“PRIMAVERA
IN PROVENZA”
Soggiorno in una terra
ricca di fascino, tradizioni e cultura popolare
lontano dal turismo estivo
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Circa
due anni fa Paolo ed io vediamo per caso in televisione il film “Un’ottima
annata” diretto da Ridley Scott, con Russell
Crowe e Albert Finney, tratto dal romanzo omonimo di Peter Mayle. Questo
film è ambientato in Provenza, precisamente nella zona del Luberon, una terra
ricca di cultura popolare e di fascino. E’ proprio vedendo il film “Un’ottima
annata” che ci innamoriamo della Provenza con i suoi mille colori e i suoi
gustosi sapori… Da
allora sono passati due anni.... Finalmente
ad aprile (subito dopo Pasqua) riusciamo a partire emozionati e felici...
Provenza …. stiamo per arrivare!!!!! Dopo aver consultato varie mappe stradali
della zona decidiamo di affrontare il viaggio con la nostra auto (fiat
bravo), in quanto queste terre non sono poi così distanti dal luogo dove noi
abitiamo, ci sono più o meno Relativamente
all’alloggio, dopo tanti tentennamenti, optiamo per “ Prima di partire per Alla fine così abbiamo
fatto: Un consiglio: se state
programmando di andare in Provenza mandate una mail ai vari uffici del
turismo dei paesi che vi interessa visitare, lasciando il vostro indirizzo,
riceverete utile materiale informativo e tante curiosità. 6 aprile 2010 Partiamo intorno alle 7
del mattino da Vercelli, in quanto non vogliamo trovare troppo traffico,
specie in Liguria. Il viaggio in autostrada è abbastanza scorrevole; solo
dopo il confine con Usciamo dall’autostrada
francese a Le Muy e proseguiamo per Draguignan. La strada che percorriamo è
stretta e passa in mezzo alla campagna: questo è il nostro primo impatto con
la natura provenzale e con le sue tipiche abitazioni, che a noi sembrano dei
rustici casali. Superiamo la cittadina
di Draguignan senza fermarci, in quanto la prima tappa della giornata è il
famoso Lac de Sainte Croix, situato nel Parco Naturale Regionale del Verdon.
Percorriamo ancora strade strette e a curve, senza quasi incontrare anima
viva e finalmente appare davanti a noi questo grande lago artificiale, con
l’acqua dai colori che vanno dal verde al turchese, resi ancora più belli dai
riflessi del sole. Lungo la riva del lago ci sono tante “spiaggette”, che
sicuramente in estate saranno prese d’assalto dai turisti, e ci sono cartelli
un po’ ovunque che segnalano la possibilità di affittare canoe e pedalò. Ci
fermiamo lungo la strada in un punto panoramico per goderci la bellezza di
questo lago in mezzo alle montagne, poi ripartiamo diretti verso il villaggio
di Moustiers Sainte Marie, situato non troppo distante dal punto in cui ci
troviamo. Prima di arrivare a
Moustiers, dopo aver superato il Pont du Galetas, appare ai nostri occhi
uno spettacolo naturale che difficilmente potremmo scordare: lo sbocco
del fiume Verdon nel Lac de Sainte Croix. Ovviamente ci fermiamo
e facciamo un po’ di foto! L’acqua del fiume Verdon è color verde smeraldo,
vien voglia di affittare un pedalò per goderci meglio il lago e la bella
giornata di sole, ma la fame inizia a farsi sentire, così ci rechiamo verso Moustiers Sainte Marie,
riproponendoci di tornare lì nel pomeriggio anche per poter andare a vedere
le famose gole del Verdon. Moustiers è un
villaggio davvero carino (fa parte dei villaggi più belli di Francia) ed è
