ALLA FINE CI SIAMO RIUSCITI… SIAMO ARRIVATI IN
ASIA IN MOTO!!!
……e alla fine eccoci qua, nuovamente a
bordo del traghetto che questa volta ci riporta in Italia, ad Ancona, a soli
500 Km di asfalto dalla nostra casa a Bolzano… o meglio a Laives.
In realtà l’avventura che
sta ormai per terminare era iniziata addirittura tre anni fa quando io (Marco)
studiavo e fantasticavo sull’atlante gli itinerari che mi avrebbero condotto in
Turchia. Il mio sogno era quello di riuscire a mettere almeno una volta nella
mia vita il piede nel continente asiatico.
Alessia in questi
lunghissimi tre anni non è mai stata entusiasta al pensiero di intraprendere un
viaggio in Turchia e neanche la mia insistenza è riuscita a farle cambiare idea
fino a quando non ha letto dei racconti sul sito www.turistipercaso.it concernenti
persone che si erano recate in moto e in scooter in questo meraviglioso Stato,
senza mai aver incontrato lungo la strada alcun problema.
Il tempo che ci rimaneva
era poco… avevamo già prenotato il traghetto Italia-Grecia
ma mancava da pianificare tutto il viaggio all’interno della Turchia…
Dopo aver studiato misteriose e dettagliatissime cartine
geografiche, aver preparato i vestiti da portarci a presso, aver controllato il nostro bolide “Funny” e dopo aver svolto una vera e propria opera di
sfoltimento di materiali (passaporti, cibo, farmaci, assicurazione moto, ecc...)
che ci avrebbero poi accompagnato in
viaggio, eravamo finalmente pronti… ormai mancava poco alla partenza.
Per scherzo ho messo
(Marco) un annuncio su www.eviaggiatori.it
dove proponevo a coppie e persone in moto di aggregarsi a noi alla scoperta di questi meravigliosi luoghi
orientali.
Dopo poco ha risposto al
nostro annuncio una simpatica coppia siciliana che aveva tutte le intenzioni di
aggregarsi a noi e fare il viaggio insieme.
Ormai eravamo pronti… non
mancava altro… Turchia….. ARRIVIAMO!!!!!!!
Chi sono i viaggiatori?
Marco 30 anni – geometra
Alessia 24 anni – collaboratrice pedagogica.
Rinaldo Valvo – 35
anni – Fotografo
Loredana 33 anni - Impiegata
“Funny” Yamaha
Fz6 3 anni – motociclo
Gs 1200 Adventure
BMW 6 mesi – motociclo
Quello che riportiamo di seguito è il
riassunto di un viaggio straordinario svolto a bordo di 2 moto equipaggiate con valigie che ci hanno
permesso di vivere 24 ore al giorno per 27 giorni sempre immersi in paesaggi e
natura meravigliosi, orizzonti nuovi e diversi e soprattutto a contatto con questo
nuovo continente.
Non vi vogliamo raccontare se è stato o non
è stato pericoloso, se era o non era il caso di preferire una vacanza più
corta, se era meglio dormire in luoghi diversi da quelli scelti o viaggiare di
meno, ma quello che assolutamente possiamo testimoniare è che ci siamo
divertiti, non ci siamo certo annoiati, abbiamo imparato ad essere dei veri
“avventurieri”, ad aiutarsi nei momenti belli e in quelli più spiacevoli e a
cercare di essere sempre di buon umore e pieni di allegria e voglia di scoprire.
Probabilmente non ci ricorderemo nel
dettaglio di tutti i posti che abbiamo
visitato ma lo spirito d’adattamento imparato in maniera così spontanea,
naturale e divertente non potrà certo essere dimenticato con troppa
disinvoltura.
Ciò che infine ci ha spinto a riportare
questa nostra esperienza è la speranza di poter fornire qualche piccolo pratico
aiuto a chi per la prima volta volesse scegliere una vacanza di questo tipo senza
rinunciare al gusto del viaggio.
Giorno
1 (27.07) Km 491 (0491) Laives
– Ancona - Traghetto (Ancona - Igoumenitsa)
Dopo la Corsica (inizia una nuova
avventura… la Turchia!!!
Sfondiamo le porte dell’Occidente ed
entriamo in Oriente.
Inizio del viaggio di trasferimento.
Partenza da Laives (Bz) verso le ore 10,00.
Sosta in autostrada per un breve spuntino e
alle ore 15 siamo già al porto di Ancona. Il viaggio è andato bene, poco
traffico e nessun intoppo. Ci rechiamo alla biglietteria della Minoan Lines, ritiriamo i
biglietti precedentemente prenotati in internet e saliamo a bordo dell’Europa
Palace.
Sulla nave gonfiamo i nostri materassini e
li mettiamo sul ponte coperto della nave e qui facciamo la prima conoscenza
della nostra vacanza… Luca… un ragazzo di Milano che in moto si sta recando a
IOS a raggiungere moglie, figlia e parenti (ha sposato una ragazza greca!).
Quattro chiacchiere fino alle 22 e poi il sonno prende il sopravvento e ci
addormentiamo con il fruscio del mare in sottofondo.
Giorno
2 (28.07) Km 512 (1003) Igoumenitsa
– Kavala
Arriviamo al
porto di Igoumenitsa alle ore 9. Appena sbarcati e salutato
Luca, abbiamo fatto la conoscenza dei nostri nuovi compagni d’avventura..
Rinaldo e Loredana. Sembrano due persone molto simpatiche e gentili e pensiamo
che staremo bene insieme. Dopo quattro chiacchiere… via… si parte…..!!!
Turchia…. Stiamo arrivando!!!! Abbiamo percorso i primi 200 Km su strade piene
di curve e camion e una volta giunti a Gravene ci
siamo fermati a pranzare (Manzo con patate + insalata greca + acqua 7€ a
testa).
Dopo la sosta
siamo ripartiti in direzione Kavala dove siamo giunti
alle ore 19. Abbiamo pernottato all’Hotel Nefeli (48€ a stanza). Dopo una
meritata doccia siamo usciti a cena (Pita Gyros +
insalata greca + birra 7,30€ a testa) e dopo una passeggiata sul lungomare
siamo andati tutti a letto perché eravamo cotti!!! Domani si va ad ISTANBUL!
Giorno
3 (29.07) Km 480 (1483) Kavala – Istanbul
Questa mattina sveglia presto e partenza
alle 8.15 in direzione Turchia!
Lungo la strada che porta al confine greco-turco abbiamo incontrato veramente poche macchine ma
noi non ci siamo fatti intimorire. Compiuto l’ultimo pieno di benzina in terra
greca ….eccoci… manca poco… controllo dei passaporti
(3 volte), registrazione della moto più timbri, foto della moto stessa (hanno
paura del commercio abusivo) e come per magia… siamo finalmente in Turchia. La
prima impressione è buona, non sembra di essere in Oriente e non si nota per
nulla la differenza etnica. Ci siamo fermati lungo la strada per compiere una
meritata sosta tra i venditori d’angurie, meloni e frutta varia. Dopo una
veloce “squadratura” a noi e soprattutto alle moto da parte delle persone che
erano lì, un signore si è avvicinato e ci ha offerto delle succose fette di
melone senza pretendere niente in cambio… molto gentile e sorridente. In
seguito ci siamo fermati in un’area di servizio dove c’era un ristorantino
delizioso… qui abbiamo fatto la nostra prima prova alla cucina turca pranzando
con salsicce piccole (kofteti), spiedini, riso,
fagioli e tutto condito con salsa piccante (5€ a testa). Tutto è risultato
molto buono. Non appena siamo ripartiti abbiamo incontrato sulla nostra strada
un vento pazzesco e io ho avuto non poche difficoltà nella guida. Giunti
finalmente a Istanbul, una macchina che viaggiava davanti a noi ha fatto un
mega incidente… roba da farsela addosso!!!
Con qualche difficoltà abbiamo trovato
finalmente il nostro Hotel (Hotel Erboy) che è
risultato in una posizione molto strategica ma soprattutto molto pulito e
accogliente.
Dopo una meritata doccia abbiamo parcheggiato
la moto in un garage custodito (6€ al giorno) anche se all’atto della
prenotazione dell’Hotel, il parcheggio doveva essere gratuito. Dopo ci siamo
diretti nel centro di Sultanameth a fare quattro
passi. Ci siamo subito immersi nella realtà della città e siamo stati avvolti notevolmente
dal suo fascino particolare. Una volta giunta la fame ci siamo recati in un
ristorante dove ci siamo concessi una gigantesca orata da 1,2 Kg contornata da
patate e verdure + birra e acqua per la modica cifra di 60€ in quattro persone.
Dopo cena abbiamo fatto ancora due passi tra i venditori ambulanti che
riempiono le via cittadine al calar del sole. Questi venditori erano tantissimi
e vendevano di tutto… rigorosamente contraffatto. Piano piano
ci siamo poi diretti verso l’hotel dove ci aspettava una meritata dormita!!! A
domani!!!
