sì avete letto bene! 1205
! NYC non era neppure lontanamente stata scoperta . da wikipedia : Fu
sepolto nella galleria del matroneo nella basilica di Santa Sofia, tra i
posti riservati alla famiglia imperiale: primo e ultimo uomo ad essere
sepolto nella grande basilica. Stando alla tradizione dopo la conquista della
città da parte dei turchi, nel 1453, la sua tomba fu aperta e le ossa furono
gettate in pasto ai cani. La lapide recante la scritta "Henricus Dandolo" ancora campeggia nell'odierno
museo di Santa Sofia. La lapide è un cenotafio dell'800 messo da restauratori
italiani. Tornati
di sotto "giochiamo" con la Colonna Piangente : la tradizione le
attribuisce la proprietà di curare il mal di testa, di esaudire i desideri e
di favorire le gravidanze. Basta infilare il pollice nel buco lungo la
colonna e ruotare il palmo della mano da sinistra a destra esprimendo il
desiderio. Se il dito esce bagnato il desiderio si avvererà.
Usciamo poi dalla basilica museo e
ammiriamo la meravigliosa fontana per le abluzioni ed altre costruzioni
presenti nel recinto di Aya Sofia. Per
raggiungere la nostra seconda meta ci basta attraversare la strada: andiamo a
vedere la Cisterna Basilica del 532 a.C. Fatto il biglietto e
scesa la scala ci troviamo in un posto fuori dal mondo! E' semplicemente
meravigliosa! Colonne a perdita d'occhio! Io la credevo piccola, invece è
veramente grande. Ce la giriamo per bene, arrivando anche alle grandi
"teste di medusa" che reggono delle colonne. Visto che abbiamo
ancora del tempo a disposizione ci incamminiamo ... direzione Gran Bazar!
Giusto prima dell'ingresso visitiamo (con l’abbigliamento dovuto)una moschea
"vera" , Nuru Osmaniy.e
Camii, non
un museo come Agia Sofia. Poi
entriamo nel famoso Gran Bazar, che è immenso quindi sappiamo che
la nostra sarà solo un'affacciata, anche perchè è in chiusura quindi dovremo
accontentarci di vedere solo la prima parte più vicina all’ingresso, che è
poi quella più turistica. Adoro le lampade
colorate in esposizione nei vari banchi e noto anche che molti negozi vendono
la “tavlia” greca (backgammon) … chissà come si
chiama qui. Ci sono ciabattine per ogni gusto e servizi da te turco di mille
tipi ... ho resistito una volta ma mi sa che se ci torno...
Contrattiamo in qualche negozietto ... o ci proviamo! Noi siamo totalmente
negati! Chissà come ci avranno spennato ben bene, ma essendo il cambio a noi
così favorevole non viene neppure da impegnarsi ...e poi usciamo dalla prima
porta che vediamo, percorrendo una strada
in discesa che in orario di apertura dei negozi credo sia parecchio
animata, ma ora resta un po' sconsolata... la strada che la incrocia alla
fine invece è ancora parecchio frequentata essendoci i negozi aperti: siamo
in una zona poco turistica, si capisce subito e siamo (almeno a prima vista)
gli unici turisti. Guardiamo un po' di vetrine che ai nostri occhi sembrano
un po' kitch, soprattutto i “fiocchi nascita”, poi
dopo aver perso un po' l'orientamento e aver fissato con lo sguardo vuoto la
mappa riusciamo a trovare la nostra prossima meta: il Bazar delle Spezie
(detto anche Bazar Egiziano perchè le spezie anticamente venivano da lì).
Annusiamo i molti odori e facciamo qualche acquisto. Anche nelle strade
subito fuori il bazar continua ad esserci folla e tante bancarelle e ci sono
pure le noci più grandi mai viste! In fondo alla stradina pullulante di vita ci ritroviamo davanti alla Yeni Camii , la Nuova Moschea: nuova si fa per dire visto che la costruzione è iniziata nel 1597 ! ma per Istanbul il quasi 1600 è nuovo ... pensate che salto abbiamo fatto da Nyc ! Dopo essermi vestita anche qui come si conviene per entrare in una moschea, varchiamo l'ingresso: è davvero bella con tutte le vetrate, i lampadari, il tappeto azzurro e rosa, le maioliche azzurre … Usciamo
da un porta laterale del cortile e ci ritroviamo davanti allo
spettacolo del panorama su Galata e il Corno d’Oro:
ci sediamo e lo guardiamo per un po'. Ammaliati. Torniamo verso l'hotel,
passando sotto un arco e trovandosi per caso in una bella stradina illuminata
dal sole al tramonto, dopo un rapido passaggio in camera per lasciare gli acquisti
torniamo a mangiare nello stesso ristorante provato la prima sera. Questa
volta mangiamo senza infamia e senza lode, ma eravamo troppo stanchi (un po’
il fuso orario dagli USA alla Turchia lo sentiamo) per andare a cercare in
giro. Dopo i canonici 4 passi digestivi andando in giro per negozietti, ce ne
torniamo in camera, dove dopo
l'ultima foto al ponte sul Bosforo illuminato scattata dalla nostra
finestra andiamo a dormire. Tristi.
Già nostalgici. La vacanza è davvero finita. La
mattina dopo salutiamo il Bosforo con la sua magia e alle 7.30 uno shuttle
bus ci viene a prendere in hotel e nel tempo record di 18 minuti siamo in
aeroporto (i guidatori turchi sono pazzi !!) Il
nostro volo Turkish Airlines per Genova è perfetto,
a partire dai cioccolatini offerti anche a noi "umani" della
economy class sino all'atterraggio a casa. La Turkish è ampiamente promossa sia nei voli dall’Italia
alla Turchia che nei voli intercontinentali presi per Nyc...
la riprenderemo sicuramente e torneremo ancor più sicuramente ad Istanbul ! ...
molto prima di quello che pensiate! |
|
|