situato a Mentre
passeggiamo per il villaggio cerchiamo anche un posto per pranzare… sono
ormai le 13 passate e il nostro stomaco brontola! Consultiamo la guida
Routard e decidiamo di andare a pranzo presso lo snack bar “ Con
la pancia piena riprendiamo il nostro giro per Moustiers Sainte Marie
e arriviamo fino alla chiesetta di Notre-Dame-de-Beauvoir
dopo aver percorso un sentiero in salita e numerosi gradini. Visitiamo la
chiesa al suo interno, godiamo del bel paesaggio e discendiamo pronti per
andare verso le gole del Verdon. Le
gole del Verdon sono l’unico “gran canyon” in Europa, secondo solo a quello
d’America. Per poter ammirare al meglio le gole è consigliabile percorrere un
anello stradale che parte da Point Sublime ed arriva fino ad Aiguines, in
quanto si possono vedere scenari naturali davvero mozzafiato. Per mancanza di
tempo noi partiamo dal villaggio di Aiguines e percorriamo circa 40 minuti di
strada, fermandoci nei punti panoramici. Le gole create dal fiume Verdon sono
molto in basso rispetto alla strada dove noi ci troviamo (rimangono a fondo
valle), ma si ha comunque l’idea della magnificenza e della forza della
natura. L’acqua appare verdissima, di un verde intenso e brillante, visibile
molto bene nonostante l’altezza. Dopo aver fatto diverse soste per poter
meglio goderci il superbo paesaggio naturale ripartiamo diretti verso il
paese di Roussilon, dove ci aspetta Monique, la proprietaria della bastide in
cui alloggeremo per i prossimi giorni. Il
viaggio che ci attende prima di giungere a destinazione è ancora lungo (più o
meno altre 2 ore di auto), ma ciò non ci pesa anche perché attraversiamo
paesaggi incantevoli. Ci è molto piaciuta Nella
Piana di Valensole la natura si è già risvegliata dopo il freddo inverno: i
prati hanno già quel bel colore verde brillante e le piante da frutto sono in
fiore. Finalmente Salutiamo
Valensole, attraversiamo la cittadina di Manosque e giungiamo a Apt, dove il
traffico si fa più intenso, essendo una città più grande. Da Apt a Roussillon
ci sono circa Sarà il liquore, sarà la stanchezza del viaggio….
Alle 23 siamo in camera e ben presto ci addormentiamo…. 7 aprile 2010 Ci alziamo di buon ora,
troppo impazienti di visitare la zona del Luberon, con purtroppo una sorpresa
non molto gradita. Il tempo è brutto con un cielo nero come la pece, ma
ancora non piove. Il contrasto tra il
colore rosso delle rocce ed il cielo così scuro è molto particolare da
vedere... noi comunque avremmo preferito una bella giornata di sole come la
precedente! Dopo aver fatto colazione nella sala comune, dove siamo soli, in
quanto unici ospiti della struttura, ed
aver mangiato diversi tipi di marmellata spalmati sul pane (tutto
ottimo!) pensiamo di lasciare la visita ai borghi del Luberon per un altro
momento e ci rechiamo verso Avignone. La scelta è stata fatta in base al
tempo meteorologico: se dovesse piovere avremo almeno la possibilità di
rifugiarsi nel Palazzo dei Papi. Avignone è il capoluogo
della Vaucluse, e come ogni grande città che si rispetti ha in entrata ed in
uscita rallentamenti e code… Finalmente riusciamo ad avvicinarci alla zona
delle antiche mura, che chiudono interamente la
città e sono rese ancora più forti e suggestive da 90 torri, alcune della
quali tonde e altre quadrate. Trovare un parcheggio all’interno delle mura ci