Giorno
4 (30.07) Km 0 (1483) Istanbul
Oggi sveglia
alle ore 7.30, doccia, colazione e poi alle 8.30 siamo pronti per iniziare a
visitare Istanbul.
La prima tappa è
il palazzo Topkapi (Topkapi Sarayi), l’ultima
residenza dei sultani. Mehmet il Conquistatore avviò
la costruzione di questo palazzo poco dopo la conquista nel 1453 e rimase qui
fino al 1481. I sultani successivi dimorarono qui fino al XIX secolo, quando
preferirono trasferirsi in sontuosi palazzi in stile europeo.
Noi abbiamo
iniziato la visita con l’Harem dove, secondo le credenze popolari, il sultano
poteva soddisfare a suo piacimento ogni desiderio; nella realtà però l’Harem
costituiva l’insieme degli appartamenti privati della famiglia imperiale , un
luogo in cui ogni dettaglio della vita quotidiana era regolato da tradizioni,
obblighi e riti cerimoniali. La parola “Harem” significa infatti letteralmente
“privato”. Le donne dell’Harem dovevano essere straniere poiché l’Islam proibiva la riduzione in
schiavitù di musulmani, ebrei e cristiani. L’Harem è costruito sul fianco di
una collina ed è diviso su sei livelli, ma l’itinerario delle normali visite
guidate prevedeva l’accesso solo ad alcune decine di stanze di un unico piano,
che sono comunque tra le più belle e interessanti dell’intero complesso. Finita
la visita all’Harem abbiamo studiato un po’ la disposizione del palazzo. Esso
si divideva in quattro corti:
La visita ha
richiesto un paio di ore e l’abbiamo conclusa con la visita ai tesori imperiali
composti da una spettacolare collezione di oggetti preziosi che si sono
rilevati semplicemente eccezionali.
La seconda tappa
della giornata è stata la Cisterna
Basilica fatta costruire dall’imperatore Giustiniano nel 532 d.C. la
Cisterna misura 65 m di larghezza e 143 di lunghezza e ha un soffitto sostenuto
da 336 colonne (le abbiamo contate una ad una..
:0) ) disposte su 12 file. Un tempo conteneva 80.000 metri cubi d’acqua
e fu costruita con capitelli, plinti e colonne ricavati dalle rovine di antichi
edifici. Noi siamo rimasti veramente stupefatti da quanto visto soprattutto
pensando a quando è stata costruita…
Arrivata l’ora
di pranzo, Rinaldo e Loredana hanno optato per un pomeriggio di relax e noi
invece ci siamo recati alla Moschea Blu (terza tappa della giornata) fatta
erigere dal sultano Ahmet I che si proponeva di
realizzare un edificio che superasse per bellezza e sfarzo Aya
Sofya. Per noi l’edificio è subito risultato
meraviglioso, non ci sono parole per descrivere quanto sia stupenda e
imponente. Siamo entrati dal lato nord in quanto l’entrata dalla porta
principale è consentita solo ai fedeli. Prima di entrare ci siamo tolti le
scarpe e ci hanno consegnato un sacchetto dove poterle mettere e una volta
entrati l’abbiamo visitata in lungo e in largo. Abbiamo notato che le donne
sono sempre rilegate nella parte posteriore della Moschea mentre l’uomo può
stare dovunque. Abbiamo scattato molte foto e alla fine siamo rimasti proprio
soddisfatti della visita.
Dopo questa
lunga serie di visite che ci hanno impegnato tutta la giornata, ci siamo
incamminati lungo varie vie di Istanbul per vedere e vivere le realtà cittadine
e con immenso stupore abbiamo notato che vendono di tutto.. dai fazzoletti alla
lamette da barba, dai cuscini ai vestiti, dalle bilance alla plastificazione di
documenti, ecc… qualsiasi cosa abbiamo bisogno qui esiste.
Subito dietro al
bazar c’è la Süleymaniye Camii,
la moschea costruita dal sultano Solimano il Magnifico intorno al 1550 e fu la
quarta ad essere eretta a Istanbul. Noi l’abbiamo visitata dall’esterno e
l’impressione che abbiamo avuto è stata ottima.
Dopo un lungo
percorso siamo tornati in Hotel, doccia e poi subito a cena a base di grigliata
di carne più verdure (44 Ytl).. tutto ottimo. Dopo
cena ancora due passi per digerire e poi subito a letto perché eravamo stanche
morti e perché domani ci aspetta un’altra giornata di visite.
Giorno
5 (31.07) Km 0 (1483) Istanbul
La seconda
giornata ad Istanbul è iniziata sempre con sveglia alle ore 7.30, doccia,
colazione e poi alle 8.30 eravamo pronti davanti ai cancelli della chiesa di Aya Sofya in attesa
dell’apertura. Durante l’attesa ho contrattato con un venditore per 15 minuti
il prezzo di una bottiglietta d’acqua… mi chiedeva 1 Ytl
mentre io l’ho sempre pagata 0,50Ytl… non era per i soldi ma per il principio…
e in fondo dovevo trovare un diversivo per passare il tempo??? ;0)))) Torniamo ad Aya Sofya….
L’imperatore
Giustiniano la fece erigere nel 537 e rimase la chiesa più grande al mondo
cristiano fino alla conquista del 1453 da parte del sultano Mehmet
il Conquistatore (nome non era più azzeccato..) che la trasformò in moschea e
vi rimase fino al 1935, quando il presidente Atatürk
decise di convertirla in museo (scelta giusta!). Fin dall’ingresso la struttura
risulta essere imponente ed eccezionale… una costruzione stupefacente!!! Le
volte sono spettacolari e le colonne che sorreggono tutta la struttura della
chiesa sono veramente imponenti!! All’interno si respira un’aria favolosa e con
la mente si riesce a tornare con la fantasia indietro nel tempo per riuscire ad
immaginare come poteva essere tutto stupendo in quell’epoca. La seconda tappa
della giornata è stata il Gran Bazar che è costituito da più di 4000 negozi e
da diversi chilometri di strade, oltre a moschee, banche, polizia, ristoranti e
laboratori artigianali. Nel tentativo di esplorare i meandri del Bazar è facile
perdere l’orientamento.. ma non ci siamo scoraggiati… anche perché questo fa
parte del divertimento!!!
Qui abbiamo
acquistato delle pashmine e delle camicie oltre a
copricuscini e a qualche piccolo ricordo da portare con noi! Abbiamo continuato
a camminare lungo queste vie fino alle 14 finchè
siamo sbucati sul Bosforo… qui abbiamo salutato Rinaldo e Loredana che sono
tornati in albergo e invece noi (non ci stanchiamo mai…) ci siamo diretti alla
torre Galata attraversando il ponte che porta lo
stesso nome.
Durante il
giorno questo ponte è attraversato da un flusso costante di pedoni e veicoli
mentre ai margini una marea di pescatori lanciano le loro lenze nelle acque del
Bosforo. Lungo le banchine dei traghetti
molti pescatori cucinano il pesce fresco (sgombro) e preparano dei
panini veramente invitanti che io naturalmente ho provato!!! Veramente buono!!!
Sotto il ponte
ci sono molti ristoranti e caffè e una marea di turchi trascorrono le loro
giornate giocando a backgammon e a sorseggiare tè( veramente eccezionale).
Finalmente giungiamo alla torre di Galata. Costruita
in origine nel 1348, costituiva la più alta tra le fortificazioni genovesi di Galata e la costruzione è sopravvissuta a svariati
terremoti. Una volta giunti in cima con l’ascensore ci siamo goduti un panorama
a 360° e abbiamo scattato un bel po’ di foto in modo da far capire poi a casa
la grandezza di Istanbul ma soprattutto le sue bellezze!!!
Una volta scesi
ci siamo recati (rigorosamente a piedi.. siamo o no degli altoatesini doc???)
nella parte più moderna della città di Istanbul, il quartiere di Taxsim. Le vie sono piene di negozi all’ultima moda, di pub
e discoteche. Qui abbiamo notato una maggioranza di giovani e soprattutto
pochissime ragazze portano il velo in testa. Dopo una bella passeggiata( e da
questa mattina che camminiamo…) abbiamo optato per il ritorno l’utilizzo dei
mezzi pubblici ( non perché eravamo stanchi ma per vedere l’efficienza del
trasporto pubblico di Istanbul…… BUGIA!!!!).
Per prima cosa
da piazza Taksim abbiamo preso una funicolare ultra
moderna e poi il classico tram. Come esperienza è stata molto positiva.. i
mezzi sono veloci e puliti e tutti dotati di aria condizionata.
Una volta giunti
in Hotel abbiamo fatto una bella doccia e poi siamo usciti a cena nel
ristorante dove ormai siamo di casa e dove mangiamo veramente bene (è proprio
attaccato al nostro Hotel).
Abbiamo terminato
la serata bevendo una coca cola e fumando in compagnia il narghilè.
