Weekend a Mantova e Sabbioneta |
Sabato mattina... sveglia 6.20
... si parte! Prendiamo l'autostrada e in 3
ore e mezza (ultimi km sotto il diluvio) arriviamo a Mantova, e in men che
non si dica parcheggiamo ad un passo dal nostro alloggio, sfruttando il pass
che ci ha dato il nostro padrone di casa e che ci permette di sfuggire alle
mille multe e alle mille telecamere . Posati i bagagli e presi gli
ombrelli grossi, visto il diluvio che continua, iniziamo il nostro giro per
il centro città ...che dista 3 minuti 3 dal nostro alloggio. Andiamo subito a pranzo, vista
l'ora, e raggiungiamo un posto che avevo trovato consigliato su internet: Le
Quattro Tettte . (in vicolo nazione ), posto molto
semplice, con cibo buono e prezzi bassi. Assaggiamo subito il riso alla
pilota (copio da forum di cucina: deve il suo nome agli operai che erano
addetti alla pilatura del riso, chiamati appunto “piloti”. La pila era un
grande mortaio azionato a mano, dove il riso veniva depurato, e i suoi
operai, specializzati nella preparazione di questo piatto, ne erano accaniti
consumatori. La particolarità di questo pietanza è la sua cottura, che è
tutta giocata sulla giusta proporzione tra acqua e riso, sui tempi di
cottura, sull'uso del coperchio e su un preciso tempo di riposo a fuoco
spento. Il risultato finale è un risotto che non si presenta cremoso ma
asciutto e soprattutto "sgranato".) e la polenta concia con
fagioli e salamella. Con la panza piena e,
finalmente senza diluvio, ce ne andiamo in Piazza
Sordello, la piazza principale di Mantova, in cui si trova anche
il Duomo di San Pietro. entriamo subito nel Palazzo
Ducale : famoso soprattutto perchè al suo interno c'è la Camera
degli Sposi di Mantegna. il Palazzo è molto molto bello,
la visita dura più di un'ora, visto che in realtà il palazzo è formato da più
palazzi collegati e collegati anche con il castello di san pietro, in cui c'è
appunto la camera degli sposi… splendida! Usciamo da Palazzo Ducale e,
dopo aver fatto le foto di rito a piazza sordello, andiamo a visitare
un'altra delle cose che ,a mio avviso, sono imperdibili per chi va a Mantova:
il Teatro Accademico del Bibiena (Via Accademia 47 - Tel. 0376 327653 Orari
di Apertura : Da martedì a domenica: 9.30-12.30 e 15.00-18.00; lunedì chiuso.
Chiuso al pubblico in caso di convegni.) vi copio la spiegazione del
teatro perchè vale la pena apprezzarlo pienamente: “Costruito tra il 1767
e il 1769, il gioiello settecentesco della città fu progettato dal parmense
Antonio Galli Bibiena su commissione del rettore dell'Accademia dei Timidi,
conte Carlo Ottavio di Colloredo, con la finalità di ospitare principalmente
adunanze scientifiche , ma aperto anche a recite e concerti. Il teatro, non
più a gradinata come quelli rinascimentali, presenta una pianta a forma di campana ed è disposto su più ordini di palchetti
lignei, secondo il genere di struttura inventato nel Seicento e che
ormai imperava. Con
vivacità prodigiosa pari alle risorse dell'estro, l'architetto Bibiena adempì
in soli due anni all'obbligo che nel 1767 aveva contratto coi Timidi: ideò lo
speciale teatro, ne diresse i lavori di fabbrica ed infine, con abilità di
pittore oltre che di architetto, affrescò personalmente gli interni dei
numerosi palchetti con figurazioni monocrome, anch'esse documento prezioso
dell'attività artistica dell'insigne maestro. La classica facciata fu invece
realizzata da Giuseppe Piermarini da cui trae il nome il salone posto al
primo piano del teatro. Lo “scientifico”, finito di tutto punto, il 3
dicembre 1769 poteva essere ufficialmente inaugurato: risultava essere un
gioiello squisito per gli equilibri fra movimento ed eleganza e una delle
formulazioni architettoniche più significative del tardo Settecento europeo.