risulta davvero complicato e alla fine parcheggiamo la nostra macchina presso
il posteggio gratuito “Parking des Italiens”, dove una navetta
ci porta in centro. Consultiamo la mappa di Avignone e andiamo verso il
Palazzo dei Papi. Il palazzo è posto su una grande e spaziosa piazza, dove ci
sono anche la chiesa di Notre Dame des Doms, il palazzo arcivescovile Petite Palais e dove, ovviamente, i turisti
non mancano. Che tutti abbiamo avuto la stessa nostra idea? Ci sono, inoltre,
suonatori “ambulanti” i violini e fisarmoniche…. Per ambientarci passeggiamo nei dintorni della piazza, facciamo le classiche foto di rito e alla fine entriamo nell’imponente ed austero Palazzo dei Papi. Paolo ed io decidiamo di fare un biglietto cumulativo che ci permette di vedere oltre al palazzo anche il Ponte di Saint-Bénezet, il famoso ponte “interrotto” sul Rodano. Il costo del biglietto è di 13 euro cadauno, comprensivo di audio guida in italiano. Il
Palazzo dei Papi è uno dei più grandi e importanti edifici gotici medievali
in Europa
e venne costruito tra il 1335 e il 1364, mentre Il Palazzo dei Papi è un enorme
labirinto medievale di cortili, corti e imponenti sale di pietra. E’
oggettivamente bello, ma le varie sale sono spoglie (fin troppo!) e non
riusciamo a cogliere la magia del luogo. Prima di lasciare il palazzo vale la
pena seguire le indicazioni che portano ad un piccolo caffè panoramico
messo a disposizione dei visitatori, in quanto lì accanto c’è una torre da
cui si gode un bel panorama sulla città. La
nostra visita termina nello spazio dedicato ad un negozio di vini, dove è
possibile degustare, e a una libreria/shop in cui ci sono cartoline e
souvenir di vario tipo. Usciti
dal palazzo notiamo con piacere che ancora non piove, nonostante la giornata
abbia una temperatura freddina, e andiamo ai giardini lì vicino, dove si può
godere di una bella veduta lungo il percorso del fiume Rodano e la vicina
cittadina di Villenueve des Avignon, che sembra in realtà una prosecuzione di
Avignone. Da lì ci rechiamo al Ponte di
Saint-Bénezet con il biglietto fatto in precedenza. Questo ponte è stato
completato nel 1185
e più volte ricostruito; ne restano oggi solo quattro arcate e una cappella
per via di varie inondazioni del Rodano. Passeggiamo romanticamente e
facciamo appena in tempo ad arrivare alla fine del ponte, o meglio al punto
in cui è “interrotto”, prima che si metta a piovere. Prima
di raggiungere il parcheggio, proprio nei pressi della fermata della navetta,
andiamo in un bar a mangiare due panini, poi saliamo sul bus gratuito e in
meno di 10 minuti siamo alla macchina. In realtà la pioggia è leggera, così pensiamo di andare a vedere il famoso
Pont du Gard, che si trova a metà strada tra Avignone e Nimes. Si tratta di
un acquedotto romano edificato intorno al Quando
però giungiamo nei pressi del ponte la pioggia diventa davvero insistente,
chiedo comunque informazioni sui prezzi (ben 15 euro per parcheggio auto
custodito, visita al ponte e visita al museo), ma alla fine siamo costretti a
rinunciare e a malincuore ritorniamo verso Roussillon. La
pioggia intanto non dà tregua, ci riposiamo nella nostra calda stanza
(Monique ha acceso il riscaldamento) e usciamo con calma per la cena. Alle
20.30 circa andiamo ad Apt…. la città è deserta….sarà la pioggia…. sarà il
freddo... in giro non c’è nessuno, tanto meno snack bar o ristoranti aperti.