Giorno
6 (01.08) Km 0 (1483) Istanbul
La terza e ahimè
ultima giornata ad Istanbul inizia come sempre con svegli alle 7.30, colazione
e alle 8.30 siamo pronti a partire. La mattinata è stata dedicata ad un bel giro
al Bazar delle Spezie dove abbiamo acquistato le caramelle con il miele e il
pistacchio. Oltre alle spezie, noci, miele e saponi all’olio d’oliva, questo
vivace Bazar vende quantità enormi di fichi e frutta secca e the. Qui si riesce
ancora a scambiare quattro battute con i venditori senza comprare ma
soprattutto si respirano dei profumi che abbiamo trovato solo qui ad Istanbul.
Subito dopo abbiamo fatto ancora un giro tra le via del Gran Bazar e finalmente
alle ore 12 ci siamo recati al ponte Galata per prendere
la barca e fare il giro del Bosforo e arrivare fino a dove il mar Nero incontra
il mar di Marmara. La vista e i paesaggi che ammiravamo durante questa gita
erano stupendi… le case costruite in riva al mare, i palazzi e le moschee erano
qualcosa di unico. Una volta giunti a Kavagi, meta
finale della gita in barca, siamo saliti
a piedi fino alle rovine di un castello e una volta giunti ci siamo goduti lo
splendido panorama del Mar Nero e abbiamo fantasticato sui vari viaggi da poter
intraprendere…
Oggi abbiamo
messo per la prima volta nella nostra vita il piede in ASIA!!! E
VAIIIIIII!!!!!!!
Rinaldo e
Loredana sono invece saliti fino a qui con un taxi…. Che vergogna!!!
Dopo alcune foto
siamo ritornati al paesino dove ha attraccato la nostra barca e abbiamo
pranzato a base di pesce, tutto molto squisito. Verso le 17 siamo ripartiti e
alle 18.30 eravamo arrivati al ponte Galata (luogo di
partenza).
Una volta
ritornati in Hotel ci siamo fatti una bella doccia, siamo andati a cena e poi
via a letto perché domani ci alziamo presto e si parte in direzione… Cappadocia!!!
CIAO
ISTANBUL!!!!
Giorno
7 (02.08) Km 760 (2243) Istanbul
– Göreme (Cappadocia)
Oggi sveglia
alle 06.30, colazione e alle 07.15 siamo già in sella alle nostre moto in
direzione della Cappadocia. Già alla partenza avevamo
notato in cielo la presenza di nuvole minacciose, nere e piene di pioggia…
Ahimè la nostra sensazione dopo pochi chilometri è diventata realtà..
Ha iniziato a
piovere appena usciti da Istanbul e naturalmente noi da buoni turisti non ci
siamo portati le tute antipioggia anche perché io (Marco) dicevo sempre ad
Alessia:” Ma ti sembra che in Turchia in agosto becchiamo la pioggia??? Ma va…”
e invece ma va a … f……
Il risultato è
stato che dopo poco eravamo già bagnati fradici e lungo il tragitto siamo anche
saliti di altitudine (1500m). Abbiamo raggiunto la temperatura minima esterna
di 16° che collegata all’essere bagnati faceva un mix di freddo polare!!!!
Dopo un paio di
centinaia di Km ci siamo fermati in una specie di autogrill per riscaldarci e
una volta entrati una situazione strana ha preso il sopravvento…
Tutte le persone
che si trovavano all’interno del locale si sono girate a guardarci e a fissarci
per buoni 30 secondi come se fossero entrati i marziani!!!
Ci siamo seduti
ad un tavolo e abbiamo bevuto tre the (io due perché morivo dal freddo!!!), un
caffè e una bottiglia di acqua; ci siamo riscaldati e cambiati i vestiti
bagnati e una volta pronti a ripartire, siamo andati alla cassa per pagare… qui
un’altra sorpresa… il gestore del locale ci ha fatto pagare solo l’acqua e
tutto il resto ci è stato offerto!!!
Ci siamo sentiti
veramente in imbarazzo ma allo stesso tempo felici perché in Italia queste cose
non accadono e invece qui il popolo turco ha dimostrato ancora una volta la
propria gentilezza e disponibilità.
Siamo ripartiti
davanti a tutti i camerieri che ci guardavano e ci salutavano e piano piano abbiamo ripreso il nostro viaggio. In autostrada una
macchina ci ha fatto prendere paura perché continuava ad affiancarsi a noi..
pensavamo ad una rapina o a chissà che cosa… e invece…. Le persone all’interno
dell’auto ci scattavano foto in continuazione!!!!
Ma siamo
extraterrestri o per loro l’andare in moto è sinonimo di divinità???
Ci siamo fermati
a fare benzina e una volta giunti in un distributore siamo stati circondati da
bambini e persone che ci scattavano foto con i cellulari.. neanche fossimo dei
divi di Hollywood… (ma per cinque minuti ci siamo sentiti tali!). Una volta
ripartiti abbiamo ripreso a viaggiare e ci siamo fermati solo per mangiare un
panino con il kebab e dopo circa 760 km eccoci… siamo arrivati… siamo in Cappadocia!!!
Il primo
approccio è molto strano.. sembra di essere nelle favole… le rocce costituite
da friabile tufo vulcanico scolpito dall’acqua e dall’erosione nel corso dei
millenni ne fanno un paesaggio lunare!!!
Arriviamo nel
paese di Göreme e iniziamo a cercare alloggio ma
neanche trascorsi due secondi ecco che siamo fermati da un ragazzo appassionato
di moto che ci aveva visto dal bar e ci ha invitato a visitare la sua pensione
con le stanze ricavate nella roccia!
L’alloggio ci è
piaciuto subito e abbiamo deciso di restare qui per 3 giorni.
Il ragazzo, di
nome Namashan, parla molto bene l’inglese e la sera ci ha spiegato tutto quello che c’è da
vedere e visitare e ha avuto subito simpatia di Rinaldo (gli toccava sempre la
pancia…).
Dopo un’ora sono
arrivati due ragazzi italiani che vivono in Irlanda, a Dublino, e con loro sono
(Marco) andato a provare il bagno turco.
E’ stata una
piacevole esperienza che di seguito spiego come si è svolta: tutto è iniziato
con una sauna a temperature altissime per circa 5 minuti, successivamente bagno
in acqua fredda, ulteriore sauna sempre per 5 minuti, scrub
da parte di un dipendente con una pezza ruvida (consiste nel trattamento della
pelle secca e vecchia), doccia, lavaggio sempre da parte di un dipendente e
massaggio, doccia finale e 5 minuti di relax su una struttura piana calda….
Tutto molto bello e rilassante!!!
Una volta
tornati alla pensione abbiamo cenato tutti in compagnia con zuppa, riso con
insalata, kebab nell’anfora (che bisogna rompere con il martello) e frutta.
Abbiamo
chiacchierato e bevuto fino a quando il sonno ha preso il sopravvento e siamo
andati tutti a dormire per esseri pronti domani a visitare i paesaggi della Cappadocia!!!
Giorno
8 (03.08) Km 68 (2311) Göreme – Cavusin – valle di Zelve – Pasabagi – Avanos – Rose Valley - Ürgüp - Sunset Valley - Ortahisar - Pigeon Valley - Uchisar – Göreme (Cappadocia)
Dopo la meravigliosa impressione avuta ieri all’arrivo in Cappadocia, oggi partiamo a visitarla per goderci le sue
bellezze e i suoi panorami meravigliosi e stupefacenti.
La prima tappa è stato il museo all’aperto di Göreme
un
complesso monastico di chiese e cappelle rupestri tappezzate di affreschi ed è
uno dei siti più famosi della Turchia. La maggior parte delle cappelle sono
datate dal X al XIII secolo, periodo bizantino e selciuchide,
e sono costruite su un piano a forma di croce, la cui cupola centrale è
corretta da quattro colonne. Nelle navate laterali di molte chiese ci sono
delle tombe rupestri. Tra le chiese più famose di Goreme
ci sono la Chiesa di Elmali, la più recente e la più
piccola del gruppo, la Chiesa Yilanli (Chiesa coi
serpenti) con affascinanti affreschi dei dannati tra le spire di serpenti, la
Chiesa di Santa Barbara e la Chiesa di Carikli. A
breve distanza da questo gruppo centrale abbiamo visitato la Chiesa di Tokali, o Chiesa della Fibbia, con bellissimi affreschi di
scene tratte dal Nuovo Testamento.
La seconda tappa
della giornata è stata Cavusin dove abbiamo visitato
in compagnia di un turco che si era proposto come guida (chiedono qualche lira
turca per vivere…) i primi camini di fata e la grande Chiesa di San Giovanni
Battista, una delle più antiche della Cappadocia.
La terza tappa è
stata la valle all’aperto di Zelve che abbiamo
visitato molto velocemente perché sapevamo che non era bella come quella di Göreme, e subito dopo ci siamo fermati a Pasabagi dove abbiamo ammirato un bel gruppo di “camini
delle fate” uno dei quali era a tre cime.
Questi “castelli”
(chiamati così dai turchi) si sono originati con l’erosione che ha spazzato via
lo strato di lava che ricopriva il tufo (cenere vulcanica solida). Questi
camini raggiungono un’altezza di 40 metri, hanno una forma conica e sono
sormontati da cappucci di roccia dura appoggiata su colonne di roccia più
friabile e lo spettacolo che offrono è veramente unico al mondo.