Poco più di un mese dopo l'inaugurazione, il 16 gennaio 1770 il giovinetto Wolfgang Amadeus Mozart,
appena quattordicenne, giunto a Mantova nel giro della sua prima tournée
italiana, consacrava l'incipiente vita del leggiadro teatro “scientifico”
dandovi insieme al padre Leopold un memorabile concerto. Tuttora
il teatro viene utilizzato per ospitare rassegne musicali, concerti e
convegni di alto livello.” il teatro è davvero bello, un
piccolo gioiellino. le foto non rendono, ma quando si entra si resta a bocca
aperta! E’ tutto di legno, anche tutte le balaustre. |
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usciti belli contenti dal
teatro ci dedichiamo alla visita della città.. partendo dalla Rotonda di San Lorenzo, la chiesa più
antica, che è in piazza delle Erbe, e poi infilandoci nella Basilica di Sant'Andrea: la basilica (che
sorge su precedenti chiese abbattute, tra cui un'abbazia benedettina) è stata
costruita su progetto di Leon Battista Alberti, e al suo interno vi si trova
pure la tomba di Mantegna. Lo scopo della costruzione
della Basilica era quello di accogliere i pellegrini che giungevano durante
la festa dell'Ascensione durante la quale veniva venerata una fiala
contenente quello che si ritiene il "Preziosissimo Sangue di
Cristo" portato a Mantova, secondo la tradizione, dal centurione
Longino. La reliquia, portata in
processione per le vie della città il Venerdì Santo, è oggi conservata nei
Sacri Vasi custoditi all'interno dell'altare situato nella cripta della
basilica. La visita alla cripta (visite dalle
15 alle 17, offerta libera da 1€ in sù) è una visita guidata che dura circa
mezz'ora e vale la pena farla perchè viene spiegato bene come
"funziona" l'apertura dell'altare nel quale sono costoditi i Sacri
Vasi e tutta la storia di Longino e di come la fiala del Preziosissimo Sangue
si riuscita a scampare alle invasioni barbariche. Pensate che per aprire l'altare
in cui sono custoditi i Vasi servono 12 chiavi per le 12 serrature che
chiudono l'apertura, che si trova dietro il pannello d'oro sul retro dell'altare.
Davvero interessante! La cupola della Basilica di
S.Andrea si affaccia su Piazza delle Erbe
e si vede da ogni parte di Mantova. Nella piazza, oltre alla già citata
Rotonda di S. Lorenzo, si affaccia anche il bel Palazzo
della Ragione. |
Noi proseguiamo la nostra
passeggiata per le strade piene di negozi e piene del passeggio tipico di
ogni sabato pomeriggio in città, arrivando sino a piazza
Arco , su cui si apre l'omonimo palazzo, e passando davanti all'edicola protetta e restaurata dal FAI,
che resta accanto a Palazzo Canossa. Poi, dopo aver acquistato la famosa
torta sbrisolona da La Tur dal Sucar,
ci andiamo a riposare un po' prima di cena. Volevamo andare a cena da i Due
Cavallini (consigliato oltre che dalle guide anche dai proprietari del nostro
alloggio), ma telefonando la mattina era già tutto prenotato sia per cena che per il pranzo il giorno
dopo, così durante il nostro giro pomeridiano abbiamo adocchiato, e poi
prenotato per telefono, un tavolo al Leoncino Rosso (Via Giustiziati - tel.