Alla fine quasi per caso, mentre stiamo per andare a mettere qualcosa sotto i
denti al McDonald’s (che né io, né Paolo amiamo particolarmente) nella zona
di Place de Dopo
la cena torniamo al nostro alloggio, sperando in un tempo migliore per
l’indomani mattina…. 8 aprile 2010 Alle 8.30 suona la
sveglia… tempo nuvoloso…. almeno ha smesso di piovere…. Ci attende una squisita
colazione nella sala comune della bastide poi, grazie ai buoni consigli di
Monique, decidiamo di andare a visitare il villaggio di Les Baux de Provence,
che dista da Roussillon un’oretta abbondante di automobile. Attraversiamo le città
di Cavaillon (famosa per la produzione di meloni) e di Saint Remy de Provence
(dove è nato Nostradamus e dove Van Gogh dipinse circa
150 quadri) e proseguiamo il nostro percorso. La strada improvvisamente si
inerpica tra le montagne, finché appare su una collina in mezzo alle rocce il
paese di Les Baux de Provence. E’ una vera meraviglia, da
vedere assolutamente! I parcheggi nei pressi
del villaggio sono tutti a pagamento, noi riusciamo a posteggiare vicino al
villaggio, in quanto non ci sono tanti turisti, pagando 5 euro (biglietto
obbligatorio e giornaliero). Les Baux-de-Provence è un comune francese di meno di 500 abitanti, che si trova su uno sperone roccioso a sud di Avignone ed è famoso per il suo castello. La
leggenda narra che i signori di Baux, proprietari del castello, discendessero
direttamente dal Re Magio Baldassarre, da cui derivarono la stella di Betlemme
che compare nello stemma della casata. Inutile
dire che questo luogo ci piace fin da subito, passeggiamo a lungo tra le
stradine medievali del villaggio... sembra quasi che il tempo si sia fermato…
Unica nota negativa: ci sono troppi negozi di souvenir… Ben
presto giungiamo al castello, facciamo i biglietti per entrare (euro 7.80
ciascuno), seguiamo le spiegazioni
dell’audio giuda e iniziamo la nostra visita. Guardiamo
con attenzione i ruderi del castello carichi di fascino e mistero, ma ciò che
maggiormente ci colpisce è il superbo paesaggio che si può ammirare da lassù.
Ci avevano detto che nelle giornate più limpide si può addirittura vedere il
Mediterraneo… noi non ci riusciamo visto anche il tempo nuvoloso… siamo però
contenti ugualmente, in quanto è altrettanto emozionante vedere le colline
circostanti, così verdeggianti e con tante viti e ulivi. Salutiamo
il castello e andiamo a pranzo sempre a Les Baux-de-Provence presso l’Hostellerie de Se vi capitasse di pranzare in questo ristorante chiedete di sedervi
accanto alla grande vetrata: potete ammirare un paesaggio davvero
meraviglioso! Quando si è in vacanza il tempo scorre troppo in fretta, sono già le
15 passate… lasciamo con un po’ di tristezza il villaggio di Les Baux-de-Provence e andiamo verso la nostra
prossima meta il castello di Tarascon, distante Arriviamo a Tarascon, parcheggiamo la macchina con
facilità e facciamo qualche scatto al castello, ma decidiamo di non visitarlo
all’interno nonostante sia molto carino. Andiamo invece nella adiacente città
di Beaucaire (anch’essa con un grazioso castello) e facciamo due passi lungo
le sponde del Rodano. Per fortuna il tempo sta migliorando, il cielo si
sta “aprendo” e si intravede un pallido sole, così sulla via del ritorno
verso Roussillon ci fermiamo a Saint Remy de Provence.
Questa città ci sembra molto allegra e vitale, con tanti caffè e ristoranti
non solo nella zona centrale. Noi andiamo a visitare un po’ più in periferia
il sito archeologico di Glanum, parcheggiando l’auto a pagamento al costo di
2 euro. Dapprima ci soffermiamo presso Les Antiques, due
monumenti di epoca romana situati proprio di fronte al sito di Glanum. Paghiamo
poi i biglietti (7 euro a persona) e andiamo a vedere gli imponenti resti
della città romana di Glanum e un
interessante museo/shop ricco di reperti e curiosità. L’area di Glanum
fu abitata ininterrottamente per ben otto secoli. Fondata attorno al VI
secolo a.C. dai Saliens, una tribù gallica, venne poi occupata dai coloni
greci e infine dalle legioni romane. Sotto la pressione delle orde barbariche
, nel III secolo d.C. la città fu abbandonata dai suoi abitanti che decisero,
forse per ragioni di sicurezza, di rifondarla più a valle, dove si trova la
moderna Saint Rémy. Dopo
esserci immersi nella storia antica, contenti e soddisfatti torniamo al
nostro alloggio, dove Paolo consulta la guida Routard e cerca un ristorante
per la cena. Anche questa sera andiamo ad Apt, dove cerchiamo il ristorante
“Thym te Voilà”, che si trova in centro, in una via un po’ nascosta.