Quarta tappa la simpatica città di Avanos,
sulle rive del Fiume Rosso (Kizilirmak) che presenta
un'architettura autoctona, ed è conosciuta soprattutto per il suo artigianato.
Ogni anno, nel mese d’agosto, la città celebra il Festival dell’Arte e del
Turismo, creando un'atmosfera amichevole. La ceramica è il prodotto artigianale
più popolare e, infatti, si realizzano numerosi oggetti in argilla rossa.
Subito dopo ci dirigiamo verso Urgüp ma lungo la strada ci fermiamo a scattare altre foto
e ad ammirare il paesaggio della “Rose Valley”… il panorama che ammiriamo non è
descrivibile in quanto unico al mondo. Le rocce assumono delle forme che
ricordano montagne di zucchero e i colori che assumono variano dal rosa, al
bianco fino al giallo. Le emozioni che proviamo in questi momento sono
veramente indescrivibili. La quinta tappa della giornata è la città di Ürgüp che visitiamo molto velocemente e che non ci lasci
molto affascinati e subito dopo ci dirigiamo a visitare dei camini di fata che
nel tempo hanno assunto delle forme veramente particolari. Uno per esempio
sembra uguale ad una tartaruga mentre in lontananza scorgiamo la famiglia dei
camini di fata composta rigorosamente dal nonno, dalla nonna, dalla mamma, dal
papà e da due figli. Veramente caratteristici e stupendi. Qui abbiamo anche
acquistato dei manufatti in gesso da alcuni venditori ambulanti che ci
porteremo a casa in modo da appenderli alle pareti.
La sesta tappa della nostra giornata è
stata la valle dove si può ammirare un meraviglioso tramonto.. noi ci siamo
stati verso l’ora di pranzo in quanto avendo programmato il viaggio in senso orario
non potevamo arrivare qui a sera. La valle visitata era indicata col nome di Sunset Valley. Una volta giunti e parcheggiate le moto, io
e Alessia abbiamo fatto una passeggiata per ammirare queste conformazioni di
rocce da vicino mentre Rinaldo e Loredana sono rimasti sotto una pianta vicino
a dei venditori ambulanti a bere acqua e a rilassarsi. Anche qui i colori e le
forme delle rocce sono a dir poco eccezionali e non ci stanchiamo mai dirlo e
di ripeterlo… vacanza più azzeccata non c’era.
La settima tappa della nostra lunga
giornata è stata la visita al villaggio di Ortahisar;
questa piccolo villaggio non è ancora invaso dal turismo e risulta essere
ancora un paese agricolo dedito al commercio di agrumi e alla lavorazione di
prodotti in onice. Qui siamo saliti sul “castello”, una rocca alta 18 metri che
in epoca bizantina ospitava una fortezza. Siamo saliti fino alla cima e qui ci
siamo goduti un meraviglioso panorama a 360°.
Ormai intrapresa la strada del ritorno al
nostro alloggio abbiamo fatta un’altra leggera deviazione per visitare la Pigeon Valley (valle dei piccioni); questa valle, sorvolata
veramente da una marea di piccioni, è risultata secondo noi la più bella e la
più caratteristica come conformazioni rocciose. I colori e le forme ammirate qui
sono una delle migliori di tutta la Cappadocia.
Ultima e nona tappa della nostra lunga
giornata di visite è stata la sosta nel paese di Uchisar
dove abbiamo ammirato gli abitanti vivere all’interno di queste conformazioni
rocciose… una cosa da non credere per noi abituati a tutti i confort della
città.
Scattate le ultime foto alla valle di Göreme dall’alto, siamo ritornati al nostro alloggio nelle
caverna e dopo una meritata doccia ci siamo recati a cenare.
Giorno
9 (04.08) Km 212 (2523) Göreme – Kaymakli – Derinkuyu – Ihlara Valley – Selime – Agzikarahan (Caravanserai) – Nevsehir – Göreme (Cappadocia)
La seconda giornata alla scoperta della Cappadocia è iniziata intorno alle 6 della mattina… come
mai così presto???
Semplice… mi sono alzato per scattare delle
foto ai turisti a bordo delle mongolfiere che effettuavano la sorvolazione delle zone più belle della Cappadocia
(costo circa 100€ per persona e durata del tutto 1 ora). Ma torniamo a noi….
Dopo le foto e una buona colazione a
base di frutta, formaggio, olive, pomodori, pane e marmellata, montiamo in
sella alle nostre moto e ci dirigiamo verso le città sotterranee cristiane di Kaymakli e Derinkuyu che furono
tutte utilizzate dai cristiani nel VII sec. per sfuggire dalle persecuzioni.
Rifugiandosi in queste città ben nascoste, i cristiani evitarono il conflitto
iconoclastico con Bisanzio e le invasioni. Queste città avevano depositi per il
grano, stalle, camere da letto, cucine e condutture d'aria.
La prima città che visitiamo (Kaymakli) risulta essere molto particolare e prima di
entrare un turco cerca di obbligarci a prendere la guida in quanto dentro è
facilissimo perdersi… noi non abbiamo abboccato e infatti all’interno c’è tanto
di segnaletica in entrata e in uscita in modo che il turista sappia bene quale
percorso seguire.
Una piccola grotta che si apre in una
collinetta conduce alla città sotterranea piena di gallerie e ambienti scavati
nella roccia su otto livelli diversi (solo cinque accessibili).
Noi ci siamo avventurati in questi buchi scavati
nella roccia constatando che i cristiani dell’epoca dovevano essere molto
piccoli perché i passaggi erano molto stretti e bassi. Siamo entrati in una
marea di grotte dove vivevano e tutto ciò sembra proprio irreale. Abbiamo anche
assistito ad una messa svolta da turisti giapponesi nella grotta finale prima
della risalita.
La seconda città sotterranea che visitiamo,
quella di Derinkuyu, risulta essere molto meno bella
della precedente.
Un unico tunnel conduce alla parte finale
della città sotterranea, distribuita su sette livelli; gli ambienti sono molto
più spaziosi e distribuiti meglio e si raggiunge un’elevata profondità (circa
50 metri).
All’uscita acquistiamo delle bamboline di
pezza (come quelle che faceva la mia nonna….) da alcune signore e subito dopo
ripartiamo alla volta della valle di Ihlara.
Per raggiungere questo luogo non ho mai
tirato così tante parolacce come in questa giornata… abbiamo purtroppo preso
(l’unica vuota) una strada in via di rifacimento… tra l’angoscia di cadere e
quella di rovinare la moto, questa cavolo di strada in mezzo ai sassi non
finiva mai… per fortuna dopo un’ora e più bianchi che mai… (facevamo
concorrenza al Dash.. più bianco non si può)… siamo
arrivati a destinazione.
Questa valle, simile ad un canyon,
rappresentava uno dei luoghi di ritiro preferiti dai monaci bizantini e, di
quell’epoca, sono sopravvissute decine di chiese rupestri decorate con dipinti,
ma nonostante le bellezze che ci sono da visitare è rimasta molto selvaggia.
La visita è iniziata con la discesa di 360
gradini (bello in discesa… ma poi li dobbiamo fare in salita!) per raggiungere
la parte bassa del canyon, e li, fiancheggiando un fiume, abbiamo camminato per
circa trenta minuti in modo da poterci fare un’idea generale del tutto. Siamo
entrati in alcune chiese scavate nella roccia e siamo riusciti ad ammirare
ancora dei dipinti sui muri.
Di sicuro vivendo tra le Dolomiti non ci
possiamo stupire più di tanto di questi paesaggi, ma ciò nonostante possiamo
dire che camminare lungo la gola in mezzo a questa vegetazione e ammirare
queste bellezze con un altro spirito e con altri occhi tutto risulta essere
molto affascinante.
Subito dopo siamo ripartiti alla volta del
monastero di Selime, un edificio scavato nella roccia
che comprendeva una cucina dotata di un enorme camino, una chiesa circondata da
una galleria, alcune stalle con mangiatoie e tracce di vita troglodita. Qui ci
hanno raccontato che il monastero è stato usato per girare alcune scene del
film “Guerre Stellari”. A visitare il tutto sono salito solo io (Marco) mentre gli
altri mi aspettavano sotto… non li
biasimo… faceva un caldo mostruoso!!!
L’ultima tappa della giornata è stata la
visita ad un Caravanserai ottomano, dove i mercanti si fermavano
a dormire e a concludere affari. Questo edificio si trovava lungo la via della
Seta.
Per un attimo mi sono troppo sentito il
Marco Polo moderno con la moto… Hi Hi Hi…..
Finite le visite siamo ritornati al nostro
alloggio a Göreme e qui Namashan
ha insistito perché andassimo in un locale tipico turco a cenare e a vedere
vari spettacoli.
La scelta è stata molto azzeccata, per 25€
a testa abbiamo cenato (una marea di piatti da mangiare e uno più buono
dell’altro), ballato e ci siamo goduti una marea di balli di danzatori tipici
turchi.
