MALTA: DIARIO DI BORDO

di Marina e Lorenzo

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2/08/2006
Quest’anno una meta particolare per la nostra vacanza: abbiamo scelto Malta e ora siamo sull’aereo che ci porta sull’isola. O meglio, tra 20 minuti atterriamo. Arriviamo a Malta muniti delle 3 guide (non una, non due!!) che Lorenzo ha voluto comprare (ma se per Malta, che è un isolotto, ne ha prese 3, per l’Australia che farà?). All’arrivo la prima sfida sarà prendere l’auto a noleggio, la seconda sarà guidare con la guida all’inglese, la terza sarà arrivare e trovare l’albergo, di cui abbiamo l’indirizzo, ma non una mappa con le strade. Come inizio sembra già alquanto avventuroso!

Comunque siamo atterrati, abbiamo affrontato la guida al contrario e infine siamo arrivato all’Hotel Sunflower a Qawra, sulla costa Nord dell’isola. La zona dell’hotel è decisamente squallida, ma andando a Bugibba (5 minuti a piedi) la situazione fortunatamente cambia: ci troviamo in una piazzetta davanti al mare, su cui si affacciano locali e ristoranti. Dopo un giretto ci infiliamo in un ristorantino per sperimentare la cucina maltese: mangiamo coniglio in salsa al vino e bragioli, degli involtini di carne con olive e piselli. Un’ottima cena. Al termine ci prendiamo una birra maltese in un pub della piazzetta e poi a nanna: da domani si fa sul serio!

3/08/2006
La giornata inizia con la colazione pantagruelica dell’albergo, che ci permetterà di saltare il pranzo!
Oggi la giornata è all’insegna dell’archeologia: la prima tappa è infatti a Tarxien, dove si trovano i templi neolitici forse più famosi dell’isola. Usciti da lì facciamo un giro nella cittadina, vediamo la chiesa barocca di Paola, con le cupole argentate che brillano al sole e andiamo a cercare il paese di Zejtun. Cercare è la parola giusta, perché prima di trovarlo sbagliamo strada due o tre volte. Di fatto sbagliare strada sarà una perenne costante della nostra vacanza. A Zejtun vediamo la chiesa barocca, poi torniamo verso Tarxien perché alle 2 abbiamo appuntamento con la visita dell’ipogeo di Hal Saflieni, un santuario megalitico realizzato interamente sottoterra. Qui l’utenza è selezionata: le visite sono 7 al giorno per 10 persone a visita, e bisogna prenotare con un certo anticipo – noi dieci giorni – se si vuole vederlo. Visita molto interessante, peccato che io non sappia l’inglese!
Dopo questa botta di cultura ci buttiamo invece nel Paese dei Balocchi di Malta, ovvero a Paceville, St. Julians e Sliema, collegate da una lunga passeggiata a mare che costeggia le varie baie, insenature e porticcioli. Questi tre centri sono il fulcro del divertimento e dell’intrattenimento per turisti e non, soprattutto Paceville by night, dove non si può camminare dalla gente che c’è. Attraversiamo così Spinola Bay e Balluta Bay e arriviamo a Sliema, da cui si vede La Valletta, su cui si riflette il sole che si avvia al tramonto. Di ritorno lungo la stessa via ceniamo in uno dei tanti chioschetti con un piatto maltese a base di pane e salse varie e bevendo la Kinnie, un mix tra un chinotto e un crodino, very good! Poi Cisk, la birra nazionale, in un altro chiosco a St. Julians e infine in hotel.