L’ambiente è carino e informale e la cucina buona a base di autentici
prodotti del territorio, con sapori locali ed esotici. Proviamo la famosa
zuppa al pistou con verdure di stagione, basilico e aglio e il curry di
agnello e melanzane. Consiglio a tutti questo locale, in quanto il cibo è
squisito e i prezzi molto accessibili. Dopo
una tranquilla passeggiata digestiva fino alla macchina facciamo ritorno alla
“Bastide des Ocres” e andiamo a nanna, pregustando già la giornata successiva
a zonzo tra le colline del Luberon! 9 aprile 2010 La giornata è
incantevole: cielo azzurro e sgombro di nuvole! In più la temperatura è
gradevolissima! Evviva! Solita abbondante colazione e andiamo verso il borgo
di Gordes, un villaggio davvero carino dominato da un
castello rinascimentale
(poco più di 10 minuti di auto
dal punto in cui siamo). La scelta di visitare
questo villaggio non è casuale: mio marito ci tiene particolarmente, in
quanto qui sono state girate alcune scene del famoso film “Un’ottima annata”.
Già soltanto il panorama che si gode lungo il tragitto è meraviglioso: la
natura dopo la pioggia dei giorni scorsi sembra rinata sempre più colorata,
con tanti fiori gialli nei prati e tanti alberi fioriti… Gordes si trova in cima
ad una collina, ammiriamo con calma il paese mentre ci arriviamo,
parcheggiamo la macchina a pagamento (3 euro giornaliero) e ci avventuriamo
per i vicoletti e la piazza principale. Avevo letto su una rivista di viaggi
che durante l’estate Gordes è spesso presa d’assalto dai turisti; noi siamo
stati fortunati, perché abbiamo girovagato a lungo, senza un affollamento
eccessivo. La passeggiata per Gordes risulta essere molto piacevole, anche se
un po’ “sportiva” a causa della strada che sale e scende. A
circa Siamo
un po’ titubanti, ma alla fine non ci fermiamo al Village des Bories e ci
dirigiamo verso un altro luogo “magico”, forse il posto il più fotografato di
tutta Salutiamo
L’Isle-sur-la-Sorgue e andiamo a vedere dove nasce A
Fontaine-de-Vaucluse soggiornò a lungo Francesco Petrarca, che sarebbe stato
ispirato proprio dalla Sorgue
per i famosi componimenti dedicati a Laura. Le “chiare fresche e dolci acque”
da lui cantate sono, infatti, quelle di una sorgente che si trova a pochi minuti a
piedi dalla piazza centrale in un boschetto. La passeggiata all’ombra fino
alla sorgente è da fare assolutamente! E’
giunta l’ora di lasciare anche Fontaine-de-Vaucluse…. Prossima tappa il borgo
di Lacoste, in “pieno” Luberon (circa Prima
di giungere a Lacoste facciamo una rapida sosta a Menerbes dove scattiamo
qualche fotografia, poi finalmente giungiamo alla nostra meta. Caratteristica
comune ai villaggi del Luberon, a quanto ho potuto osservare, è che sono
quasi tutti arroccati su una collina circondata da vigneti, hanno un castello
sulla sommità, stradine molto strette al loro interno e spesso sono presenti
negozi di antiquariato e/o botteghe d’arte. Anche