Abbiamo visto i dervisci rotanti, la danza
del ventre (dove è stato chiamato in causa anche Rinaldo che si è esibito anche
lui in questo tipo di danza… mamma mia che spettacolo con la sua pancia!!!) e
tanti altri balli tutti stupendi e molto coinvolgenti.
Ad uno di questi sono stato chiamato in
causa anch’io… tra tutti una ragazza ballando doveva scegliere l’amore della
sua vita… e indovinate chi ha scelto???? Marco… l’altoatesino doc!!!!
In questa serata ci siamo proprio
divertiti.
Giorno
10 (05.08) Km 606 (3129) Göreme – Nemrut
Dagi
Questa mattina,
salutata la Cappadocia, siamo partiti per dirigerci
verso il profondo est della Turchia (Anatolia Sud-Orientale) per visitare un
sito archeologico che abbiamo visto in foto sulla copertina della Lonely Planet e la stessa, avendoci
enormemente colpito, ci ha fatto fare questa ulteriore deviazione verso est.
Mai avremmo pensato all’inizio della vacanza di dirigerci così ad est e invece
come ogni anno stravolgiamo la nostra vacanza a nostro piacimento…
La giornata di
viaggio si presentava fresca e soleggiata.
Purtroppo
abbiamo commesso l’errore di bere poco… in men che
non si dica abbiamo raggiunto la temperatura di oltre 45°… si moriva dal caldo…
una sensazione veramente brutta e in più durante il viaggio mi sono dovuto
fermare causa diarrea… insomma peggio di così… Ma andiamo avanti….
I paesaggi erano
molto brulli e più ci dirigevamo verso est, più iniziava ad intravedersi la
povertà.
I bambini di
ogni paese che attraversavamo ci salutavano e gli adulti ci guardavano con occhi
increduli e notavamo una maggioranza di donne che indossavano il velo.
Nel vedere
queste persone da vicino ci veniva in mente a quanto siamo fortunati.. loro
hanno poco o niente… i bambini giocavano a calcio con bottiglie di plastica e
ciò nonostante avevano sempre il sorriso sulle labbra ed erano felici. Dopo una
marea di chilometri e ore in sella alla moto, di saliscendi tra le montagne, di
curve e controcurve, arriviamo finalmente nel Parco Nazionale del Monte Nemrut.
Sulla guida
abbiamo letto che le enigmatiche statue che giacciono sulla cima del monte sono
diventate un simbolo della Turchia (e noi siamo venuto a visitarle!!!). Molti
tour operator definisco entusiasticamente il Monte Nemrut
come l’ottava meraviglia del mondo,, forse non lo è, ma comunque l’Unesco lo ha
dichiarato Patrimonio dell’Umanità.
Torniamo a noi…
allora dove siamo rimasti???? Ah si…..
Una volta giunti
al Parco Nazionale prendiamo la guida e vediamo che ci sono due strade per
salire sul monte e dove c’è un albergo per alloggiare. Ci mettiamo a studiare
la cartina e notiamo che una strada è subita a portata di mano mentre l’altra
dista ancora 50 chilometri.
Naturalmente
riflettiamo e prontamente decidiamo di prendere la strada più vicina… la
prendiamo, giungiamo all’imbocco di un’altra strada che è chiusa da sbarre
automatiche che indicano l’inizio della riserva a pagamento e naturalmente da
li inizia la salita per il monte. Paghiamo l’entrata e iniziamo a salire… e di
botto il mio cuore (Marco) si riempie di angoscia e di paura…
Il panorama è eccezionale,
transitiamo sopra un antico ponte romano, transitiamo vicino a vari siti
archeologici ma la strada… eeh si porca miseria… la
strada sale sale sale e
diventa una strada di montagna dove anche le pecore fanno fatica a salire. Che
fare??? Proseguiamo o no???
Decidiamo di
andare avanti ma la strada è piena di buche, sassi e completamente sterrata.
I problemi sono
principalmente sulle curve a gomito perché devo giocare con la frizione ed
essendo carico come un mulo e non avendo la moto adatta rischio più di una
volta di impennare la moto e di cadere ma per fortuna qualcuno da lassù ci
guarda e ci aiuta…
Saliamo saliamo e saliamo (circa 1 ora) e finalmente arriviamo
sulla cima… si sulla cima.. ma della montagna accanto!!!!! Qui tra case di pecorai
e contadini incontriamo un minibus con a bordo un simpatico signore con i baffi
che scopriamo essere il proprietario dell’albergo dove vogliamo alloggiare
questa notte. Ci guarda incredulo e ci fa i complimenti per essere saliti fino
a qua (penso li abbia fatti più a me perché Rinaldo non faceva fatica con la
sua Bmw). Chiacchierando ci spiega che questa è una strada ormai chiusa e che
ne hanno costruita una nuova (quella famosa che distava 50 km)…
Sorridiamo per
non arrabbiarci e insieme a lui ci dirigiamo verso l’albergo anche perché non
valeva la pena salire adesso al monte visto che è quasi buio.
Una volta giunti
all’albergo ci siamo lavati e subito dopo ci siamo preparati per cenare. Il
proprietario ci ha fatto un bel menù a 4 portate tutte veramente ottime.
Durante la cena
abbiamo conosciuto un archeologo olandese che ci ha spiegato per filo e per
segno tutta la storia del Monte Nemrut e del suo sito
archeologico. Lui ha lavorato qui per 5 anni ma visto che la ministero turco ha
bloccato i lavori di recupero del sito archeologico, adesso viene qui come
turista.
Dopo cena siamo
andati a letto perché eravamo stanche morti.. nella stanza faceva un caldo
bestiale… ervamo a quasi 2000 metri di altitudine ma
c’erano quasi 38°… mai provata un’esperienza simile.
Alla notte sono
stato male, diarrea e forse qualche linea di febbre… ho preso un moment una
pastiglia per fermare la diarrea e sono tornato a letto… (mentre Alessia
versava qualche lacrima per la paura che potessi stare ancora più male…)
Giorno
11 (06.08) Km 860 (3989) Nemrut Dagi
- Alanya
Qusta mattina sveglia verso le 6 prchè dobbiamo
andare in moto fino alla cima del monte per ammirare l’alba e il sito
archeologico. I postumi del malessere che mi ha fatto compagnia ieri è passato
e posso dire che mi sento proprio bene. Rinaldo ha preferito dormire e noi alle
7 eravamo finalmente in cima al monte Nemrut (2150 mt). Parcheggiata la moto abbiamo dovuto camminare per
circa 20 minuti ma una volta in cima lo spettacolo che ci ha accolto era
semplicemente meraviglioso. Lo straordinario paesaggio circostante, i reperti
storici e l’innegabile aura di misticismo che aleggia su questo sito fanno di
questo parco un luogo imperdibile. Questo sito ha assunto la sua forma attuale
quando il re Antioco I nel I secolo a.C. commissionò la costruzione di due
ampie terrazze artificiali e vi fece costruire diverse statue monumentali che
lo raffiguravano insieme alle divinità (Apollo,
Giove, Ercole, Tyche, Antioco stesso), e nel mezzo un tumulo di
massi di roccia alto 50m.
L’archeologo olandese ci aveva detto la
sera prima che sotto queste tonnellate di sassi trovavano dimora sicuramente le
tombe del re e di tre membri femminili della sua famiglia; ha detto inoltre che
lui era riuscito arrivare fino alla porta di queste tombe ma ha preferito non
aprirle… non ha voluto rovinare il sonno eterno del re.
I terremoti hanno decapitato gran parte
delle statue e oggi molti busti colossali giacciono davanti alle loro teste
alte 2 m che si trovano nel terreno sottostante e si sono conservate
ottimamente.
Durante la visita al sito eravamo
completamente soli e abbiamo potuto godere e respirare un’aria magica e delle
sensazioni indescrivibili… anche le teste ammirandole sembrava che parlassero.
Scelta di venire fino a qua non è mai stata
così azzeccata. Siamo veramente felici.
Tornati all’hotel abbiamo fatto colazione e
salutato l’archeologo olandese e il proprietario siamo partiti alla volta di Antalya (almeno così speriamo!) Purtroppo anche oggi i
chilometri da percorrere erano molti e le strade piene di curve e saliscendi.
Ci siamo fermati solo per mangiare qualcosa al volo e qui abbiamo incontrato
una coppia di turisti con i quali avevamo parlato nella città sotterranea di Derenkuyu (CARRRRAMBA che sorpresa!!!).
Alle 8 di sera, stremati dalla fatica e
quando mancavano ancora 200 km ad Antalya decidiamo di fermarci per la notte ad Alanya. Pochi km prima di arrivare a destinazione ecco…. ci
ferma la polizia.
All’inizio ci parlano in turco e non appena
capiscono che siamo turisti… tac… scatta la trappola FRAGATURA!!! (Rinaldo
intanto ci aspettava un centinaio di metri avanti perché non era stato
fermato).