0376 323277) , che è proprio in centro, accanto al palazzo del Broletto e
all'omonima piazza. Abbiamo cenato molto bene, in
un posticino davvero carino e speso il giusto, 25 euro a testa per antipasto,
primo, dolce, vino e acqua. |
La mattina dopo ci svegliamo e
andiamo a fare colazione in pza erbe : ci sediamo come dei veri mantovani ai
tavolini dello storico caffè Caravatti
sotto i portici, e ci gustiamo cappuccino e brioches (plurale, vista la fame
che avevamo!) per la spesa di circa 5 euro in due, che per una colazione con
vista su piazza delle erbe non è niente male. Torniamo poi " a
casa" a prendere i bagagli, a pagare e salutare i nostri gentili ospiti
e poi prendiamo la macchina per andare a palazzo te. prima passiamo velocemente
lungo Porto catena facendo foto
all'improvviso panorama uggioso, e ci dirigiamo finalmente verso il palazzo. Il biglietto per Palazzo Te (io riesco a sfruttare il badge
universitario ed avere lo sconto e mk sfrutta la nostra carta amico FAI ) vale sia per il palazzo, che per le
collezioni permanenti che per la mostra "Quando scatta Nuvolari"
che si tiene sino a dicembre. Entriamo e visitiamo le varie
stanze restando affascinati soprattutto dai meravigliosi soffitti a
cassettoni oltre che dai famosi affreschi. purtroppo non si può
fotografare all'interno, peccato perché la sala dei cavalli, e la sala
di amore e psiche sono splendide ! Proseguendo la visita ,
arriviamo al giardino (qui fotografano tutti, quindi pure io!) e seguendo le
frecce per la "Grotta" ci ritroviamo in un pezzo a parte di
palazzo, in cui c'è un giardino segreto, e 2 salette e 1 loggetta decorate
con grottesche e scene mitologiche, e poi la "vera" Grotta nel
quale il Duca Federico II di Gonzaga si dilettava con giochi d'acqua e bagni. Ripercorriamo il giardino ed
ormai io sono emozionatissima ... so che la prossima sala in cui entreremo è
il motivo per cui sono venuta a Mantova... tra il 1532 ed il 1534 Giulio
Romano (allievo di Raffaello) ideò la meravigliosa SALA DEI GIGANTI ! in questa sala è rappresentata
la caduta dei Giganti dopo che avevano osato tentare la scalata dell'Olimpo
(tutta una visione allusiva a Giove= Carlo V) la sala è decorata in modo
"continuo", si resta allibiti da come gli angoli
"scompaiano" e se si pensa che anticamente al bordo dei muri vi
erano poggiati veri massi così da dare veridicità alla scena e che in una
parete vi era un camino (ora scomparso) che essendo sempre acceso conferiva
alla stanza coi suoi bagliori la sensazione dell'ardere dei Giganti ...si
resta davvero senza parole! sul soffitto si vedono, al di
sopra delle nubi , gli dei dell'Olimpo preoccupati che guardano la scena... ora che ve l'ho un po'
descritta a parole vi metto delle foto ...ovviamente prese online perchè
neppure io mai mi sognerei di fare una foto illegale a cotanta bellezza! |
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Finito di visitare il Palazzo
in senso stretto, facciamo un giro veloce per le collezioni permanenti
(egizia, babilonese, una di numismatica, la colezione Mondadori di quadri ..)
e poi andiamo a visitare la mostra compresa nel biglietto: “Quando scatta
Nuvolari” . Io non sono un'appassionata di Nuvolari , ma ... la mostra è
veramente bella e coinvolgente!!! Soprattutto le FOTOGRAFIE (oltre 300
scatti) scattate da Nuvolari sono splendide, aveva un occhio pazzesco! E poi ovviamente ci sono auto e
moto guidate dal pilota, e varie testimonianze tra cui un telegramma che il
Vate (alias D'Annunzio) gli scrisse (oh... riusciva ad esser noioso pure nei
telegrammi ! ) Usciti da Palazzo Te ed annessi
e connessi (il biglietto comprendeva pure la visita di palazzo S. Sebastiano
, ma l'abbiamo saltato per mancanza di tempo) , attraversiamo la strada e
dopo pochi metri arriviamo a dare una sbirciata agli ultimi due monumenti
mantovani che vedremo: la chiesa
di S. Sebastiano (progettata da Leon Battista Alberti e
rimaneggiata nel 600 e con il restauro del 1926, è oggi adibita a Mausoleo
dei Caduti) e la casa di Mantegna
... ma solo per dire "ci sono stato" . Torniamo così a prendere l'auto
e raggiungiamo il ristorantino prenotato quattro giorni prima (visto che sul
web è consigliato ovunque e lo stesso su guide e giornali di viaggio) : Osteria La Fragoletta (piazza Arche
tel: 0376 323300 ) mangiamo e beviamo (ho apprezzato molto il lambrusco
frizzante ) molto bene, provando le specialità
mantovane che ancora ci mancavano ... tra cui i famosi tortelli di zucca !