Lacoste si presenta più o meno così, solo che all’apparenza sembra un
villaggio un po’ trasandato. In realtà poi, se ci si sofferma tra gli stretti
vicoli medievali si scopre che non è così. Qui, infatti, ha sede una scuola
di arte e design, per questo base di molti giovani e promettenti artisti. In
più, se si ha voglia di camminare, si può raggiungere nella parte alta il
castello del famigerato marchese De Sade, che a quanto ho letto sulla Lonely
Planet pare essere stato acquistato di recente dallo stilista Pierre Cardin. Dal
piazzale adiacente il castello si può vedere un fantastico panorama sulla
zona del Luberon ed in particolare lo splendido paese di Bonnueux, altra
location del film “Un’ottima annata”. Manco
a dirlo la nostra prossima tappa è Bonnieux! Troviamo subito parcheggio e ben
presto ci perdiamo tra le antiche vie del borgo… la mia attenzione è attirata
dagli oggetti di un curioso negozio di antiquariato e dalle numerose gallerie
d’arte con i loro preziosi quadri. Paolo intanto si guarda intorno alla
ricerca di un posticino carino per la cena… La nostra idea è di proseguire
ora verso Lourmarin, e poi tornare a Bonnieux per vedere il tramonto e quindi
mangiare qualcosa. Detto,
fatto! Andiamo verso Lourmarin! Percorriamo una strada a curve in mezzo alle
montagne (dove tra l’altro ci imbattiamo in un piccolo scoiattolo) e ci
troviamo di fronte ad un castello rinascimentale, che però non è su una
collina in alto, bensì su un’altura adiacente il paese di Lourmarin. Il
castello è circondato da prati verdissimi… una meraviglia! Lasciamo
l’auto nelle vicinanze del castello e ci concediamo un po’ di tempo per
gironzolare guardando le vetrine lungo la via principale con le pregiate
gallerie d’arte e le botteghe artigiane. Questo borgo ci conquista! La piazza
principale poi con i suoi bar all’aperto è un vero gioiellino… decidiamo di
tornare qui l’indomani per un aperitivo… così infatti sarà! Soddisfatti
per la bella giornata facciamo ritorno presso il nostro alloggio, ci
rilassiamo un po’ all’aperto sulle sdraio messe a disposizione degli ospiti
della struttura, poi …. via di nuovo!!!!! Il tramonto a Bonnieux ci
attende!!!!! Dall’alto del borgo ci godiamo romanticamente il tramontare del
sole, con le sue sfumature rosate…. Stiamo davvero molto bene, anche grazie
alla mite temperatura! Per cena restiamo a Bonnieux, Paolo sceglie Passeggiata
digestiva per le stradine del paese, poi rientriamo a Roussillon. Percorriamo
una strada di campagna stretta e a curve… d’un tratto Paolo ferma la
macchina, in quanto sta attraversando un leprotto e…. si sente il cicaleccio delle cicale!!!!! Per noi cittadini
è davvero una gradita sorpresa! Le cicale ci accompagneranno d’ora in poi per
tutta la durata del nostro soggiorno con il loro verso forte ed insistente… 10 aprile 2010 Anche oggi ci alziamo
di buon ora, in quanto vogliamo andare ad Apt per vedere il mercato locale.