I poliziotti iniziano a parlare tra loro e
poco dopo iniziano a scrivere una contravvenzione dicendomi che il rilevatore
laser ha indicato che ho superato il limite di velocità. Lavorando in un ufficio
che ha a che fare con telelaser so benissimo che di
sera non funzionano e chiedo cortesemente di vedere l’apparecchio.. mi
rispondono che è sottoterra e che è impossibile vederlo.
Tento il tutto per tutto in zona Cesarini
dicendo che sono un poliziotto italiano e che in Italia utilizzo i telelaser e di sera non possono funzionare!!!!
Loro mi guardano, capiscono che li ho
beccati, iniziano ad incavolarsi come i matti e mi dicono di pagare altrimenti
mi sequestrano moto e documenti.
Dentro di me avrei voluto provare a tirare
ancora la corda ma essendo in una terra straniera e sotto la voce della
coscienza di Alessia, a malincuore, ho pagato 81Ytl (circa 45€) successivamente
ci hanno lasciato ripartire. Partendo gli ho fatto alcuni auguri che preferisco
tenermi per me e lascio spazio alla fantasia…
Arrivati ad Alanya
ci siamo messi alla ricerca di un Hotel e dopo un po’ ne abbiamo trovato uno
che faceva leggermente schifo ma eravamo troppo cotti per andare avanti. Oggi
abbiamo fatto veramente troppi Km e come ultima sorpresa della giornata abbiamo
trovato anche una bella sgommata di m…. nel gabinetto… E VAI!!!! Per fortuna
qui ci stiamo solo una notte…
Abbiamo cenato in un ristorante vicino
all’Hotel con il capo che era un rompipalle mai visto… serviva portate a sua
scelta senza ordinarle e in più abbiamo pagato un conto bello salato.. peggio
di così…
Giorno
12 (07.08) Km 480 (4469) Alanya – Öludeniz
- Fatehye
Questa mattina
partenza alle ore 8.30 e via in direzione Fatehye.
Oggi sentiamo
ancora la stanchezza per la marea di chilometri fatti negli ultimi due giorni…
forse abbiamo un po’ esagerato ma sicuramente ne è valsa la pena!! Anche se la
strada da dare oggi non è tanta, (solo 480 Km… chiamali pochi…) abbiamo beccato
anche questa volta delle strade piene di curve e di continui saliscendi. Alla
fine ci tocca trascorrere un’altra giornata in sella ai nostri bolidi perché
non riusciamo a mantenere una velocità elevata .
Per concludere in
bellezza, una volta giunti sulla strada sulla costa, ha iniziato a soffiare un
vento allucinante che mi ha fatto invadere più volte la corsia opposta ma per
fortuna non arrivare mai nessuno nel senso opposto. Verso le 13 ci fermiamo a
pranzare e li mi accorgo di aver lasciato la carta d’identità nell’hotel
schifoso di Alanya…
Già all’inizio
il proprietario dell’Hotel non mi era piaciuto e secondo me non è casuale che
si sia dimenticato di ridarmi la carta d’identità. Speriamo che la spedisca a
casa anche se ho molti dubbi…
Verso pomeriggio
inoltrato giungiamo finalmente a destinazione e ci rechiamo subito all’ufficio
turistico perché non abbiamo nessuna voglia di metterci a cercare da dormire.
Fortunatamente
troviamo un bel complesso con piscina (che io e Rinaldo abbiamo provato dopo
aver disfato i bagagli) poco lontano dal mare.
Subito dopo
esserci rinfrescati e rigenerati siamo andati a farci una bella doccia e subito
dopo a cena in un bel ristorante con annessa cameriera gentilissima e molto
simpatica.
Dopo cena breve
gito per i negozi e poi via a nanna che domani finalmente ci godiamo un po’ di
mare.
Giorno
13 (08.08) Km 0 (4469) Öludeniz
Oggi
trascorriamo, dopo tanti giorni di viaggio, una meritata giornata di mare.
Sveglia presto,
colazione veloce e intorno alle 9 siamo in spiaggia.
Ci siamo recati
in una baia famosissima della Turchia (dicono la migliore), con acqua
trasparente e limpidissima e con dei colori del mare a dir poco eccezionali,
dove le sue foto sono appese in ogni albergo, in ogni ristorante, insomma
dappertutto.
Ahimè scelta non
fu più triste.. la spiaggia sembra quella di Rimini… se ti va bene hai 30 cm di
spazio dal lettino del vicino.. sia a destra che a sinistra e se ti va peggio
ti ciucci anche i piedi in faccia di quello dietro. Per entrare in questa baia
bisogna anche pagare ma oltre a questo la cosa che più ci ha rattristato era il
colore dell’acqua.. altro che colore turchese… qui siamo sul marroncino quando
va bene… insomma una delusione totale.
Qui abbiamo
notato che ancora molte donne fanno il bagno vestite, nonostante sia una
località strapiena di turisti. Parlando con persone del posto ci hanno detto
che molti anni fa l’acqua era turchese e oggi purtroppo è così. Io e Alessia
abbiamo fatto un bagno di numero e poi solo docce, siamo rimasti sulla sdraio
fino alle 19 e poi siamo ritornati in Hotel.
Dopo una doccia
e un leggero riposino siamo ritornati nel ristorante della sera precedente ci
siamo gustati un buonissimo Hamburger (120g) e una buonissima pizza.(qui la
facevano veramente buona.. la pizza turca è da provare!). Dopo cena abbiamo
fatto un bel giro tra i negozi del paese e poi tutti a letto che domani si parte
in direzione Pamukkale.
Giorno
14 (09.08) Km 240 (4709) Öludeniz - Pamukkale
Questa mattina
sveglia ore 7, prepariamo velocemente i bagagli, facciamo colazione e alle 8.30
ci mettiamo in viaggio. I chilometri da percorrere oggi non sono molti (240) ed
essendo la strada veloce e scorrevole, a mezzogiorno arriviamo già a
destinazione.
Appena entrati
nel paese molti abitanti a caccia di turisti si mettevano in mezzo alla strada
per proporci a tutti i costi i loro alberghi. Noi non ci siamo fermati a loro e
siamo andati avanti e poco dopo abbiamo optato per un hotel molto bello con
piscina (a dire il vero un po’ caro…) con cena inclusa.
Disfate le
valigie io e Alessia abbiamo sfruttatola piscina fino alle 4 del pomeriggio
perché faceva troppo caldo (45°) e visitare questo sito in quelle condizioni
sarebbe stato da pazzi. Il nostro Hotel è situato davanti al sito archeologico
che all’occhio sembra una enorme cicatrice bianca sul versante roccioso.
Verso le 4.30-5
di dirigiamo a piedi alla scoperta di questo “castello di cotone” (così
nominato dai Turchi); una volta entrati il primo contatto è con le calde acque
minerali ricche di calcio che scorrono in mezzo alle rovine di questa città
ellenistica, prima di gettarsi da una parete rocciosa.
Con il
raffreddamento dell’acqua , il calcio precipita e aderisce alle rocce, formando
sedimenti di travertino bianco che all’occhio sembrano una cascata
pietrificata.
Abbiamo
camminato a piedi nudi per circa 250 m lungo questo sentiero di calcio fino ad
arrivare alla zona piana; qui abbiamo ammirato le vasche di travertino dove gli
antichi romani e anni fa anche i turisti facevano il bagno.
Oggi la zona è
protetta dall’Unesco e di conseguenza non è più possibile fare il bagno.
A circa 500 m
dalle vasche di travertino ci sono le famose “Terme di Pamukkale”
dove siamo riusciti ad entrare con indifferenza (senza pagare il biglietto) e
abbiamo fatto un bel bagno caldo nelle acque termali.
Una volta usciti
e asciugati siamo partiti a visitare l’antica città di Hierapolis,
che inizia proprio dalle terme.
Fondata nel 190
a.C., Hierapolis fu un centro terapeutico che
prosperò sotto i romani e i bizantini. Abbiamo girato tra queste rovine in
lungo e in largo e abbaimo ammirato l’antico teatro
romano da 12.000 posti, l’agorà, la necropoli e altre rovine di terme romane.
Lo spettacolo di queste ore trascorse qui è semplicemente meraviglioso.
Siamo rimasti
qui a goderci lo spettacolo di questo paesaggio fino al tramonto mentre Rinaldo
e Loredana ci attendevano in Hotel per la cena.
Dopo una veloce
doccia ci siamo seduti al tavolo al bordo della piscina e abbiamo gustato
un’ottima cena di quattro portate; subito dopo ci siamo intrattenuto con il
padrone dell’Hotel e abbiamo parlato sulle differenze delle nostre religioni.
E’ stato molto
interessante perché abbiamo saputo tante cose a noi sconosciute ma soprattutto
è stato molto bello potersi confrontare con un popolo diverso dal nostro.
Dopo cena tutti
a letto perchè domani ci dirigiamo verso Efeso.
Domani ultimo
giorno in Turchia!!!
Giorno
15 (10.08) Km 226 (4935) Pamukkale – Kusadasi – Isola di Samos
(Grecia) – Kokkari.