4/08/2006
Se c’è una giornata in cui non facciamo altro che sbagliare strada, è senz’altro questa. La nostra prima meta è Mosta, dove sorge il duomo con la quarta cupola più grande del mondo, dopo San Pietro, il duomo di Firenze e il Pantheon. Vederla fa davvero una grande impressione, soprattutto perché è visibile da una buona fetta dell’isola. Dopo Mosta cerchiamo Naxxar, dove dovrebbe esserci un’altra chiesa particolare, ma non la troviamo. Ci arrendiamo, e andiamo ad Attard. Qui parcheggiamo in centro al paese e cerchiamo il parco di San Anton Gardens and Palace. Dopo un’estenuante camminata di un’ora sotto il sole lo troviamo, mentre vengono sparati i colpi di cannone di mezzogiorno. I giardini, con annesso il palazzo, sono la residenza del Presidente della Repubblica maltese.
Dopo Attard andiamo a Mdina, l’antica capitale di Malta. Città medievale, ha mantenuto intatto il suo antico splendore. Ci fermiamo a ristorarci in un locale dalla cui terrazza si domina tutto il panorama fino al mare, poi completiamo il giro della città tra viuzze e palazzi non prima di aver visto le ricostruzioni tridimensionali di “Medieval times” e “Knights of Malta”, attraverso cui si racconta il Medioevo maltese e la storia dei Cavalieri di Malta: molto stupida e inutile la prima, molto interessante e carina la seconda. Entriamo nella cattedrale di San Paolo, che è la cattedrale di tutta Malta, caratteristica, come la co-cattedrale di San Giovanni che si trova invece a Valletta, per il pavimento realizzato in lastre tombali di cavalieri, bellissime per gli intarsi e le rappresentazioni di stemmi, casati, allegorie della morte.
Si può dire a pochi passi da Mdina sorge Rabat, decisamente più piccola della città vicina, ma che nasconde all’interno della sua chiesa una chicca: la chiesa sorge infatti su una grotta che la leggenda vuole abbia ospitato e dato rifugio a San Paolo quando fece naufragio a Malta. Da Rabat ci dirigiamo verso Dingli Cliffs, ovvero una stradina lungo il promontorio pressoché a picco sul mare, da cui si gode tutto il panorama delle scogliere. Il punto di vista migliore è dalla Madeleine’s Chapel, una piccolissima chiesina, da cui appunto si domina tutta la vista della falesia. Di ritorno verso l’interno si passa accanto all’osservatorio astronomico di Malta, una palla bianca in mezzo al nulla. Attraversiamo da costa a costa l’isola e ci ritroviamo a St. Paul’s Bay, la baia-porticciolo vicino a Bugibba.
In serata il nostro programma prevede quella che rimarrà nei nostri cuori come la festa della birra del secolo, ovvero il “Farston’s great beer festifal 2006”, una sagra di dimensioni colossali popolata da tutta l’isola e annaffiata da fiumi, anzi mari, di birra locale, soprattutto la Cisk, la birra maltese in assoluto più diffusa e bevuta. E al grido di “W la birra” decidiamo di passare lì anche le due serate seguenti.

5/08/2006
La giornata di oggi prevede una gita a Gozo, isola che si trova a Nord di Malta, la più grossa dell’arcipelago maltese. La sveglia è di buon’ora, per andare a Cirkewwa, all’estremità nord di Malta, per imbarcarsi sul traghetto che ci porta a Gozo nel porto di Mgarr. La prima tappa a Gozo è la cittadella di Rabat o Victoria, una rocca fortificata dalle cui mura si controlla buona parte dell’isola. Dopo la Cittadella andiamo a Xaghra, dove si trovano i templi neolitici di Ggantia, due templi dalla pianta a trifoglio, che richiamano i templi di Tarxien. Un’ottima cosa è il pilastrino-audioguida che illustra il sito archeologico in modo esauriente. Interessante il nome di questi templi, da Giganti, perché si credeva che una stirpe di giganti li avesse costruiti.
E’ giunta l’ora di andare al mare, finalmente! La nostra meta è la spiaggia dorata di Ramla Bay, bellissima, non c’è che dire, ma totalmente impraticabile per il vento. Niente mare, quindi, e andiamo a Xewkija, dove c’è una chiesa che viene chiamata “Rotunda” come il duomo di Mosta, anche se la sua cupola è decisamente più piccola. Comunque sia anche questa Rotunda domina il panorama circostante come sua sorella su Malta. Da qui riattraversiamo Victoria per andare al Nord, dove altre meraviglie ci attendono. Ma a Victoria, complice un autobus che ci blocca la visuale, non vediamo al deviazione della strada e imbocchiamo una strada in totale rifacimento, senza asfalto né niente, che però dalla nostra carta pare essere la strada giusta! Disperati, arriviamo al santuario di Ta’Pinu, una chiesa che gode di un’ottima posizione, in mezzo alle colline, dove i due bracci del cortile antistante sembrano abbracciare la vallata. Da lì ci dirigiamo a Dwejra,sulla costa, dove si trovano riunite insieme tre meraviglie: The Azure Window, Inland sea e Fungus Rock. Azure Window è un arco di falesia attraverso cui passa il mare, spettacolo della natura davvero sublime, soprattutto come l’abbiamo visto noi, con il mare in tempesta. Inland Sea è apparentemente un mare chiuso, in realtà attraverso una grotta nella roccia entra il mare che va così a creare questo lago intorno a cui sono state costruite delle casette tipo villaggio di pescatori. Fungus Rock è un grosso faraglione che si staglia nel mare poco distante da Azure Window. Tutte e tre queste meraviglie insieme valgono davvero la pena di andare a Gozo, perché costituiscono uno spettacolo davvero unico!Di ritorno troviamo la deviazione giusta per Victoria-Rabat, e la riattraversiamo per andare a Sud, dove cerchiamo Ta’Cenc Lungo una strada dissestata ci godiamo il panorama brullo dell’isola, incontriamo un dolmen e arriviamo a intravedere le scogliere. Ma non andiamo oltre. Ci voltiamo indietro e torniamo a Mgarr a riprendere il traghetto. Quando ripartiamo alla volta di Malta sono le sette e i colpi di cannone/fuochi d’artificio, sparati da un non ben identificato forte dell’isola, ci accompagnano nel nostro ritorno. Stasera di nuovo festa della birra al National Park e domani una bella giornata di mare: ce la siamo meritata!