Essendo questo mercato uno dei più grandi e più famosi della Provenza Monique
ci aveva consigliato di non andarci troppo tardi, soprattutto per la
difficoltà di trovare parcheggio. Alle 9 siamo quindi già
operativi e in meno di 10 minuti giungiamo ad Apt. Parcheggiamo l’auto nei
pressi dell’ospedale (non vicinissimo al luogo in cui si tiene il mercato) e
a piedi ci avventuriamo tra le bancarelle degli ambulanti. La cosa che subito
ci stupisce è che esse sono sparse un po’ ovunque, non solo nella piazza
principale, ma anche per le vie del centro e non. La mia amica Ale prima
della partenza mi aveva detto che andare in Provenza e non trascorrere del
tempo presso i mercati locali e un po’ come perdersi una parte importante del
viaggio stesso… Paolo ed io constatiamo che aveva assolutamente ragione! Ben presto capiamo perché andare a far compere al
mercato sia il rito mattutino più caro ai provenzali. Camminando, infatti,
tra le bancarelle si sente subito un miscuglio di aromi e profumi locali
davvero piacevole! La caratteristica di questo mercato è che sono presenti
tanti prodotti del territorio, quali frutta, verdura, olive, le famose erbe di Provenza e la lavanda con
i suoi derivati (saponette, sacchetti “profuma-cassetti”, miele ecc…). La nostra attenzione viene attirata da un venditore che ci fa assaggiare alcune specialità locali. Su un crostone di pane degustiamo la “tapenade”, una salsa a base di olive nere, capperi ed olio di oliva. Paolo assaggia anche la famosa “aioli”, un’altra salsa a base di aglio, olio di oliva e sale dal sapore molto forte. Ovviamente acquistiamo tutto quanto e proseguiamo il nostro giro. La
mattinata al mercato è davvero proficua, in quanto facciamo una serie
infinita di acquisti per noi e per amici e parenti: dall’ottimo miele di
lavanda, all’olio di oliva, dalla tovaglia in cotone provenzale al vino
locale, dalle confetture (deliziosa quella al melone) alla frutta candita... Alle
13 facciamo ritorno presso la “Bastide des Ocres”, posiamo in camera le borse
con gli acquisti gastronomici e ci rechiamo finalmente a Roussillon. La
gentilissima Monique ci aveva consegnato un pass, quindi posteggiamo l’auto
senza pagare il parcheggio, e vi avviamo alla volta di un luogo molto
particolare: il “Sentiero
dell'Ocra”, situato poco distante dal centro di Roussillon. Paghiamo il biglietto
(2.50 euro a persona) e iniziamo la nostra bella passeggiata (circa
un’oretta) in mezzo a rocce dalle sfumature rosse, marroni gialle e
violacee…. Durante il tragitto ci soffermiamo ad ammirare le enormi e strane
formazioni color ocra che si stagliano nel cielo, che oggi è ancora più
azzurro del solito. Per chi fosse interessato è anche possibile visitare il
“Conservatorio delle ocre e dei pigmenti applicati”, ospitato nei locali
dello stabilimento Mathieu, dove un tempo veniva trasformata l'ocra estratta
dalle vicine cave. Dopo
la visita al “Sentiero
dell'Ocra”, ci rechiamo poi a vedere il paese stesso, che merita una bella
sosta. Qui le abitazioni hanno tutte sfumature rossicce, simili al colore
dell’ocra, con tante finestre dalle tonalità pastello. Roussillon è piccolo,
pertanto in poco tempo raggiungiamo il punto più in alto, dove si può
scorgere una veduta della campagna circostante. Acquistiamo poi due baguette
con pomodoro e mozzarella e ce le gustiamo sulle comode sedie da giardino nel
cortile del nostro alloggio... Da lì ripartiamo diretti questa volta verso
Saint Saturnin de Apt, dove si trova l’unico mulino a vento della Provenza. Saint Saturnin de Apt è poco distante da
Roussillon saranno al massimo Questo borgo ad un occhio poco attento non ha
molto da offrire, in realtà se si ha tempo di passeggiare tra i vicoletti si
rimane colpiti dalla pace, dal silenzio e dalla tranquillità che si respira.