Come nostra
ultima giornata in Turchia siamo partiti anche oggi presto perché abbiamo da
visitare il sito archeologico di Efeso e l’ultima casa della Vergine Maria e
successivamente dobbiamo imbarcarci per l’isola di Samos.
Dopo un paio di
ore tranquille di viaggio giungiamo ad Efeso.
Parcheggiata la
moto e, depositate le giacche al bar, iniziamo la visita del sito. Purtroppo
l’ora in cui iniziamo no è quella più
consigliata (12) ma nonostante il caldo insopportabile ammiriamo i resti di
anfiteatri, agorà, templi, fontane, ma la parte migliore e più suggestiva è
stata sicuramente la Biblioteca di Celso che custodiva 12000 rotoli; questa
struttura è ottimamente conservate e grazie a qualche piccolo lavoro di
restauro è possibile ammirarla in tutto il suo splendore e in pochi attimi è
facile fare un tuffo nel passato e cercare di comprendere quanto buon gusto e
quante bellezze realizzarono i romani. La nostra visita al sito è durata un’ora
abbondante e poi il caldo ha preso il sopravvento e siamo scappati…
Ci siamo
rinfrescati con una bibita ed un buon gelato e una volta ripresi siamo andati a
visitare la casa della Vergine Maria. La storia narra che la Vergine Maria,
negli ultimi anni della sua vita fosse giunta ad Efeso in compagnia di San Giovann. Nel 1967 papa Paolo VI ha sancito con un visita
sul luogo l’autenticità del sito che oggi è meta di molti pellegrinaggi.
Tornando a noi,
dopo 7 km arriviamo sul luogo e come inizio bisogna pagare 13€ (in due) per
entrare… e secondo noi, essendo un luogo di preghiera, tale prezzo ci sembra
molto esagerato!!! Penso che per poter pregare non sia necessario pregare… ma
questa è una mia personalissima considerazione.
Una volta dentro
ci siamo subito recati nella piccola chiesa, che ha sostituito la casa dove ha
vissuto gli ultimi anni della sua vita la Madonna, e li abbiamo recitato due
preghiere per tutti e ho scritto su un fazzoletto un’altra preghiera che ho
legato su un’apposita ringhiera; una volta piena, i fazzoletti e pezzi di carta
vengono bruciati.
Terminata la
visita siamo risaliti in sella ai nostri bolidi e ci siamo diretti verso Kusadasi a fare i biglietti per poterci imbarcare poi alle
17 in direzione Samos.
Una volta giunti
al paese ci siamo avvalsi di un’agenzia per espletare tutti i documenti e la
burocrazia necessaria a lasciare la Turchia e così tra timbri, registrazioni su
libri, firme, primi controlli, trasporto delle valigie della moto sotto il
metal detector, ulteriori controlli da parte della polizia, riusciamo ad
imbarcarci e a partire.
Eccoci a bordo
del traghetto… non ci sembra vero.. sono trascorsi 15 giorni da quando siamo
partiti, abbiamo percorso circa 5000 km e attraversato mezza Turchia e il tempo
è trascorso velocissimo… quasi non ce ne siamo accorti.
Una volta giunti
in Grecia pensavamo che i controlli fossero finiti e invece abbiamo pensato
male… io e Rinaldo (e anche gli altri turisti) siamo stati perquisiti e
controllati dappertutto e volevano perfino smontare alcune parti della moto per
vedere se nascondevamo qualcosa… ho dovuto aprire le valigie e togliere tutto
ciò che c’era all’interno.. neanche fossimo dei contrabbandieri di droga!!!
Una volta
terminati i controlli siamo partiti alla volta di Kokkari,
località che dista circa 10 Km da Samos; ci stiamo
recando in una pensioncina gestita da due simpaticissimi nonnini (Kostas e Stamatia) che abbiamo
scoperto l’anno scorso trascorrendo alcuni giorni sull’isola mentre stavamo
facendo il tour in moto delle isole del Dodecaneso. Una volta arrivati e non
appena ci hanno visto era contentissimi e c’era anche la coppia di tedeschi da
Amburgo che abbiamo conosciuto l’anno prima.
Dopo i saluti ,
quattro chiacchiere e una veloce doccia siamo andati a cenare perché eravamo
affamati e poi tutti a nanna perché siamo veramente distrutti….
Giorno
16 (11.08) Km 0 (4935) Kokkari
Oggi, dopo le
fatiche accumulate durante il viaggio in lungo e in largo per la Turchia, ci
apprestiamo a trascorrere finalmente una sana e meritata giornata di mare e
relax.
Rinaldo e
Loredana hanno deciso invece di partire perché le famiglie li reclamano a casa
e anche perché vogliono festeggiare il ferragosto a casa con i parenti.
Abbiamo
trascorso le ultime ore in loro compagnia sulla spiaggia di Kokkari.
Verso le 13 ci
siamo salutati con i nostri compagni d’avventura e un velo di tristezza ci ha
avvolto.. in fin dei conti ci siamo trovati bene in loro compagnia… non avevano
tantissima voglia di camminare ma allo stesso tempo non ci ha fatto pesare
niente, anzi ognuno era libero di fare quello che voleva.... meglio di così…
Speriamo di
rivederci presto!!!
Dopo la loro
partenza abbiamo trascorso l’intera giornata tra sole e bagni.. in fin dei
conti ce lo siamo meritati no???
Alla fine qui ci
sentiamo come a casa, abbiamo in nonni che sono dolcissimi, la pensioncina è
strapulita e ci sono anche i nostri amici tedeschi… insomma stiamo proprio
bene. Trascorsa la giornata al mare ci siamo fatti una bella doccia, abbiamo
cenato sul lungomare e poi abbiamo concluso la giornata sorseggiando un frappè
e scambiando quattro chiacchiere in compagnia dei tedeschi fino alle 2 di
notte.
Giorno
17 (12.08) Km 24 (4959) Kokkari - Tsamadou
Beach – Samos - Kokkari
Ogg,i come prima giornata da soli, ci siamo recati sulla bellissima
spiaggia di Tsamadou. L’acqua qui è molto limpida e
trasparente e anche molti italiani presenti sulla spiaggia, commentavano a voce
alta la bellezza di questo posto.
Ci siamo veramente
rilassati tra sole e bagni e ogni tanto con la mente tornavamo alla prime due
settimane trascorse in Turchia e a quanto quell’emozione vissuta fosse ancora
viva dentro di noi… veramente unica!!!
Tornando al
presente, verso le 19 siamo tornati alla pensione e dopo quattro chiacchiere e
una doccia rigenerante siamo andati a cenare a Samos
città e abbiamo preso parte alla festa del vino.. siamo rimasti qui abbastanza
fino a quando il sonno ha preso il sopravvento e siamo tornati con “Funny” a Kokkari.
Giorno
18 (13.08) Km 126 (5085) Kokkari - Psili
Ammos - Kokkari
Oggi, per non
perdere il vizio e il gusto della moto, siamo montati in sella al nostro bolide
e ci siamo diretti verso Psili Ammos
(parte sud-ovest dell’isola) dove l’anno scorso avevamo scoperto una stupenda
spiaggia di sabbia con acque limpide.
Quest’anno
purtroppo non era così.. l’acqua non era il massimo dello splendore e di
conseguenza siamo rimasti solo due ore e successivamente ci siamo spinti nella
parte più ad ovest dell’isola (Agios Kirikos) e qui, dopo un tratto di strada sterrata, siamo
giunti in una piccola spiaggia dove l’acqua era molto bella. Abbiamo trascorso
le ultime ore del pomeriggio qui e poi verso le 18 siamo piano piano ripartiti e siamo arrivati poco prima delle 20 alla
pensione. Doccia veloce e poi subito a cena in un ristorante italiano dove
abbiamo mangiato spaghetti ai frutti di mare (caro e un po’ una delusione).
Abbiamo concluso la serata con i tedeschi e una coppia greca loro amica tra tra qualche birra e tante risate.
Giorno
19 (14.08) Km 14 (5099) Kokkari – Tsabou
Beach - Kokkari
Oggi, sotto il
consiglio di Kostas (che conosce l’isola come le sue
tasche.. sa dire dove il mare è calmo, dove c’è vento e non, ecc…) e dei due
tedeschi, ci siamo recati in una spiaggia poco lontana da dove alloggiamo noi,
la Tsabou beach.
Abbiamo
trascorso la giornata tra sole, bagni, partite a tennis con le palette da mare
e sudoku. Siamo rimasti qui fino a tardi visto le
stupende e bellissime giornate che continuiamo a trovare. Verso le 18.30,
calato il sole, siamo tornati alla base, doccia e poi via a mangiare una bella
e buona frittura di pesce e insalata greca.
Dopo cena
cocktail e passeggiata romantica in riva al mare… (bisogna fare anche questo…)
e dopo, come sempre, ha bussato alla porta il sonno…
Giorno
20 (15.08) Km 60 (5159) Kokkari – Potami - Tsabou Beach - Kokkari
Prima di tutto…
BUON FERRAGOSTO!!!!!