6/08/2006
Anche oggi andiamo a Cirkewwa per imbarcarci alla volta di un’isola, che questa volta è Comino, che si trova tra Malta e Gozo, famosa per la sua Blue Lagoon, dove vogliamo andare a fare il bagno. Pare però che tutta Malta abbia avuto la nostra idea, perché dopo un’oretta la spiaggia, già di per sé piccola, è brulicante di gente. Per fortuna, comunque, quando arriviamo noi non c’é ancora un grande affollamento e questo ci permette di apprezzare la bellezza di quest’angolo di paradiso: di fronte a noi sta Cominotto e in mezzo un mare meraviglioso e un’acqua limpida e trasparente! Sembra tutto bellissimo ma..orrore!, in spiaggia compare un ratto enorme che semina il panico tra i bagnanti e in mare ci sono le meduse. Non è sicuramente questo, in ogni caso, ciò che turba la bellezza del luogo, ma le orde dei turisti, sempre più numerosi man mano che passa il tempo. All’una, quando ce ne andiamo, non si riesce a camminare senza calpestare qualcuno (“..sorry!”). Abbiamo un po’ di tempo prima di riprendere il battello, per cui ci dedichiamo all’esplorazione dell’isola: ci incamminiamo per una strada che attraversa una terra e una vegetazione totalmente bruciata dal sole, e arriviamo sino a Santa Marija Bay, una spiaggia davvero bella, soprattutto perché totalmente priva di turisti: che pace, che tranquillità rispetto alla bolgia di Blue Lagoon! Il ritorno in battello prevede la circumnavigazione dell’isola, che ci svela così le sue scogliere e le sue grotte davvero spettacolari.
Tornati a Malta andiamo ad Anchor Bay, per vedere dall’esterno lo splendido Popeye Village, Sweetheaven, un parco divertimenti creato nella città costruita come set del film di Braccio di Ferro; infine andiamo al mare nella Golden Bay, dove ci fermiamo al pomeriggio. Nel bar sulla spiaggia c’è il dj tutto il giorno, e questo fa del bar e della spiaggia tutta un posto veramente trendy!
Stasera è l’ultima sera di festa della birra, per cui andiamo con l’intento di scatenarci fino in fondo alla scoperta di tutte le birre dell’isola!

7/08/2006
Sotto un sole allucinante e un caldo soffocante oggi affrontiamo la capitale, Valletta, che prende il nome dal Gran Maestro dei Cavalieri di Malta Jean de La Vallette. Iniziamo il giro dalle mura, lungo il Marsamxett Harbour, di fronte a Sliema, poi presso il forte St. Elmo e quindi dall’altro lato, sul Grand Harbour fino agli Upper Barakka Gardens. Da qui ci buttiamo nel centro, visitiamo il museo archeologico, che ha una splendida sezione di archeologia preistorica, grazie alla peculiarità del neolitico maltese, che è unico, e poi ci rechiamo alla co-cattedrale di San Giovanni. Perché co-cattedrale? Perché la cattedrale di San Paolo a Mdina è più antica ed è pertanto rimasta cattedrale anche quando è stata costruita quella di San Giovanni, che si è dovuta accontentare del titolo di co-cattedrale. All’interno è sfarzosa, ricca, col soffitto affrescato e le pareti delle cappelle laterali sovrabbondanti di stucchi dalle forme di croci di Malta e di altri simboli dei Cavalieri. Nell’Oratorio annesso alla co-cattedrale si trovano due dipinti del Caravaggio, la Decollazione di San Giovanni e il San Gerolamo. Lasciamo Valletta non prima di aver assaggiato un pastizzo, ovvero un fagottino di sfoglia ripieno di ricotta, tipico della cucina maltese, e andiamo verso le Tre Città.
Le Tre Città sono tre centri abitati che sorgono su altrettante penisole aldilà del Grand Harbour. Andiamo per prima cosa a Kalkara, l’ultima delle Tre Città, intenzionati ad entrare al Fort Rinella, dove si trova il cannone più lungo del mondo, 11 m. Ma ci blocchiamo all’ingresso e torniamo sui nostri passi, accontentandoci di vederlo da lontano, perché per la visita vogliono 3 lire maltesi (circa 7.50 euro) a testa: ma siam matti? E’ una cifra un po’ esagerata per un cannone! E così scendiamo a Vittoriosa. Vittoriosa è il capoluogo delle Tre Città, un’ennesima città fortificata sul Grand Harbour, di fronte a Valletta. Ci siamo capitati nei giorni della festa di San Lorenzo, e la città è tutta addobbata per la festa con un bel teatrino in legno per la banda della città nella piazza principale. Dopo un giro lungo il porto fino a Fort St. Angelo ce ne torniamo a Qawra in hotel, stanchi per la giornata impegnativa. E questa sera si mangia maltese!