Vi consiglio di salire a piedi fino alle suggestive rovine del villaggio
medievale e del castello, per ammirare i tetti delle case del borgo e le
belle colline della Vaucluse. A circa Una curiosità: a Saint Saturnin de Apt presso il “Moulin à Huile Jullien” è
possibile scoprire come le olive vengono trasformate in olio. La rivendita
(in centro) è sempre aperta, quindi per informazioni circa la visita del
mulino si può chiedere direttamente all’interno. Per mancanza di tempo
dobbiamo, ahimè, rinunciare ad andare al mulino…. Intanto si sta avvicinando l’ora dell’aperitivo,
così, dopo aver girovagato nei dintorni di
Rustrel e aver dato una rapida occhiata alla zona del “Colorado
Provenzale” ripromettendoci di tornare in un successivo viaggio, ci dirigiamo
nuovamente verso il borgo di Lourmarin, che il giorno precedente
ci aveva tanto affascinati. Lasciamo
l’auto in un comodo parcheggio a ridosso del centro e raggiungiamo la tanto
caratteristica piazzetta principale. Ci sediamo al caffè “Gabry”, in un
tavolino all’aperto, e gustiamo il nostro aperitivo. La piazza brulica di
gente sia turisti, sia persone del posto, che chiacchierano allegramente
mentre bevono qualcosa seduti all’aperto. L’atmosfera è davvero magica:
questo borgo ci rimarrà sicuramente nel cuore! Lourmarin
ci piace talmente tanto che decidiamo di fermarci lì per la cena, così ci
rechiamo presso il ristorante “ Con
la pancia piena passeggiamo tra le tante fontane (una costante nei borghi del
Luberon) e pensiamo a quanto sia bello camminare per una Lourmarin quasi
deserta, solo illuminata dalle luci dei lampioni. A
malincuore facciamo ritorno a Roussillon e ci sediamo per un po’ all’aperto
per sentire il canto delle cicale…. Domani sarà il nostro ultimo giorno in
Provenza e già un velo di tristezza attraversa i vostri volti… 11 aprile 2010 Ci alziamo come sempre di
buon ora, solita gustosa colazione, poi salutiamo Monique, ringraziandola per
l’ospitalità ricevuta, e andiamo verso la nostra ultima tappa: il borgo
medievale di Oppède-le-Vieux. Anche in questo caso i
parcheggi sono tutti a pagamento, lasciamo la macchina e ci incamminiamo a
piedi verso il villaggio, facendo una bella passeggiata in mezzo alla campagna della durata di una
ventina di minuti. Oppède-le-Vieux è un luogo dotato di grande fascino, forse per la sua atmosfera di borgo abbandonato dove si trovano fianco a fianco rovine e case restaurate. Qui l’asfalto non ha ancora ricoperto le viuzze, che sono in terra battuta o in pavè. Ciò che maggiormente ci colpisce è che ci sono pochi negozi, fatta eccezione per un bar, le cui sedie sono rivolte verso l’adorabile piazza del paese. Camminando tra i vicoli si può scorgere anche un sentiero dissestato che conduce alle rovine, poste sul fianco della collina. Se vi piace camminare andateci! Ci sono i resti di un castello ed una imponente chiesa del XVI-XVII secolo, interessata da continui interventi di restauro. Adesso
è giunta davvero l’ora di partire, rapida sosta al bar per un caffè, poi
verso le 12 ci mettiamo in auto... destinazione Vercelli! Il
viaggio scorre abbastanza tranquillamente, anche se il tempo in Liguria è
decisamente brutto con vento e pioggia, e ciò rende un po’ triste e
malinconico il nostro rientro. Sicuramente
di questo viaggio non scorderemo mai i colori ed i profumi del mercato di Atp
e della natura che si risveglia dopo il lungo inverno, il canto delle cicale,
le tipiche abitazioni provenzali, il cibo ed il vino e… ancora molto altro! Ormai
siamo tornati da circa un mesetto… ma ci è rimasta nel cuore una gran voglia
di recarci nuovamente in questi luoghi, specie per assaporare la magica
atmosfera che si respira nei villaggi del Luberon. …
non mi resta che concludere scrivendo…. “Grazie Provenza per tutte le
emozioni che ci hai dato! A presto!” |
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