Torniamo a noi..
allora… questa mattina ci siamo diretti verso Potami, una delle migliori
spiagge di tutta l’isola di Samos. Purtroppo non
abbiamo ascoltato i consigli di Kostas che ci aveva
detto che ci sarebbe stato il vento e il mare mosso… Appena arrivati ci è stato
confermato quanto predetto!!! Vento fortissimo e mare molto mosso.
Abbiamo quindi
deciso di tornare indietro, prima però di esserci avventurati però in direzione
di qualche altra spiaggia con annessa strada sterrata…
Visto che anche
qui le condizioni non cambiavano ci siamo diretti alla Tsabou
Beach dove siamo rimasti fino tardi. Una volta tornati alla base, doccia e poi
via a festeggiare il ferragosto cenando con la coppia tedesca. Prima di cena
però abbiamo assaggiato una “specie” di risotto
che ci ha offerto il Kostas e che viene preparato solo in occasione del
15 agosto, in quanto risulta essere la giornata dell’ascensione della Vergine
Maria! Il risotto era semplicemente delizioso…
Abbiamo concluso
la serata tra festeggiamenti, musica e qualche cocktail.
Giorno
21 (16.08) Km 40 (5199) Kokkari - Murtia
- Mikyali - Kokkari
Oggi è il giorno
del giudizio!!!
Alessia oggi
riceverà la telefonata da sua sorella per sapere dove andrà a lavorare quest’anno… (essendo insegnante di scuola materna in agosto si
effettuano le scelte dei posti…). Alla mattina intanto ci siamo diretti nella
stupenda baia di Murtia dove l’acqua era veramente
meravigliosa e con dei colori turchesi.
Nel primo
pomeriggio ci siamo diretti a Mikyali perché è una
spiaggia molto grande e con poca gente, in modo che Alessia attendesse il
verdetto del posto di lavoro in tutta tranquillità e riuscisse a ricevere la
telefonata senza disturbi vari.
All’inizio
eravamo molto ottimisti, nel senso che speravamo per un tempo pieno vicino a
casa e invece con il trascorrere del tempo, l’angoscia ha iniziato a prendere
il sopravvento.. ricevevamo sms di aggiornamento dalla sorella di Alessia dove
c’era scritto che i posti rimasti erano pochissimi.. non comprendevamo il
perché visto che la posizione in graduatoria era migliore rispetto all’anno
passato…
Alle fine, per
il rotto della cuffia ha accettato un part-time verticale (2 giorni e mezzo
alla settimana) a Salorno(prov. Bolzano). Svanita la
paura abbiamo trascorso la giornata tra bagni e verso sera siamo tornati alla
pensione! Doccia, cena, un buon gelato e poi a nanna!
Giorno
22 (17.08) Km 4 (5203) Kokkari – Tsamadou
Beach - Kokkari
Oggi non abbiamo
proprio voglia di usare la moto e quindi ci siamo diretti di nuovo alla
spiaggia di Tsamadou dove abbiamo trascorso la
giornata tra bagni e sole… ormai ci aprrestiamo a
trascorrere gli ultimi giorni di mare di questa meravigliosa vacanza che è
stata piena di emozioni e sicuramente rimarrà nei nostri cuori per sempre.
Verso la fine
della giornata abbiamo conosciuto una coppia di ragazzi di Milano che trascorre
ormai tanti anni le vacanze in Turchia e di conseguenza ci siamo fermati a
chiacchierare per circa un’ora sul viaggio che abbiamo intrapreso e su ciò che
abbiamo visitato. Terminata la chiacchierata siamo tornati alla pensione,
doccia e poi via a farci una bella cena concludendo la serata bevendo un frappè
in riva al mare.
Giorno
23 (18.08) Km 33 (5236) Kokkari – Samos
– Atene (Pireo)
Questa mattina è
successo l’impensabile…
Ci siamo recati
tranquillamente a comprare i biglietti per la nave di lunedì che da Samos ci porterà al porto di Pireo ad Atene ma purtroppo
era strapiena… neanche un buco libero… e ciò che era angosciante era che anche sabato
e domenica risultava piena… che fare????
Non ci siamo
persi d’animo e montati in sella alla moto ci siamo subito recati a Samos città e li cercando tra varie agenzie abbiamo avuto
la fortuna che alcune persone avevano disdetto la partenza e quindi siamo
riusciti a fare due biglietti di partenza per il giorno stesso con partenza
alle ore 15…. Che fortuna!!!
Siamo tornati
velocemente alla pensione, abbiamo preparato velocemente i bagagli r una volta
salutati la Stamatia e il Kostas
(eravamo u n po’ tristi e con gli occhi lucidi nell’andare via perché qui
stiamo proprio bene..) ci siamo diretti al porto di Samos
e alle 15 ci siamo imbarcati per il Pireo dove arriveremo domani mattina alle
6…
Siamo stati
veramente fortunati però questa volta è solo colpa nostra per non esserci
svegliati prima a prenotare i biglietti del ritorno( solo quelli verso il Pireo
perché quelli da Patrasso ad Ancona li abbiamo già…).
Giorno
24 (19.08) Km 120 (5356) Pireo (Atene) – Tolo
Questa mattina
siamo arrivati alle ore 6, come da previsioni, al Pireo. Abbiamo trascorso una
notte un po’ insonne perché la nave era strapiena e ci siamo arrangiati alla
meno peggio col dormire…
Una volta
sbarcati ci siamo diretti verso Nafplio e da qui
verso Tolo, una località balneare dove siamo già stati tre anni fa per 2 giorni
(2004.. Tour del Peloponneso, Cefalonia e Zakinthos).
Alle 9 abbiamo
trovato una stanza con aria condizionata (40€) e una volta disfati i bagagli ci
siamo diretti subito al mare.
Fa un caldo
allucinante.. una roba mai provata… infatti era un continuo entrare e uscire
dal mare! Dopo aver trascorso tutta la giornata al mare siamo tornati in
stanza, doccia e poi cena a base di Gyros Pita…
Dopo cena ci
siamo fatti una bella passeggiata e dopo aver gustato un buon gelato siamo
andati a letto perché eravamo distrutti.
Giorno
25 (20.08) Km 0 (5356) Tolo
Oggi ci
apprestiamo a trascorrere la nostra ultima giornata di mare… sembra strano ma
questa volta siamo contenti di tornare a casa… forse perché abbiamo già fatto
tante vacanze quest’anno ma in fin dei conti i soldi è meglio spenderli in
ferie che in altre cavolate no???
L’ultima
giornata è trascorsa comunque molto lentamente e per fortuna oggi non fa molto
caldo come ieri altrimenti avremmo sofferto come i matti.
In spiaggia
abbiamo conosciuto una coppia calabrese con bambini che erano in giro col loro
camper di 17 anni ma tenuto come un gioiello.
Abbiamo trascorso
alcune ore in loro compagnia a chiacchierare e a raccontare il nostro viaggio e
una volta terminati anche gli ultimi bagni al mare siamo tornati in albergo.
Dopo una bella doccia abbiamo consumato l’ultima cena greca a base di souvlaki e gyros pita.
Dopo cena
abbiamo incontrato ancora la coppia calabrese che ci ha invitato in campeggio a
bere una birra. Sono stati veramente gentili. Verso mezzanotte e dopo molte
chiacchiere ci siamo incamminati verso il letto perché domani inizia il viaggio
di ritorno.
Giorno
26 (21.08) Km 185 (5541) Tolo - Patrasso
Questa mattina
ci siamo svegliati presto e siamo andati in spiaggia a prenderci gli ultimi
raggi di sole e a comprare qualche souvenir, visto che il traghetto per Ancona
parte alle 18. Verso mezzogiorno siamo partiti e poco dopo Corinto ci siamo
fermati al Mc Donald’s a pranzare e a gustraci un buon gelato visto il caldo allucinanate.
Una volta
ripartiti ci siamo diretti verso Patrasso e li abbiamo effettuato l’ultimo
spuntino con gyros pita e souvlaki.
Ultimo pieno di
benzina alla moto, quattro acquisti di cibo per la nave e poi piano piano ci siamo diretti al porto dove ci aspetta la nave che
ci riporterà in Italia…
Ci apprestiamo a
salutare la nostra amata Grecia che ci fa trascorrere ogni anno delle meravigliose
vacanze…
Ciao Grecia…
!!!!!
Giorno
27 (22.08) Km 491 (6032) Ancona – Bolzano
Siamo arrivati ad Ancona verso le 14…
Una volta sbarcati dalla nave siamo subito
partiti perché il tempo minacciava pioggia…
Il viaggio è andato bene nonostante il traffico
e un po’ di pioggia…
Siamo arrivati a Laives alle 20 e qui ci
attendevano i miei genitori (di Marco), Aldo e Lucia… Parcheggiata la moto e
dopo baci e abbracci siamo andati a mangiare una pizza tutti insieme e abbiamo
iniziato i meravigliosi racconti del viaggio appena trascorso.
Se volete avere informazioni o chiarimenti
su qualsiasi cosa contattateci alla nostra email… foxesbz@virgilio.it
Una saluto a tutti