8/08/2006
La giornata di oggi ci dà fin da subito l’ulteriore conferma che a Malta non siamo noi a decidere la strada, ma è la strada che decide per noi. La meta è la cittadina di Marsaxlokk, ma prima vogliamo cercare una spiaggia nelle vicinanze. L’impresa risulta impossibile e perciò ce ne andiamo a Marsaxlokk con le pive nel sacco. Marsaxlokk è un piccolo villaggio di pescatori caratteristico per la grande quantità di luzzu ancorati in porto. Sono bellissimi, coloratissimi, e rendono vivace il porto con i loro occhietti. Siamo venuti qui per mangiare il pesce e così facciamo: andiamo al ristorante Ir-Rizzu, un bell’ambiente dove servono ottimo pesce fresco. Prendiamo un piatto tipico della cucina maltese, polpo in salsa di vino, e poi andiamo a prenderci una macedonia di frutta in un chiosco che si affaccia sul mare: non possiamo perderci una vista del genere!
Dopo pranzo andiamo a visitare i templi di Hagar Qim e Mnajdra, altri due grandi complessi neolitici, a poca distanza l’uno dall’altro, posti in una posizione ottima, sul promontorio, rivolti verso il mare e verso l’isoletta di Filfla. I due templi sono perfettamente calati nell’ambiente brullo del promontorio, immobili in un paesaggio immobile e bruciato dal sole.
Concludiamo i nostri giri con un bagno nella caletta di Ghar Lapsi, poco distante dai templi, dove finalmente riusciamo a fare il bagno. Il ritorno verso Qawra risulta travagliato: tanto per cambiare, infatti, non troviamo la strada che volevamo percorrere e ci ritroviamo a passare su una mulattiera usata dai trattori che ci porta verso Rabat. Ormai rassegnati alle strade maltesi ce ne torniamo in hotel.

9/08/2006
Ultimo giorno intero di vacanza. I nostri programmi prevedono di stare tutto il giorno a Qawra e Bugibba, ma in mattinata saliamo sul battello di Captain Morgan per fare l’Underwater safari. L’underwater safari è un’idea geniale e una fantastica macchina per far soldi: a tutti piace vedere il mondo sottomarino e l’underwater safari fa accomodare i partecipanti sotto lo scafo della barca e da lì fa vedere i fondali come se si andasse all’acquario,con la sola differenza che questa volta quelli chiusi dentro una scatola di vetro non sono i pesci. Idea geniale, dunque. Ma i fondali che vengono fatti esplorare non sono così ricchi di pesci e di meraviglie come si vorrebbe far credere. Così rimaniamo un po’ delusi perché alla fine il nostro safari si riduce all’avvistamento di qualche banco di pesciolini, ancora meno medusine piccine (e anche molto carine quando c’é un vetro che ci divide!) e tante tante alghe. Un bottino un po’ magro per 5.95 lire maltesi (all’incirca 15 euro) a testa!
A mezzogiorno saliamo al settimo piano del nostro hotel, dove si trova la piscina con terrazza panoramica su Qawra e Bugibba. Un tuffo e via nelle strade del centro e sul lungomare a caccia di souvenirs fino a sera. Dopocena un’ultima kinnie alla terrazza della nostra camera d’albergo. Domani si parte.

10/08/2006
Ultima colazione in hotel, poi dritti all’aeroporto, percorrendo per l’ultima volta con la nostra Hyundai Getz noleggiata, la grande arteria che collega il Nord e il Sud dell’isola. All’aeroporto cerchiamo disperatamente di spendere le ultime lire maltesi rimaste, poi ci imbarchiamo. Bello il decollo, e bello vedere sotto di noi Malta che si allontana, con le sue città e le sue scogliere a picco sul mare. Tra un’h e 40 si arriva a Milano Malpensa, e la vacanza sarà finita, ma per ora mi godo fino all’ultimo l’isola sempre più lontana e piccola. Piccola davvero, una piccola perla preziosa del Mediterraneo.

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