...occhio... dentro hanno gli AMARETTI !!! ma i mantovani mica ve lo
dicono!!! ma prima di abbandonare definitivamente
Mantova per andare a far tappa a Sabbioneta dove incontreremo Chiara (con cui
la mattina abbiamo avuto uno scambio di sms degno di quelli maltesi ) dobbiamo ancora fare una cosa... ...cioè chiudere in bellezza
... attraversiamo la "diga" (così la chiamano) davanti a castel san
giorgio trovandoci perciò tra il lago di mezzo e il lago inferiore andiamo ad
ammirare lo skyline di Mantova e fare la classica foto da cartolina (ma forse
sarebe meglio mettere il plurale vista la quantità di foto scattate! ) finito di scattare le mille
foto , riprendiamo il ponte che ci porta verso la città, salutiamo il
castello di san giorgio dall'auto, e viiiiiiiaaaaaaaaaaaa verso Sabbioneta... con l'aria condizionata accesa ( !) (
noi che la aborriamo!) perchè cavolacci, qui in Padania al primo raggio di sole
si schiatta di caldo!!! |
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La strada da Mantova a
Sabbioneta....è tutta piatta, monotona ... con limite dei 50 ogni 30 mt ...
ma alla fine ce la facciamo ad arrivare a sabbioneta! perchè Sabbioneta? perchè è l'accoppiata
classica con Mantova, visto che sono state iscritte insieme nel patrimonio
mondiale dell'Unesco , e poi così ci "avviciniamo" pian piano a
casa . Arrivati a Sabbioneta e
parcheggiato dentro le mura (sarebbe bello partecipare alle visite guidate
organizzate dall'uff. turistico , per 8 euro portano in giro -ingressi
compresi- per circa 2 ore facendo visitare i monum principali, noi abbiamo
dovuto rinunciare perchè essendo ormai le 16 ci sarebbe venuto tardi per
tornare a casa), ci dirigiamo nella piazza principale su cui si affaccia il palazzo ducale e la chiesa di santa maria assunta, nella quale
si trova una cappella meravigliosa fatta dal Bibiena (vi ricordate il teatro
di Mantova? bene, lo stesso geniale architetto!) la cupola della cappella è
traforata! decidiamo di fare due passi per
il paese e di andare a visitare l'interno del Teatro all' Antica (i biglietti si fanno all'ufficio
turistico e costano , mi pare, 4 euro ) Il teatro è stato completato
nel 1590, su progetto di Vincenzo Scamozzi per il duca Vespasiano Gonzaga
Colonna che voleva la realizzazione di un teatro di corte Sul palco sopraelevato c'era la
scena fissa progettata da Scamozzi, distrutta nella seconda metà del '700,
che rappresentava una prospettiva urbana, una via costeggiata da edifici
nobili e borghesi. Il senso di profondità era accentuato dall’inclinazione
del palco e dalla controsoffittatura Ora è stata sostituita da una
scena realizzata negli anni Novanta che cerca di riprendere tutte queste
caratteristiche. Gli affreschi che si trovano ai lati del palco facevano
parte della scena e integravano la veduta prospettica . Da un lato c'è
l'affresco che rappresenta un barbiere che, si narra, operò il duca
Vespasiano Gonzaga salvandogli la vita. Originale è la splendida loggia
costituita da un colonnato ,con colonne corinzie , sormontato da statue
rappresentanti le principali divinità dell’Olimpo. I due grandi affreschi sulle
pareti raffigurano archi trionfali all’antica, nei cui fornici centrali si
aprono scorci urbani. A sinistra è dipinta la Piazza del Campidoglio e a
destra Castel Sant’Angelo.(so tutte queste cose perchè abbiamo approfittato
delle spiegazioni di una guida che illustrava il teatro al suo gruppo proprio
mentre eravamo lì! ) facciamo ancora due passi per
il paese, scattando le ultime foto e poi , passando davanti alla chiesa ottagonale dell'incoronata, andiamo a
prendere la macchina. Il nostro weekend è davvero finito Da Sabbioneta raggiungiamo
Parma, dove prendiamo l'autostrada della Cisa che ci regala la vista delle
cime delle Apuane e di un meraviglioso tramonto ... sul mare (che già ci
mancava!). |
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